Senza alcuna necessità
Alberto Micalizzi
Avevo capito che causa-Covid i teatri fossero chiusi. Ma
evidentemente sbagliavo. Quello del Recovery Fund è rimasto pienamente
operativo.
La messa in scena è iniziata l’anno scorso
quando il Ministero delle Finanze italiano ha deliberatamente “schivato”
diverse centinaia di miliardi di euro che poteva raccogliere alle aste
dei BTP a condizioni molto favorevoli (tassi bassi e scadenze lunghe,
come ad esempio il BTP a 50 anni al 2,16% di Aprile 2021), ed ha così
fatto sembrare che i denari provenienti dal Recovery Fund fossero
indispensabili.
Poi la regia ha messo in scena la nomina di Draghi quale
sommo garante e vera condizionalità all’impiego di questi fondi, che,
ricordiamolo, sono in parte una pura partita di giro di prelievo fiscale
italiano ed in parte nuovo indebitamento.
Infine l’ultimo atto, quello di ieri, con l’approvazione
istantanea del piano italiano da parte dell’Ue (Draghi deve aver detto
alla Von der Leyen che non serviva neanche simulare un contraddittorio,
tanto in Italia lo chiamano il “sommo sacerdote”).
Non solo l’inganno sull’origine dei fondi ma anche
sull’impiego degli stessi: mai alcuno spazio è stato offerto ad un
dibattito serio che potesse far emergere i limiti strutturali di questo
piano, come ad esempio l’assenza di investimenti pubblici in settori
strategici o l’ennesima rinuncia al rilancio di una vera banca
pubblica…Nulla di tutto ciò.
Una delle più grandi operazioni di raggiro dell’opinione
pubblica degli ultimi decenni, forse pari solo all’ingannevole processo
di privatizzazione degli anni ’90, sottaciuta grazie alla propaganda
provax ed alla complicità servile di una parte di quelle forze politiche
che una volta si dicevano anti-sistema.
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