13 Novembre 2023
Sei totalmente libero di scegliere, la libertà non può avere gradi. Come
potrebbe? O come potresti definire
libertà qualcosa che ha gradi?
Se sei libero solo dentro casa, ma non
quando esci, allora non sei libero. Una
libertà limitata non è libertà, è schiavitù con un bel nome. Libertà significa
ciò che è illimitato e non può significare nient’altro. Schiavitù significa
limitazione.
Questo deve essere compreso in
profondità.
La schiavitù non può mai essere illimitata, non puoirendere qualcuno schiavo senza limitazioni, perché la schiavitù è una cosa limitata.
Ci sono gradi di schiavitù: puoi essere
più schiavo o meno schiavo. Posso fare
dite uno schiavo fino a un certo punto,
posso dire: “Per quanto riguarda questo, o quello, sei libero”. Ma non ci
sono gradi di libertà, la libertà è totale.
È un fenomeno così infinito che ne
abbiamo paura.
Erich Fromm ha scritto un libro molto
bello, Fuga dalla libertà. Il nome è molto significativo: “fuga dalla libertà”.
Ha ragione: tutti sono in fuga dalla
libertà.
Ad esempio, l’amore è una libertà, ma
il matrimonio non lo è. Quando sei
innamorato, prima o poi la mente cercherà di sfuggire alla libertà e di trasferirsi nel matrimonio.
L’amore è inesplorato, sconosciuto,
nessuno sa dove possa portare. E la
libertà è infinita: hai paura. Quindi
costruisci una gabbia,segni dei confini
e vivi al loro interno. Così sai dove sei
e dove stai andando. Sei sfuggito alla
libertà.
Scappiamo in ogni modo. Perché? Perché la libertà è una cosa così totale,
così grande, e noi siamo così piccoli
che non riusciamo ad affrontarla, non
riusciamo a conviverci.
Se sei solo hai la libertà, ma quando
c’è un altro, quando sei in mezzo alla
folla, la libertà è perduta. Ecco perché
tutti cercano di sfuggire alla solitudine. Nessuno vuole essere solo e libero.
Bisogna avere compagnia, perché
compagnia significa meno libertà e più
schiavitù.
David Riesman ha scritto un libro, La
folla solitaria, in cui parla di questo
fenomeno.Tuttiscappano in mezzo alla folla, perché sentire i morsi della
solitudine significa avere paura, paura
dise stessi, paura di vivere con se stessi.
Tutti hanno fatto la stessa cosa, quindi è una grande folla e tutti sono soli.
Una persona che non è in grado di
vivere con se stessa non può essere in
grado di vivere con nessun altro. Chinon è capace di amare se stesso, di
godere della propria compagnia, non
potrà essere in comunione profonda
con nessun altro. Se ti annoi da solo,
creerai noia negli altri.
Per questo esistono le folle, ma sono
folle solitarie.
La libertà più grande è scegliere la propria vita, scegliere il proprio essere,
scegliere se stessi. Fa paura. È meglio
arrendersi a qualcuno, è meglio lasciare che qualcuno faccia le scelte per te:
qualcuno che è più esperto, qualcuno
più informato, qualcuno che possa
guidarti. Continuiamo a scappare...
Ho incontrato molte persone che mi
hanno detto: “Non riesco a fare nulla.
Mi arrendo a te, fai qualcosa per me!”.
Resto sempre sorpreso: se non riesci a
fare nulla, come puoi arrenderti? La
resa è una cosa importante. Ma la
gente dice: “Non riesco a fare nulla,
quindi mi arrendo”, come se arrendersi non fosse niente, come se arrendersi
significasse non fare nulla. Come puoi
arrenderti se non hai scelto la tua vita?
Se pensi di non aver scelto nulla, di
essere solo stato scaraventato nella
vita, come puoi dire: “Mi sono arreso?”. Chi sei, per poterti arrendere?
No! Arrendersi è l’atto più grande, è
un atto totale. Solo una persona che si
sente totalmente libera può arrendersi,
non uno schiavo. Come può arrendersi uno schiavo? Solo una persona
responsabile può arrendersi. E se riesci
ad arrenderti, puoi fare qualsiasi cosa.
Questa libertà deve essere compresa
profondamente, non come concetto,
ma come la situazione in cui viviamo:
siamo liberi.
