sabato 29 dicembre 2018

C'È QUALCUNO LÌ DENTRO?


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Ho la sensazione di esistere solo negli occhi degli altri. Mi sento assolutamente irreale. Dove sono? Cosa posso fare, o non fare?

Innanzitutto, non sei l’unico a esistere solo negli occhi degli altri. Tutti esistono in quel modo; questo è il modo più comune di esistere. Voi tutti usate l’altro come uno specchio. L’opinione degli altri diventa molto importante, di grande valore, perché gli altri vi definiscono. Qualcuno ti dice che sei bellissimo: in quel momento diventi bello. Qualcuno ti dice che sei uno sciocco, e da quel momento inizi a sospettare… forse sono davvero stupido – e magari vai su tutte le furie, lo neghi, ma nel profondo dubiti della tua intelligenza…

Se vuoi sapere chi sei, dovrai chiudere gli occhi, dovrai entrare dentro di te. Dovrai dimenticare il mondo intero, dovrai dimenticare tutto ciò che gli altri dicono di te. Dovrai scendere in profondità dentro di te, e confrontarti con la tua stessa realtà.

Ecco ciò che insegno qui: non dipendere dagli altri, non guardare nei loro occhi. Non troverai alcuna guida nei loro occhi. Sono inconsapevoli come lo sei tu: come possono definirti?

Voi guardate gli uni negli occhi degli altri per scoprire chi siete. Certo, un riflesso esiste: il tuo volto viene riflesso. Ma il tuo volto non sei tu, tu sei molto di più di un volto. Il tuo volto cambia in ogni momento, quindi non puoi essere quel volto.

...Tu non sei il volto. Da qualche parte, nascosta in profondità, c’è la tua consapevolezza che non è mai riflessa negli occhi di un altro. Certo, alcune cose possono essere riflesse: le tue azioni. Fai qualcosa, e questa azione viene riflessa negli occhi degli altri. Ma il tuo fare non sei tu. Tu sei ben più grande delle tue azioni…

Il tuo essere non è mai riflesso negli occhi degli altri. Per conoscere il tuo essere c'è un solo modo: chiudi gli occhi a tutti gli specchi. Dovrai entrare nella tua esistenza interiore, per confrontarla direttamente. Nessuno può darti un’idea di cosa sia. Potrai arrivare a conoscerla, ma non tramite gli altri. Non può essere una conoscenza presa a prestito, può solo essere un’esperienza diretta e immediata.

Osho, The Discipline of the Transcendence


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