E' capitato a tutti noi di sentirci arrabbiati, impauriti, ansiosi,
frustrati, pieni di dubbi di fronte a determinati comportamenti da parte
di persone con le quali interagiamo o in conseguenza di determinati
accadimenti all'interno della nostra Vita quotidiana. Spesso, il provare
queste sensazioni, questi stati d'animo, condiziona la nostra naturale
propensione verso l'equilibrio e la pace interiore... Cosa fare allora
ma, soprattutto, perché succede tutto ciò?
Prima di illustrare le possibili soluzioni efficaci per uscire
velocemente da determinati stati d'animo che ci sbilanciano, occorre
esaminare le cause che determinano questi squilibri al nostro interno
nel momento in cui proviamo queste sensazioni. Quando qualcuno ci volta
le spalle, ci scavalca durante la fila alla posta o, ancora, quando
riceviamo una notizia che porterà, di sicuro, dei cambiamenti importanti
nella nostra Vita per i quali, tuttavia, non eravamo preparati, ecco
sorgere in noi uno stato d'animo destabilizzante.
(Immagine presa al web) |
Potrà trattarsi di sorpresa, rabbia, frustrazione, tristezza,
confusione, poco importa. Quel che importa è che quell'evento, quando
accade, causa in noi, al nostro interno, una reazione, ciò è, del resto,
naturale. Ma come mai rimaniamo intrappolati all'interno della
sensazione spiacevole senza poterne, all'apparenza, uscire più fuori?
La risposta è racchiusa nella parola resistenza. E' a causa della
resistenza che noi opponiamo agli accadimenti che nascono e permangono
in noi degli stati d'animo negativi che condizioneranno e modificheranno
il naturale fluire degli eventi all'interno della nostra Vita.
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Il problema non è mai l'evento in sé. Il problema sono le nostre
reazioni, le nostre resistenze a ciò che l'evento rappresenta nella
nostra mappa interna, quella stessa mappa che ci consente di
interpretare e vedere la Vita. L'evento è, di per se stesso, neutro, fa
parte del flusso naturale della Vita e, se noi non gli opponessimo
resistenza, perderebbe la carica in tempi brevissimi fino a sparire dal
libro della nostra memoria senza lasciare traccia.
Ma noi non ci contentiamo di osservare e lasciare andare. Noi siamo
stati educati a resistere a tutto ciò che sembra voler minacciare il
tranquillo scorrere delle nostre Vite, nell'erronea convinzione che,
così facendo, riusciremo a riprenderne il controllo. Ma così non è,
anzi... Al contrario!
(Immagine presa dal web) |
Immaginiamo la Vita come un fiume che scorre. Immaginiamo, ora, gli
accadimenti come dei tronchi, pesci, foglie o altro materiale, contenuti
all'interno di questo fiume. Se ci fermassimo in un punto qualsiasi per
osservare lo scorrere di questo fiume, molto probabilmente ci
accorgeremmo del fatto che, spesso, la sua corrente trasporta, al suo
interno, sia esseri viventi, quali pesci, che materiali, come i tronchi.
Nessuno di noi si sognerebbe di bloccare il naturale scorrere del fiume
per pulirlo dai materiali estranei o dagli stessi pesci. Ognuno di noi
sa già, infatti, che man mano che il fiume scorrerà, trasporterà tutto
ciò che lo contiene fino a non lasciarne traccia.
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Allo stesso modo dei materiali trasportati dal fiume sono le emozioni
che proviamo di fronte a determinati comportamenti/accadimenti a noi
esterni. Se vogliamo liberarci in fretta da ogni stato d'animo
destabilizzante dobbiamo smettere di opporvi resistenza cominciando,
invece, a lasciare che ci attraversi senza, tuttavia, trattenerlo.
Ma come si fa, in concreto? Innanzitutto bisogna smettere di reprimere
la sensazione che si prova, che può andare dal semplice fastidio all'ira
vera e propria. Diamo libero sfogo alle nostre sensazioni, senza far
danni ovviamente, evitiamo di trattenerle o reprimerle, lasciamoci,
piuttosto, attraversare da esse, senza opporre alcuna resistenza.
(Immagine presa dal web) |
Rimaniamo in osservazione, centrati sul nostro respiro, in alcuni casi
possiamo ripeterci mentalmente la frase "non sono ciò che provo, sono
colui il quale osserva la sensazione". Questo ci darà modo di separarci,
attraverso la centratura sul respiro, da ciò che è solo passeggero, una
semplice reazione fisiologica del nostro apparato psicofisico a degli
stimoli esterni.
Con il tempo e con la pratica saremo in grado di gestire tutte le novità
e i cambiamenti, così come i comportamenti inaspettati da parte delle
persone con le quali interagiremo, con estrema fluidità e poco dispendio
energetico, rimanendo sempre nel fiume della Vita senza, tuttavia,
identificarci coi materiali in esso contenuti o volerne bloccare il
flusso naturale. Buona pratica!
Vincenzo Bilotta
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