Muoviti verso l’essere, verso il centro,
verso la vera essenza. Cerca sempre le radici! Non farti ingannare dalle
foglie. Ma tu ti lasci ingannare dalle foglie.
Se una donna è bella in superficie, te ne innamori; ti sei innamorato dell’apparenza. La donna può
non essere bella all’interno; può darsi che sia
assolutamente brutta, e tu sei preso in trappola.
La grazia interiore è una luce che si sprigiona
all’interno e che manda il suo
bagliore fino alla periferia; tu non riesci a vedere da dove proviene la luce. Vedi una
bella donna la quale, tuttavia,
è brutta. Può accadere anche l’opposto: una donna è brutta, e al tempo stesso è bella. Quando una donna brutta è bella, tu non
riesci a scoprire
dove sia la sorgente, poiché
la superficie, la sua pelle,
la sua forma fisiologica non sono affatto attraenti, e tuttavia qualcosa
di interiore ti affascina. Quando
accade che una donna sia bella sia in superficie che interiormente, si verifica un fenomeno molto
misterioso, e cioè il cosiddetto carisma.
A volte ti capita di avvertire un certo carisma
intorno a una persona. Carisma significa che esiste un’armonia
nascosta tra la superficie e il centro, e in
questo caso la persona è magnetica,
ha in sé qualcosa di divino. Questo incontro della periferia con il centro è l’armonia
nascosta. Perché? Perché solo continuando a
nascondersi il gioco può andare avanti; altrimenti il gioco finirebbe.
Il gioco continua, è eterno.
Ricorda, inoltre che anche quando sarai giunto
alla meta il gioco continuerà lo
stesso, ma avrà una qualità
diversa. Non credere
mai che una volta giunto a
scoprire l’essenza più intima il gioco avrà fine. No, il gioco andrà avanti.
Ora, consapevolmente, ti allontanerai più e più volte dal centro nascosto.
In piena consapevolezza, darai alla natura la possibilità di nascondersi
ancora; ma questo avverrà consapevolmente.
I Buddha continuano a giocare, ma il gioco cambia. Essi sanno, adesso non c’è più ansia. Non c’è più desiderio, non
c’è nulla da realizzare.
Ora è semplicemente un gioco!
Non c’è uno scopo... continua semplicemente.
Esistono quindi due possibilità. La prima
è quella di giocare inconsapevolmente - cosa che stai facendo
tu. E proprio perché sei
inconsapevole prendi il gioco molto seriamente.
La serietà diventa una malattia, ti rende triste.
Vengono da me molte persone: se meditano senza
giungere a nessun risultato,
diventano molto serie e frustrate. Io dico loro:" Non sentitevi frustrate,
perché è essenziale comprendere che
si tratta solo di un gioco. Non c’è fretta di
arrivare alla fine! Non è un affare". Lascialo andare avanti il più
possibile. Perché tanta fretta? Perché
essere tanto tesi?
Non c’è fretta:
hai a disposizione l’infinito,
l’eternità. Tu esisterai sempre, il gioco
andrà avanti in eterno: è sempre
esistito ed esisterà sempre. Non prendertela! Non essere troppo serio.
Quello che cerchi si nasconde dietro l’angolo, in
qualsiasi momento puoi giungere a scoprirlo. Perché tanta
fretta? Rilassati! Se riesci a rilassarti,
raggiungerai il centro.
Se invece hai fretta, rimani
in superficie; in una
condizione mentale di tensione e di fretta è impossibile muoversi verso dimensioni
più profonde dell’essere. Soltanto la pazienza ti aiuta a raggiungere l’essenza, la vera essenza.
La natura ama nascondersi.
È bello che la natura ami occultarsi. La natura non è esibizionista. In un fiore, Dio
si nasconde in modo molto sottile. Se ti limiti a guardare il fiore, ti sfuggirà. Un poeta inglese, Tennyson, ha giustamente
detto:
"Se riesco a comprendere un fiore nella sua totalità, posso comprendere Dio".
