Recentemente hai parlato del ‘non-problema’, del fatto che i
nostri problemi non esistono. Sono stato allevato in una famiglia cattolica e
repressiva e ho passato ventun’anni in un sistema educativo altrettanto folle.
Stai dicendo che tutti gli strati di armatura, tutti i condizionamenti e le
repressioni non esistono e possono essere lasciati andare immediatamente? Che
mi dici degli ‘imprint’ che rimangono nel cervello e nella muscolatura?
È una domanda molto significativa perché porta alla luce due
diversi approcci rispetto alla realtà interiore dell’uomo.
L’approccio occidentale è quello di pensare al problema,
scoprirne le cause, esplorare la storia, il passato del problema, sradicarlo
dalla base, decondizionare oppure ricondizionare la mente, ricondizionare il
corpo, eliminare tutti gli ‘imprint’ rimasti nel cervello. Questo è l’approccio
occidentale. La psicoanalisi entra nella memoria e lì svolge il suo lavoro. Va
nell’infanzia, nel passato; torna indietro nel tempo e scopre da dove è nato il
problema. Magari il problema è nato cinquant’anni fa, quand'eri bambino, nella
relazione con tua madre. La psicoanalisi va indietro nel tempo.
Cinquant’anni di storia! È una faccenda lunga, che si
trascina per anni. E comunque non ti può aiutare molto, perché esistono milioni
di problemi. Non si tratta di un problema solo. Puoi esplorare la storia di un
problema; puoi osservare la tua autobiografia e trovare le cause del problema,
e magari eliminarlo, ma ce ne sono milioni! Se devi esplorarli tutti per
risolvere i problemi della tua vita, ti serviranno milioni di vite. È assurdo!
Ora lo stesso approccio psicoanalitico viene adoperato anche
per il corpo: il rolfing, la bioenergetica, e altri metodi, possono eliminare
gli imprint rimasti nel corpo, nella muscolatura. Anche qui, dovrai esplorare
la storia del corpo. Una cosa però è certa in entrambi gli approcci – che
seguono la stessa linea logica – ed è che il problema arriva dal passato, e
quindi dev’essere in qualche modo affrontato nel passato.
In Oriente la prospettiva è completamente diversa. In primo
luogo, si pensa che non esista un problema serio. Nel momento in cui affermi
che nessun problema è serio, il problema è per il novanta per cento già morto.
Il modo in cui lo vedi cambia completamente. La seconda cosa che si sostiene in
Oriente, è che il problema esiste perché sei identificato con esso. La sua
esistenza non ha nulla a che fare con il passato, con la storia. Sei
identificato: questo è il fatto reale. E questa è anche la chiave per risolvere
tutti i problemi.
Per esempio sei una persona piena di rabbia. Se vai dallo
psicanalista, ti dirà: “Vai nel passato. Da dove è nata questa rabbia? In che
situazione è diventata sempre più impressa nella tua mente? Dobbiamo ripulire
tutte quelle impressioni, cancellarle completamente. Dobbiamo ripulire tutto il
passato”.
Ma se vai da un mistico orientale, ti dirà: “Pensi di essere
rabbia, ti senti identificato con la rabbia. È proprio lì che le cose vanno
storte. La prossima volta che la rabbia emerge, sii un osservatore, un semplice
testimone. Non identificarti con la rabbia, non dire: ‘Sono rabbia’, oppure:
‘Sono arrabbiato’. Osservala come se stesse accadendo sullo schermo della
televisione. Osserva te stesso come se stessi osservando qualcun altro.
Sei pura consapevolezza. Quando la nuvola della rabbia
arriva a circondarti, osservala e rimani sveglio, in modo da non identificarti.
Il punto principale è come non identificarsi col problema. Quando hai imparato
questo… e allora non si porrà nemmeno la questione di avere ‘tanti problemi’
perché la chiave, la stessa chiave, aprirà tutte le serrature. Funzionerà con
la rabbia, con l’avidità, con il sesso: funzionerà con tutto ciò di cui la
mente è capace”.
La domanda è: “Recentemente hai parlato del ‘non-problema’,
del fatto che i nostri problemi non esistono. Sono stato allevato in una
famiglia cattolica e repressiva…”
Puoi, esattamente in questo momento, diventare
non-cattolico. Ora!, ti dico. Non dovrai tornare nel passato per disfare ciò
che i tuoi genitori, la società, i preti e la chiesa hanno fatto. Questa
sarebbe una pura perdita di tempo, prezioso tempo presente. Ha già distrutto
tanti anni passati; e ora, di nuovo, distruggerà il momento presente. Puoi
semplicemente uscirne come un serpente si libera della sua vecchia pelle.
