Ho la sensazione di esistere solo negli occhi degli altri.
Mi sento assolutamente irreale. Dove sono? Cosa posso fare, o non fare?
Innanzitutto, non sei l’unico a esistere solo negli occhi
degli altri. Tutti esistono in quel modo; questo è il modo più comune di
esistere. Voi tutti usate l’altro come uno specchio. L’opinione degli altri
diventa molto importante, di grande valore, perché gli altri vi definiscono.
Qualcuno ti dice che sei bellissimo: in quel momento diventi bello. Qualcuno ti
dice che sei uno sciocco, e da quel momento inizi a sospettare… forse sono
davvero stupido – e magari vai su tutte le furie, lo neghi, ma nel profondo
dubiti della tua intelligenza…
Se vuoi sapere chi sei, dovrai chiudere gli occhi, dovrai
entrare dentro di te. Dovrai dimenticare il mondo intero, dovrai dimenticare
tutto ciò che gli altri dicono di te. Dovrai scendere in profondità dentro di
te, e confrontarti con la tua stessa realtà.
Ecco ciò che insegno qui: non dipendere dagli altri, non
guardare nei loro occhi. Non troverai alcuna guida nei loro occhi. Sono
inconsapevoli come lo sei tu: come possono definirti?
Voi guardate gli uni negli occhi degli altri per scoprire
chi siete. Certo, un riflesso esiste: il tuo volto viene riflesso. Ma il tuo
volto non sei tu, tu sei molto di più di un volto. Il tuo volto cambia in ogni
momento, quindi non puoi essere quel volto.
...Tu non sei il volto. Da qualche parte, nascosta in
profondità, c’è la tua consapevolezza che non è mai riflessa negli occhi di un
altro. Certo, alcune cose possono essere riflesse: le tue azioni. Fai qualcosa,
e questa azione viene riflessa negli occhi degli altri. Ma il tuo fare non sei
tu. Tu sei ben più grande delle tue azioni…
Il tuo essere non è mai riflesso negli occhi degli altri.
Per conoscere il tuo essere c'è un solo modo: chiudi gli occhi a tutti gli
specchi. Dovrai entrare nella tua esistenza interiore, per confrontarla
direttamente. Nessuno può darti un’idea di cosa sia. Potrai arrivare a
conoscerla, ma non tramite gli altri. Non può essere una conoscenza presa a
prestito, può solo essere un’esperienza diretta e immediata.
Osho, The
Discipline of the Transcendence
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