Ha ragione! Se sei in grado di comprendere un
sassolino sulla spiaggia nella sua
totalità, avrai compreso
Dio. Ovunque tu sia, Dio è presente,
in tutte le forme
che ti circondano. Ogni singola forma può diventare una porta. Quando sei pronto a entrare, quando non hai
aspettative, quando non desideri, quando
non chiedi niente, non proietti niente, all’improvviso la porta si apre.
Il signore il cui oracolo è a Delfi non parla né occulta
ma dà presagi.
Eraclito si esprime come l’oracolo di Delfi. Egli
dice che Dio, la Totalità,
il Tutto, non parla mai in termini di sì o di no, si limita a fornire
presagi. È poetico. Si esprime
mediante simboli. Non cercare d’interpretarli. Se li interpreti, ti sfuggirà
l’essenza. Limitati ad osservare! E lascia che il simbolo entri profondamente in te e s’imprima nel tuo cuore.
Non cercare di trovarne subito
il significato, perché
chi lo troverà? Se lo troverai tu, sarà il tuo
significato. Lascia che il segno, il simbolo, si imprima nel tuo cuore, e un giorno
la vita ti svelerà il significato. Vivi insieme a lui e permettigli di essere.
La vita è sottile. I sì e i no non servono
a niente. La vita è così sottile
che la falsifichi, sia che
tu dica sì oppure no. Il linguaggio è molto povero. Conosce soltanto due cose: il sì e il no. E la vita è
molto ricca: conosce prospettive
infinite, infinite sfumature tra il sì e il no, infinite
gradazioni. È uno spettro di milioni e milioni di colori. Il sì e il no sono estremamente poveri, non esprimono niente. Dire sì o no significa
dividere la vita fra bianco e nero,
mentre la vita possiede milioni di colori, è un arcobaleno. E in effetti
il bianco e il nero non sono colori. Esiste un’infinità di colori, ma il bianco
e il nero non esistono.
Non interpretare. Lascia che tutto
ciò penetri profondamente dentro di te. Un
giorno, in uno stato molto meditativo, il significato sboccerà. Sto piantando dei semi
dentro di te, non ti sto dando parole o teorie. Quando me ne sarò andato ricordami per favore come un poeta e
non come un filosofo. La poesia deve essere compresa in un modo diverso: è
necessario amarla, non interpretarla. È
necessario ripercorrerla diverse
volte perché si mescoli al tuo sangue;
alle tue ossa, al tuo stesso organismo.
È necessario recitarla molte volte
per poterne sentire tutte le gradazioni, le
sfumature più sottili. Devi semplicemente restare fermo e lasciare che la poesia penetri dentro di te fino a diventare una forza vitale.
Assorbila, e poi dimenticatene; scenderà sempre più in
profondità e ti trasformerà.
Lascia che io sia ricordato come un poeta.
Naturalmente non scrivo poesie fatte
di parole. Scrivo poesia attraverso uno strumento più vivo, attraverso di te.
Ed è questo ciò che l’intera
esistenza sta facendo.
Il Signore il cui oracolo è a Delfi non parla né occulta
ma dà presagi.
Un segno non deve essere interpretato. Un segno deve essere vissuto.
La tua mente sarà tentata di interpretarlo. Non lasciarti tentare
dalla mente. Io non
parlo alla tua mente, parlo a te in quanto essere, in quanto essere luminoso, in quanto divinità, possibilità, infinita
potenzialità. Parlo al tuo futuro, non al tuo
passato, Il tuo passato è spazzatura, gettalo via! Non portartelo dietro!
Parlo al tuo futuro, all’inaspettato, allo sconosciuto.
A poco a poco acquisterai la capacità di ascoltare questa
musica, la musica dell’ignoto, la musica nella quale
gli opposti svaniscono, nella quale nasce l’armonia nascosta. Sì, la natura ama celarsi, perché
essa è un mistero. Non è
un problema, non è un rompicapo da risolvere.
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