La meditazione appare sul tuo orizzonte solo dopo che hai
messo alla prova tutte le tue aspirazioni e ne hai riconosciuta
l'insufficienza, quando hai passato in rassegna l'intero arco delle tue
aspirazioni e ne hai riconosciuta la falsità. Hai visto che non portano da
nessuna parte, che continui a muoverti in cerchio: tu non cambi mai.
Le tue
aspirazioni non ti abbandonano neppure un istante, ti governano, ti fanno
impazzire, creano sempre nuovi desideri nessuno dei quali viene mai realizzato:
le tue mani sono sempre vuote come prima. Quando hai visto questo, quando hai
scrutato nella tua vita e hai constatato che ogni aspirazione è un
fallimento...
Nessuna aspirazione ha mai avuto successo, nessuna
aspirazione ha mai dato felicità. Esse non fanno che promesse che non
mantengono mai. Un'aspirazione fallisce, ne insorge un'altra che di nuovo ti fa
promesse... e ti inganna ancora. Una delusione segue all'altra, finché un
giorno ne diventi improvvisamente consapevole: d'un tratto vedi il meccanismo,
e proprio questa percezione è l'inizio della meditazione.
La meditazione non ha
nessun seme in sé, non ha motivazione alcuna. Se mediti per un motivo, non stai
meditando, in quel caso ti stai concentrando. E sei ancora nel mondo: la tua
mente si interessa ancora a cose futili, cose banali. In tal caso sei ancora
parte di questo mondo. Ne sei parte anche se la tua meditazione è rivolta a
realizzare Dio.
Sei parte di questo mondo anche se mediti per conseguire il
Nirvana, perché la meditazione non ha una meta.
La meditazione è l'intuizione che tutte le mete sono false.
Meditazione significa comprendere che i desideri non portano da nessuna parte.
Osho: Il Libro Arancione
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