Mi sento depressa e mi giudico molto, senza sapere perché…
Questo è un modo per non cambiare, un trucco della mente.
Invece di essere usata per comprendere, l’energia va nel giudizio, nella
condanna… e un cambiamento può avvenire solo tramite la comprensione, non la
condanna. La mente è molto astuta; appena nota dei fatti, ci salta subito sopra
e inizia a condannarli. Ora tutta l’energia diventa giudizio, quindi la
comprensione viene messa da parte… e il giudizio non può aiutarti.
Ti può deprimere, ti può far infuriare, ma depressa e
infuriata non potrai mai cambiare. Rimarrai la stessa e continuerai a girare in
tondo, in un circolo vizioso.
La comprensione libera, quindi, appena noti un certo fatto,
non devi né condannarlo né preoccupartene. L’unica cosa che devi fare è
osservarlo con grande attenzione e comprenderlo.
Se dico qualcosa e senti che ciò che ti dico ti tocca –
questo è proprio il mio scopo, che ti tocchi da qualche parte – devi
comprendere innanzitutto il motivo per cui ti senti colpita, e dove ti colpisce,
e qual è il problema: devi osservare. Se guardi il fatto, se lo osservi da ogni
angolazione… Ma se giudichi, non puoi osservarlo, non puoi avvicinarlo da ogni
angolo. Hai già deciso che è un male; l’hai giudicato senza dargli nemmeno una
possibilità.
Ascolta il fatto, esploralo, contemplalo, dormici sopra e,
più sarai capace di osservarlo, più facile sarà venirne fuori. La capacità di
comprenderlo e quella di venirne fuori sono solo nomi diversi dello stesso
fenomeno.
Se comprendo qualcosa, sarò in grado di venirne fuori e
andare oltre. Se non la comprendo, non posso venirne fuori. La mente funziona
così per tutti, non solo per te. Tu salti su e sostieni: ‘Questa cosa è
sbagliata, non dovrebbe esistere dentro di me. Io non valgo nulla, questa
relazione è sbagliata e anche questa cosa e quell’altra’. E così ti senti in
colpa; l’energia va tutta nel senso di colpa, e il mio lavoro qui è proprio
quello di farvi sentire meno in colpa possibile.
Non prendere tutto ciò che vedi in modo personale. Non ha
nulla a che fare con te in particolare; è solo il modo in cui opera la mente.
Se c’è invidia, possessività, rabbia, è così che la mente funziona - la mente
di tutti, chi più chi meno. Le differenze sono solo di quantità.
La mente ha un suo meccanismo: vuole o lodare o condannare.
Non è mai nel mezzo. Con le lodi diventi speciale e il tuo ego si sente
soddisfatto; con il giudizio diventi pure speciale. Osserva un po’ questo
stratagemma: in entrambi i casi diventi speciale! [Lei] è speciale: o è una
santa, una grande santa, oppure è la più grande peccatrice, ma in entrambi i
casi l’ego è soddisfatto. Anche nella condanna sei speciale. La mente non vuole
sentirsi dire che è comune, ordinaria. L’invidia, la rabbia, i problemi delle
relazioni e dell’essere – sono tutte cose molto banali, sono cose che capitano
a tutti. Sono comuni come i capelli: magari uno ne ha di più e un altro di
meno, uno li ha neri e un altro rossi, ma questo non ha importanza – sono
comuni, tutti i problemi sono comuni. Tutti i peccati sono comuni e così tutte
le virtù, ma l’ego vuole sentirsi speciale. O ti dice che sei il più grande
oppure che sei il peggiore.
Osserva: i tuoi sono tutti problemi molto comuni. Che
problemi ci sono, dimmelo? Cosa senti? Spiegamelo.
Ho un dolore qui, nella fronte.
Il dolore nasce dal fatto che non cerchi di comprendere –
per questo fa male. Ti giudichi, dici [a te stessa]: ‘Non dovresti essere
depressa. Non va bene per la tua immagine, non si conforma al tuo personaggio;
è una macchia su di te che sei una così bella ragazza! Per quale motivo sei
depressa?’. Devi invece di cercare di comprendere le cause della tua
depressione.
Depressione vuol dire che dentro di te la rabbia è in uno
stato negativo: la depressione è lo stato negativo della rabbia. La parola stessa
è significativa – ti dice che c’è qualcosa che viene ‘pressata’; questo è il
significato di depresso. Stai ‘pressando’ qualcosa dentro di te, e quando la
rabbia viene repressa troppo, diventa tristezza. La tristezza è lo stato
negativo della rabbia, il modo femminile di essere arrabbiati.
Se elimini la pressione, diventerà rabbia. Probabilmente sei
stata arrabbiata per vari motivi fin dall’infanzia, ma non hai espresso questa
rabbia - da qui la depressione. Cerca di comprenderlo! E il problema è che la
depressione non può essere risolta perché non è il problema reale. Il problema
reale è la rabbia – e invece tu giudichi la depressione, la condanni, e così
finisci col lottare con le ombre.
Prima di tutto guarda: perché sei depressa? Osserva in
profondità e scoprirai la rabbia. In te c’è una grande rabbia, che sia contro
tua madre o tuo padre, contro il mondo o contro te stesso, il punto non è
questo. Dentro di te sei molto arrabbiata, e invece dall’infanzia non hai fatto
altro che sorridere, senza arrabbiarti. Così non va bene. Te lo hanno
insegnato, e tu hai imparato molto bene. In superficie sembri felice,
sorridente, ma tutti quei sorrisi sono falsi. Nel profondo, hai accumulato una
grande rabbia. Non puoi esprimerla, quindi rimane imbottigliata dentro di te –
questa è la depressione. Allora ti senti depressa.
Lascia che fluisca, lascia che affiori in superficie. Una
volta che la rabbia appare, la depressione se ne andrà. Hai mai osservato come
a volte, dopo che ti sei veramente arrabbiata, ti senti bene, ti senti viva?
Comincia a fare qualcosa quando sei a casa. Mm? Fai una meditazione della
rabbia ogni giorno... venti minuti basteranno. Dopo tre giorni, inizierai a
goderti l'esercizio e non vedrai l'ora di farlo. Servirà a darti un gran
sollievo, e vedrai che la depressione scomparirà. Per la prima volta potrai
sorridere veramente… perché se sei depressa non puoi sorridere, ma solo fingere
di farlo.
Non è possibile vivere senza sorridere, quindi devi fingere,
ma un sorriso falso ti ferisce, ti fa molto male… Non ti rende felice; ti
ricorda solo quanto sei infelice.
Te ne sei resa conto, e questo è un fatto positivo. Se una
cosa ti ferisce, ti può anche aiutare. L’uomo è così malato che, se una cosa
gli è utile, gli farà anche male, perché andrà a toccare qualche ferita dentro
di lui. Ma è un fatto positivo…
Osho, This Is It!
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