sabato 24 agosto 2019

OSSERVA UNO SPAZIO SCONFINATO

  "C'è un luogo in cui il tempo non è scandito dal ticchettio dell'orologio  ma dal battito del cuore" (Bianca Buchal) Pronta a respirare per due... Pronta a connettermi ancora di più a te... Pronta per la mia lezione di Yoga per la Gravidanza!  #bimboinarrivo #tiaspettiamo #yoga #yogaperlagravidanza #gravidanza #momtobe #pregnant #natasciapane
"Dimora in un luogo infinitamente vasto, libero da alberi, colline, abitazioni. E allora arriva la fine della pressione mentale."

Come prima cosa devi ricordare che l'essere solo è l'essenza, la natura fondamentale del tuo essere. Nel ventre di tua madre eri solo, e gli psicologi affermano che l'aspirazione per il nirvana, l'illuminazione, il paradiso, è di fatto un ricordo profondamente impresso dell'esperienza nel ventre materno. In esso hai conosciuto la totale solitudine e la beatitudine che essa rappresenta. Solo, eri il padrone, la pace era intrinseca, esisteva solo silenzio: eri profondamente immerso in te stesso. Questa realtà essenziale dev'essere ricatturata, in profonda solitudine. Di fatto, quando Buddha dice di aver conseguito il nirvana ha solo conseguito questa solitudine, questa realtà essenziale. Quando ti muovi verso la solitudine, ti sposti verso la natura: se sei veramente solo, se neppure pensi agli altri esseri umani, sentirai il mondo della natura per la prima volta, ti sintonizzerai con esso. E nella natura l'io non può esistere: se vai in una foresta l'io scompare. Per questo tutte le religioni insistono molto perché, almeno di tanto in tanto, ci si ritiri nel mondo della natura. Shiva parla di una collina, da cui puoi vedere uno spazio sconfinato: se riesci a vedere a distesa, l'io si dissolverà, perché per esistere ha bisogno di limiti, di confini. Più i confini sono limitati, più salda sarà la presenza dell'io. Anche la sola presenza di una abitazione permetterà alla mente di pensare: subito i tuoi occhi inizieranno a cercare la presenza di altri esseri viventi. Anche gli alberi possono diventare elementi di disturbo: un uomo solitario potrà parlare con loro e creare in questo modo una relazione, e così non essere più solo. Non sarà facile, la mente ti seguirà anche lì come un'ombra, e ti perseguiterà. Sarà una lunga lotta in cui dovrai richiamarti continuamente alla coscienza, all'essere un testimone, a non cadere vittima della mente. Se persisti, verrà un momento in cui la mente ti lascerà, con tutte le sue pressioni. Ti sentirai sollevato: allora non avrai preoccupazioni, pensieri, ansie, sarai tornato di nuovo nel ventre dell'esistenza. Fluttuerai libero da preoccupazioni. E un profondo silenzio esploderà dentro di te. Ricorda: questo non è uno stile di vita. Non sto dicendo di lasciare il mondo e ritirarti in eremitaggio sull'Himalaya, niente affatto. Ma a volte ritirati, rilassati, sii inutile, sii solo, esisti come una roccia, sii indipendente, libero dal mondo, parte della natura. E ne uscirai ringiovanito, rinato. Quindi torna in società, tra la folla, e cerca di portare con te quella bellezza, quel silenzio che ti era accaduto in solitudine. Portalo con te, non perderne il contatto. Muoviti in mezzo alla folla, ma non diventarne parte. Lascia che essa esista all'esterno: solo quando riuscirai a essere solo tra la folla avrai conseguito la vera solitudine. Verrà un momento in cui quella fonte originale rimarrà sempre fresca e nessuno potrà più contaminarla. Allora non sarà più necessario andare da nessuna parte. Allora sarà diventata una cristallizzazione.

Osho: Il sentiero dell'essere

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