28 NOVEMBRE 2015
Nell'ashram il gruppo di meditazione zazen consiste di
sedute di un'ora e ai principianti viene suggerito di contare le espirazioni
per i primi cinque o dieci minuti, cosi da facilitare l'insorgere dello stato
rilassato di «consapevolezza priva di scelte ».
Puoi sederti ovunque, ma qualsiasi cosa tu abbia davanti
agli occhi non deve essere troppo ricca di stimoli. Per esempio, non dovresti
stare davanti a cose in movimento. Creano una distrazione. Puoi guardare gli
alberi: non è un problema, perché non si muovono e la vista rimane costante.
Puoi guardare il cielo oppure sedere semplicemente in un angolo e guardare il
muro.
In secondo luogo, non fissare nulla in particolare, solo il
vuoto: gli occhi sono aperti, devi guardare qualcosa per forza, ma non fissarti
su nulla. Non mettere a fuoco niente, non concentrarti su un punto: devi vedere
una immagine diffusa. Questo rilassa moltissimo.
E come terza cosa, rilassa il respiro. Non farlo, lascia che
accada. Lascia che scorra naturalmente, e questo ti rilasserà ancor di più.
La quarta cosa è lasciare che il corpo stia il più immobile
possibile. Trova una posizione comoda: puoi sedere su un cuscino o su un
materassino o in qualsiasi altro modo preferisci, ma una volta sistemato,
rimani immobile, perché se il corpo resta fermo, la mente sprofonda
immediatamente nel silenzio. Se il corpo è in movimento, anche la mente
continua a muoversi, perché corpo-mente non sono due cose separate. Sono una
cosa sola... è un'unica energia.
All'inizio non sarà molto facile, ma nel giro di pochi
giorni ti piacerà moltissimo. Col tempo vedrai cadere la mente, strato dopo
strato. Finché giunge il momento in cui sei li, semplicemente senza mente.
Bodhidharma rimase seduto per nove anni di fronte a un muro,
senza far nulla; rimase semplicemente seduto per nove anni. La tradizione narra
che le sue gambe deperirono. Per me è un'immagine simbolica. Indica solo che
ogni movimento si inaridì perché era svanito ogni scopo.
Bodhidharma non aveva
nessuna meta da raggiungere. Non desiderava muoversi, non aveva mete da
conseguire, eppure conseguì la meta suprema. È una tra le anime più rare che
abbiano mai camminato su questa terra. E realizzò il Tutto, semplicemente
stando seduto di fronte a un muro: senza far nulla, senza una tecnica, senza un
metodo, niente di niente. Questo fu il suo unico espediente.
Quando non c'è nulla da vedere, lentamente scompare ogni
interesse nel guardare. Semplicemente stando di fronte a un muro bianco nascono
in te un vuoto e una semplicità paralleli. Parallelo al muro sorge un altro
muro: quello del non-pensiero.
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