"Prima del desiderio e prima di conoscere, come puoi
dire 'io sono? Considera e dissolviti nella bellezza."
Siediti in silenzio e guarda dentro di te. Sorge un
pensiero: ti identifichi con esso. Sorge un desiderio: ti identifichi con esso.
In quell'identificazione diventi un io. Poi pensa: non c'è alcun desiderio e
nessun sapere e nessun pensiero — non ti puoi identificare con nulla. E l'io
non può prendere forma. La tecnica è molto bella e semplice. Sorge un
desiderio. Stai camminando per strada e passa una bella automobile. La guardi e
sorge il desiderio di possederla. Per cominciare, verbalizza questo desiderio; dì
lentamente: "Ho visto un'auto molto bella e ora in me è sorto il desiderio
di possederla." Dillo ad alta voce a te stesso, verbalizza tutto, e subito
ti accorgerai che si crea una distanza dal desiderio, dal pensiero. Quando
sarai diventato efficiente nell'accorgerti di questo processo, allora non ci
sarà più bisogno di parlare ad alta voce. Annota semplicemente che dentro di te
è sorto un desiderio. Passa una bella donna e in te sorge il desiderio di
possederla; annotalo semplicemente, come se non ti riguardasse. Nota solo che
qualcosa sta accadendo, e all'improvviso ne sarai distaccato. Quando sorge un
pensiero, un desiderio, osservalo. Nota solo che è sorto. Prima o poi se ne
andranno, perché tutto è momentaneo. E allora ci sarà un intervallo. Tra due pensieri
esiste sempre un intervallo, come pure tra due desideri, e in quell'intervallo
non esiste l'"io". Osserva che un pensiero è affiorato nella mente, e
subito percepirai l'esistenza di quell'intervallo. Per quanto piccolo, esiste
sempre un intervallo. In esso tu sei l'essere reale. Quell'intervallo è
splendido. Dissolviti in esso: sentilo e diventa l'intervallo. È la più
profonda esperienza di bellezza, di bene e di verità.
Osho: Il sentiero dell'essere
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