"Incurante della mente, tieniti nel mezzo - fino a
che."
La mente si muove da un estremo all'altro, questo è il modo
di operare della mente. L'estremo esercita un fascino sulla mente, poiché nel
mezzo essa muore. Osserva un pendolo: se va agli estremi, può continuare a
muoversi. Quando va a sinistra, raccoglie l'inerzia per andare a destra. Quando
va verso destra, raccoglie l'inerzia per andare a sinistra. Se fermi il pendolo
nel mezzo, ogni inerzia andrà perduta, e l'intero movimento si fermerà. La
mente è del tutto simile a un pendolo. Se la osservi lo riconoscerai: decidi
una cosa a un estremo, e poi ti muovi verso l'altro. Vai in collera, poi ti
penti, affermi che non ti arrabbierai mai più: ma non vedi che è un estremo.
Rimani nel mezzo, non arrabbiarti e non pentirti... ma cosa si intende con quel
`fino a che'? Tieniti nel mezzo fino a quando non esplodi, fino a quando la mente
non muore. Tieniti nel mezzo fino a quando non ci sarà più alcuna mente. Se la
mente è agli estremi, nel mezzo esisterà la nonmente. Sembra facile, ma non lo
è: provaci! È una meditazione per la vita. Non la si può praticare di quando in
quando. Sii continuamente cosciente: camminando, mangiando, nelle relazioni, in
ogni situazione, resta sempre nel mezzo. Provaci, almeno, e sentirai una calma
svilupparsi in te, una tranquillità insorgere dentro di te, un centro quieto
nascere dentro di te. Anche se non riuscirai a essere esattamente nel mezzo,
cerca di starci. Un po' alla volta inizierai a percepire cosa significhi `stare
nel mezzo'. In ogni situazione, ricordati sempre degli estremi opposti e rimani
a metà strada. Prima o poi ti imbatterai nell'esatto punto mediano. E, una
volta che lo avrai conosciuto, non te lo potrai più dimenticare, perché quel
punto mediano è al di là della mente. Essere spirituali non significa altro che
essere in questo punto mediano.
Osho: Il sentiero del reale
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