7 Agosto 2023
L’arte della religione consiste nel trasformare l’oscurità in luce, la morte in assenza di morte, la sofferenza in beatitudine. Tutta l’arte, tutta l’alchimia della religione, si occupa solo di questo. Buddha era nella sofferenza, Mahavira era nella sofferenza, Cristo era nella sofferenza, ma potevano trasformare la loro sofferenza in profonda beatitudine. Adesso non siamo più in grado di trasformarla. Cosa è successo? La possibilità di trasformare la sofferenza è stata negata. Per me, la sofferenza dimostra la possibilità della trascendenza.
Non puoi soffrire, a meno che non ci sia la possibilità di trascendere. Una persona che non può essere sana non può vedere la sua malattia. È impossibile. Se ti senti male, questo indica la possibilità di ricevere aiuto. Altrimenti non potresti sentire di essere malato. Solo la capacità di essere sani può percepire la realtà della malattia. Solo l’occhio che è in grado di conoscere la luce può riconoscere l’oscurità. Quindi, quando dico che è un bene che esista la sofferenza, intendo che questa sofferenza mostra che la beatitudine è possibile. Se non ci fosse alcuna possibilità di beatitudine, non proveresti sofferenza. La senti a causa dell’assenza di beatitudine.
Questa assenza è avvertita come sofferenza. Questa possibilità di trascendere la sofferenza deve essere riaperta. E le porte devono essere rese più ampie di quanto non fossero mai state prima, perché la mente contemporanea ha bisogno di aperture più ampie. Altrimenti continuerà a negare la possibilità della trascendenza. Bisogna permettere al cosmico di irrompere in noi e tutti devono diventare delle porte. Se riesci a trascendere la tua sofferenza, diventerai una porta per tanti altri. Attraverso te, verranno a sapere che esiste qualcosa al di là. Questo è il lavoro da fare. Ma prima diventa una porta, in modo che chiunque entri in contatto con te sappia che qualcosa al di là è possibile, qualcosa esiste al di là.
Osho, The Eternal Quest #14
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