“Stai dicendo che tutti gli strati di armatura, tutti i
condizionamenti e le repressioni non esistono, e possono essere lasciati andare
immediatamente?” No, esistono. Ma esistono nel corpo oppure nella mente, non
nella consapevolezza, perché la consapevolezza non può essere condizionata. La
consapevolezza rimane libera. La libertà è la sua qualità più intrinseca, la
libertà è la sua natura. In realtà, col semplice fatto di fare questa domanda,
mostri proprio quella libertà.
Quando dici: “Ventun’anni in un sistema educativo folle”,
quando dici: “Sono stato allevato in una famiglia cattolica e repressiva”… In
questo momento non sei identificato. Puoi osservare i tanti anni di repressione
cattolica, i tanti anni di un certo tipo d’educazione. Ma in questo momento,
quando l’osservi, questa consapevolezza non è più cattolica; altrimenti chi
potrebbe essere consapevole? Se fossi veramente cattolico, chi potrebbe essere
consapevole? Non ci sarebbe alcuna possibilità di diventare consapevole.
follia. Per vedere la follia come tale, devi essere sano.
Quei ventun’anni di sistema folle hanno fallito; tutto quel condizionamento
repressivo ha fallito. Non può veramente avere successo. Ha successo solo in
proporzione alla tua identificazione con esso. In qualsiasi momento puoi
rimanere distaccato… esiste, non dico che non esiste, ma non è più parte della
tua consapevolezza.
Proprio questo è il fascino della consapevolezza: essa può
uscire da qualsiasi situazione. Per essa non ci sono barriere, né confini. Un
momento fa eri un inglese; quando, un momento dopo, comprendi che il
nazionalismo non ha senso, non sei più un inglese. Non dico che non avrai più
la pelle bianca; rimarrà bianca, ma tu non sarai più identificato con l’essere
bianco; non sarai più ostile alla pelle nera. Riconoscerai la stupidità di
questo fatto. Non sto dicendo che non sarai più un inglese e dimenticherai la
tua lingua. Essa sarà ancora lì nella memoria, ma la tua consapevolezza
riuscirà a sgattaiolare fuori; prenderà dimora sulla collina e da lì potrà
osservare la valle. Ora l’inglese sarà nella valle, morto, e tu sarai sulla
collina, lontano, distaccato, inalterato.
Tutta la metodologia orientale può essere ridotta a una
parola: testimoniare. Tutta la metodologia occidentale può essere ridotta a una
sola cosa: analizzare. Quando analizzi, continui ad andare in tondo.
Testimoniando, salti fuori dal circolo.
L’approccio orientale è quello di spostare l’attenzione sul
cielo. L’approccio occidentale ti rende sempre più consapevole delle nuvole;
può aiutarti un po’, ma non può renderti consapevole del tuo nucleo più intimo.
Della circonferenza, sì – diventi un po’ più consapevole della circonferenza –
ma non del centro. E la circonferenza è un ciclone. Devi trovare il centro del
ciclone, e questo accade solo con il testimoniare.
Testimoniare non cambierà il tuo condizionamento, non
cambierà la muscolatura, ma ti darà un’esperienza del fatto che sei al di là della
muscolatura e del condizionamento. In quel momento di trascendenza, non c’è
nessun problema – non per te. Ora dipende tutto da te. Il corpo avrà ancora con
sé la muscolatura, e la mente il suo condizionamento. Ora dipende da te: se a
volte ti sorge il desiderio di avere un problema, puoi andare nel sistema
corpo-mente e avere il problema e godertelo. Se non vuoi averlo, puoi rimanerne
fuori. Il problema rimarrà come ‘imprint’ nel corpo-mente, ma tu rimarrai
distaccato e distante da esso.
È così che opera un Buddha. Tu usi la memoria; anche un
Buddha usa la memoria, ma non è identificato con essa: usa la memoria come
meccanismo.
Quindi, ciò che dici nella tua domanda è giusto: i problemi
esisteranno, ma solo in forma potenziale nel corpo e nella mente. Come puoi
cambiare il passato? Nel passato sei stato cattolico; se per quarant’anni sei
stato cattolico, come puoi cambiare quei quarant’anni e non essere più
cattolico? Quei quarant’anni rimarranno come periodo in cui sei stato
cattolico. Ma puoi venirne fuori; ora sai che era solo un’identificazione. Quei
quarant’anni non possono essere cancellati, e non c’è alcun bisogno di farlo.
Ora
sei il padrone di casa, quindi non è necessario. Puoi
persino usare quei quarant’anni in un certo modo, un modo creativo. Persino
quell’educazione folle dev’essere usata in modo creativo.
“Che mi dici degli ‘imprint’ che rimangono nel cervello e
nella muscolatura?”
Saranno ancora lì, ma solo come seme, solo in potenza. Se ti
senti solo e vuoi qualche problema, potrai procurartelo. Se ti senti troppo
infelice senza l’infelicità, potrai averla. I problemi saranno sempre a tua
disposizione, ma non dovrai averli per forza. Potrai scegliere.
Osho, The Tantra Experience, #6
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