23 Ottobre 2023
Osho, come faccio a trasformare il mio hobby di dipingere in una meditazione?
L’arte è meditazione. Qualsiasi attività diventa meditazione se ti ci perdi dentro. Quindi non restare solo un tecnico. Se sei solo un tecnico, la pittura non diventerà mai meditazione. Devi entrarci dentro follemente, come un pazzo, completamente perso, senza sapere dove stai andando, senza sapere cosa stai facendo, senza sapere chi sei. Questo stato di non conoscenza porterà alla meditazione.
Lascia che accada. Un quadro non deve essere dipinto, devi solo permettere che accada. E non voglio dire che devi essere pigro, no: non accadrà mai. Deve cavalcarti. Devi essere molto molto attivo e tuttavia non farlo.
Questo è il trucco, questo è il nocciolo della questione: devi essere attivo e tuttavia non fare. Permetti alla tua attività di essere posseduta da qualcosa che è al di là di te. Hai visto un tramonto. È dentro di te e vuole essere espresso.
Quando accade una grande esperienza, sia di bellezza, sia di verità o di amore, è seguita da un profondo desiderio di esprimerla. Quel desiderio di esprimerla ne fa parte, è intrinseco, è insito. Hai visto un tramonto e ti ha riempito. Ilsuo sogno ti circonda. È lì, dentro di te… Tutti quei colori e tutte quelle sfumature delle nuvole, del vento, degli uccelli e della sabbia. Ci sono tutti e vogliono essere espressi. E tu ti metti a disposizione.
Vai alla tela. Medita per alcuni minuti. Siediti in silenzio davanti alla tela. Deve essere come la scrittura automatica: prendi la penna in mano e ti siedi in silenzio e all’improvviso senti un impulso nella mano. Non l’hai fatto, sai di non averlo fatto. Lo stavi semplicemente aspettando: arriva l’impulso e la mano inizia a muoversi. Qualcosa inizia a succedere.
La scrittura automatica è sorprendente: non riesci a credere che sia la tua mano a produrla e che tu non stai facendo nulla. Si muove da sola, come se avesse un’esistenza e uno spirito propri. Sei posseduto dal tutto, o chiamalo inconscio, chiamalo come vuoi, sono solo parole. Ma la tua piccola mente conscia non è più sola. Qualcosa di più grande ne ha preso possesso, è diventato più potente. La mente conscia è solo uno strumento di qualunque cosa sia… I mistici lo chiamano dio, o natura; gli psicologi lo chiamano inconscio. “Esso” ti ha posseduto, qualcosa senza nome. Devi iniziare a dipingere in questo modo. Pochi minuti di meditazione, solo per metterti a disposizione.
Qualunque cosa accada, lascia che accada. Porta tutta la tua esperienza perfarla accadere. Prendi il pennello e inizia. All’inizio vai lentamente, in modo da non farti coinvolgere. Vai lentamente. Lascia che il tramonto inizi a fluire attraverso di te da solo e poi perditi in esso.
E non pensare a nient’altro. L’arte deve essere fine a se stessa, solo così è meditazione. Non devi lasciare entrare una motivazione. E non sto dicendo che non devifar vedere il dipinto, che non devi mostrarlo. Va benissimo, ma è un sottoprodotto, non è la motivazione. Devi mangiare, quindi vendi il quadro, ma ti fa male venderlo. È quasi come vendere tuo figlio, ma è necessario, quindi va bene. Ti rattrista, ma venderlo non era la motivazione, non l’hai dipinto per venderlo. È stato venduto, questa è un’altra cosa, ma non era la motivazione. Altrimenti rimarrai un tecnico.
E questa è la differenza tra un tecnico e un artista: l’artista è un meditatore, il tecnico no. Il tecnico deve concentrarsi su ciò che sta facendo e il meditatore, l’artista, deve perdersi. Non c’è concentrazione, non c’è nessuno che possa concentrarsi. È una grande gioia se riesci a perderti nella tua pittura. La venderai, sarà apprezzata, sarà esposta. Questa è un’altra cosa, è solo un sottoprodotto.
Devi perderti. Non è necessario che tu ci sia. Devi scomparire completamente nella tua pittura, nella tua danza, nel respiro, nel canto. Qualunque cosa tu stia facendo devi perderti completamente, senza controllo.
Abbiamo molta paura di perdere il controllo, perché sembra follia. E questo mondo è così folle che se diventi veramente sano di mente, alla gente sembrerai pazzo.
Il caso di Claude Eatherly è emblematico. Era stato scelto per dare il segnale per lanciare la bomba atomica su Hiroshima. Non sapeva cosa stesse facendo e quando se ne rese conto rimase inorridito. In atto di espiazione si unì a dei gruppi di disobbedienza civile, richiamando l’attenzione sulle atrocità delle armi termonucleari. Le autorità non erano disposte a tollerarlo e quindi un consiglio medico di straordinari psichiatri “patriottici” lo dichiarò malato di mente.
La morale è semplice: nel nostro mondo bisogna essere matti per essere umani.
Quest’uomo stava diventando sano di mente, ma questa società non può permetterlo! La morale è chiara: se vuoi diventare sano di mente devi essere pronto a essere considerato pazzo. Se vuoi diventare umano dovrai subire la follia!
Quindi l’assenza di controllo fa paura. Se non ti controlli, non sai dove stai andando e cosa succederà. Riuscirai mai a tornare al vecchio status quo? Nessuno lo sa. Potresti andare così lontano da non essere in grado di tornare indietro. Quindi non perdiamo mai il controllo, continuiamo a mantenerlo ben saldo!
Questo controllo non ti permetterà mai di diventare un grande artista. L’artista deve essere matto in questo senso e deve andare con tutto il cuore nell'ignoto, ovunque lo porti. Deve rischiare la pelle.
Diventerà meditazione. Qualunque cosa tu faccia, devi perderti! E molto succederà...
OSHO Don’t Just Do Something, Sit There # 21
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