È difficile restare sempre e continuamente aperti e
disponibili. A volte sarai aperto e a volte chiuso; ma non è una cosa di cui
preoccuparsi: quello è un ritmo, del tutto simile al giorno e alla notte. Nello
stesso modo in cui di giorno i fiori si aprono e di notte si chiudono, così
come inspiri ed espiri, non puoi restare aperto e disponibile ventiquattr’ore
al giorno.
E non cercare di farlo, altrimenti la cosa ti creerà
infelicità, e nell’infelicità ti chiuderai ancora di più. L’infelicità porta
sempre e soltanto chiusura.
Ciò che occorre è una profonda comprensione di questo ritmo:
ci si apre, ci si chiude; sei aperto, sei chiuso... lo si deve accettare! In
realtà non si tratta di opposti, bensì di realtà complementari. La chiusura ti
prepara per tornare a essere aperto, essere aperto ti prepara a chiuderti di
nuovo; altrimenti ti stancherai.
Pensa se i tuoi occhi fossero fissi, senza alcun battito di
ciglia. Non ci facciamo attenzione, ma non fanno altro che chiudersi e aprirsi;
farlo li rende limpidi e freschi, li mantiene giovani, vitali e mai stanchi.
Inoltre, questo processo è anche un continuo ripulirsi:
quando sei aperto, si raccoglie inevitabilmente della polvere, la stanchezza
prende il sopravvento, sei preso dalla fatica. Quando sei chiuso, a riposo, in
silenzio, ecco che ti rivitalizzi.
Certo, esiste anche una specie di apertura che si mantiene
nell’arco delle ventiquattr’ore, ma non è un elemento proprio alla mente, è
qualcosa al di là della mente.
All’inizio devi trovare un equilibrio rispetto alla mente,
poi un giorno anche quello diventerà possibile; ma è qualcosa di trascendente.
In quel caso non esiste alcun ritmo, tutto resta sempre acquietato. Non lo puoi
neppure definire un’apertura, non ha senso definirla così, perché non esiste
più alcuna chiusura.
Si tratta di un fenomeno del tutto differente: esisti
semplicemente, né aperto né chiuso. Accadrà anche quello, sarà un accadere...
ma non è qualcosa a cui puoi aspirare! In questo momento, ciò che occorre, ciò
che è d’obbligo, è accettare il ritmo del positivo e del negativo.
A volte ti ritroverai in una profonda intimità e a volte ti
ritroverai lontanissimo. A volte ti ritroverai a essere sempre più vicino e
dunque felice ed estatico, a volte sarai lontanissimo e scollegato, e la cosa
ti renderà infelice. Ma nel momento in cui comprendi che si tratta di un ritmo,
di un fenomeno naturale proprio alla mente, allora non ci saranno più problemi:
ti rilasserai.
Inoltre, ricorda una cosa: non decidere mai nulla quando ti
trovi nella fase negativa. È l’unica cosa da fare: non prendere mai decisioni
quando sei nella fase negativa, altrimenti te ne pentirai; e non è il caso di
creare rimpianti.
Si deve decidere solo quando ci si trova in una fase
positiva. Nello stesso modo in cui prendi decisioni durante il giorno, e la
notte dormi profondamente – ragion per cui non ci sono decisioni da prendere –
decidi sempre quando sei felice, aperto, fluido.
In quel caso le tue decisioni saranno giuste; non potrai
decidere nulla di sbagliato, in quei momenti è impossibile farlo.
Quando sei negativo, apatico, triste, depresso, ricorda quest’unica cosa: non decidere! Lascia che quel momento passi. Accettalo, è parte della natura; ma non decidere mai nulla in quei momenti.
Le persone fortunate sono quelle che hanno imparato questo
trucco: decidere nei momenti di positività; e le persone infelici sono quelle
che, in un modo o nell’altro, continuano a cadere nella trappola di prendere
decisioni quando si trovano in uno spazio di negatività.
Quella è l’unica differenza tra la fortuna e la sfortuna. E
chiunque può essere fortunato! Si tratta solo di un cambiamento, di un piccolo
cambiamento. Ma quella piccolissima differenza fa un’enorme differenza nella
vita: è la differenza che fa la differenza!
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