In questo preciso istante puoi fare dietrofront. Non c’è un destino che ti
costringa ad andare in una direzione
particolare, nessun passato che tispinga, nessun futuro che ti spinga: solo
tu. Puoi capovolgere questo momento
e cambiare. Puoi essere diverso, completamente diverso. Puoi essere un’anima, non un corpo.
Non esistono gradi della libertà. E
quando dico che non esistono gradidella libertà né gradi della scelta, dico
anche che non esistono gradi dell’illuminazione.
Ti illumini all’improvviso. Così come
esistono gradi di schiavitù, ma non di
libertà, esistono anche gradi di ignoranza, ma non gradi di consapevolezza. O sai o non sai.
La gente viene a chiedermi: “Chi è più
illuminato? Buddha, Mahavira, Krishna o Cristo?”. Come se ci fossero delle
classifiche! Quelli che hanno scritto
nei testi sacri che esistono dei gradi
dell’illuminazione sono degli stupidi:
“Buddha ha raggiunto questo grado di
illuminazione. Mahavira ha raggiunto
quel grado, qualcun altro è andato
oltre entrambi...” Non ci sono gradi
dell’illuminazione!
Se “evapori”, salti. L’illuminazione è
un salto. L’ignoranza di Buddha ha dei
gradi, l’ignoranza di Mahavira ha dei
gradi, ma nel momento in cui Vardhaman – il vecchio nome di Mahavira –
o Siddhartha – il vecchio nome di
Buddha – evaporano, la loro consapevolezza non ha gradi. La beatitudine
penetra tutto il fenomeno della vita.
Allo stesso modo, esistono gradi di
odio, ma non gradi di amore. Ci sono
gradi di rabbia, ma non ci sono gradi
di perdono: o perdoni o no. Ci sono
gradi di peccato, ma non ci sono gradi
di virtù, non possono esserci.
Sei totalmente libero di scegliere, infinitamente libero di scegliere. Puoi
continuare a scegliere ripetutamente,
nascita dopo nascita, per millenni.
Nessuno può dirti di cambiare. Non
puoi cambiare se non ti rendi conto
di averne avuto abbastanza. Buddha
ha detto: “Basta. Sono stato, ora non
sarò più”.
Questo è difficile da concepire, perché
la logica ritiene che ci debbano essere
gradi in tutto. La ragione dice: “Come
posso dire che sono libero quando
ovunque c’è schiavitù?”. È vero, ma
sei tu che l’hai creata.
La logica non può concepirlo, perché
la logica fa parte della mente e pensa
in termini di dualità fisse.Nella logica, o c’è il bianco o c’è il
nero; o sei libero o non sei libero.
Nella logica, non esiste il grigio. Ma
nella vita, il grigio è l’unica realtà: il
bianco è un polo del grigio e il nero è
l’altro polo.
Quando dico che sei libero, dico anche
che sei libero di non essere libero, sei
libero di essere uno schiavo. La tua
libertà è tale che puoi persino scegliere
la non-libertà, perché se non puoi scegliere di non essere libero, la tua libertà
non è totale.
Questo è il dilemma. La logica ordinaria direbbe: “Se l’uomo è libero, perché
non è libero? Se l’uomo è divino, perché non si sente divino? Se l’uomo è
beatitudine, perché non è beato?”. Ma
io affermo che l’uomo non è libero perché è libero: ha scelto. L’uomo può scegliere la libertà e diventare libero
oppure può andare contro se stesso,
contro la sua natura. Questo è ciò che
la libertà implica. Quando riesci ad
andare contro la tua natura, quando
riesci a espandere la tua coscienza o a
non espandere la tua coscienza, diventi
libero, responsabile… O ancora più
dannoso per te stesso.
Gli animali non sono liberi, nel senso
che sono più inconsci. Vivono d’istinto, non possono scegliere. Hanno una
natura fissa e devono seguirla.
L’uomo non ha una natura fissa, non
esiste una natura dell’uomo. L’uomo
ha libertà: può cadere, può innalzarsi;
può scendere più in basso degli animali
o volare più alto degli angeli. Non ha
una natura fissa.
Più diventi conscio, meno c’è che ti
lega. Più responsabile diventi, più ci
sono pericoli. Ci saranno dei cambiamenti pericolosi e non li sfuggirai se
non diventerai totalmente consapevole. Ed è bene attraversarli piuttosto
che cercare di scappare, perché questi
pericoli ti aiuteranno a essere più
consapevole. La fuga creerà solo
incoscienza, inconsapevolezza, letargia e sonno.
TRATTO DA: Osho, The Great Challenge #10