martedì 15 settembre 2015

Cos'è la meditazione

15 settembre 2015
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La meditazione è uno stato di non-mente. La meditazione è uno stato di pura consapevolezza, priva di contenuti. Di solito la tua consapevolezza è sovraccarica di scorie, assomiglia a uno specchio coperto di polvere. La mente è un traffico continuo, un estenuante flusso di pensieri, di desideri, di ricordi, di ambizioni: è un traffico inarrestabile! Giorno dopo giorno, perfino quando dormi, la mente è sempre in funzione, sogna. Continua a rimuginare, è sempre immersa in ansie e preoccupazioni. Si prepara per il domani: preparativi segreti sono in atto.

Questa è una condizione non-meditativa. La meditazione è esattamente l'opposto. Quando il traffico si è dissolto e il pensiero è cessato, quando nessun pensiero si muove più, non vi è più un agitarsi di pensieri e tu sei in totale silenzio: quel silenzio è meditazione. E in quel silenzio si conosce la verità, mai prima. La meditazione è uno stato di non-mente.

Ed è impossibile giungere alla meditazione tramite la mente, perché la mente perpetua sempre se stessa. Si può giungere alla meditazione solo mettendo la mente da parte, restando calmo, indifferente, privo di identificazioni con la mente; osservando il dipanarsi del processo mentale, ma senza esservi identificato, senza credere di essere la mente.

Meditazione è la consapevolezza di non essere la mente. Quando la consapevolezza scende in profondità dentro di te, lentamente, molto lentamente, giungeranno alcuni istanti: attimi di silenzio, momenti di puro spazio, momenti di trasparenza, istanti in cui nulla in te si muove e tutto è quiete. In questi istanti di quiete realizzerai chi sei e comprenderai il mistero di questa esistenza.

E verrà un giorno, un giorno di profonda beatitudine, in cui la meditazione diventerà la dimensione naturale del tuo essere.

La mente è una cosa innaturale, non potrà mai diventare la tua dimensione naturale. Invece la meditazione è una condizione naturale che abbiamo perso. È un paradiso perduto, ma il paradiso può essere riconquistato. Guarda negli occhi di un bambino, osserva e vedrai un silenzio straordinario, vedrai l'innocenza. Ogni bambino, nasce in uno stato meditativo. Ma deve essere iniziato agli schemi della società: gli si deve insegnare come pensare, come fare i suoi calcoli, come ragionare, come discutere; gli si devono insegnare le parole, il linguaggio, i concetti. E pian piano, egli perde contatto con la sua innocenza. Viene contaminato, corrotto dalla società. Diventa un meccanismo efficiente: non è più un uomo.

Occorre soltanto riconquistare quello spazio. L'hai conosciuto in passato, per questo quando ti affaccerai alla meditazione per la prima volta, rimarrai sorpreso, perché in te affiorerà la sensazione fortissima di averlo già conosciuto. Ed è una sensazione vera: l'hai conosciuto in passato. L'hai solo dimenticato. Il diamante si è smarrito sotto un mucchio di rifiuti. Ma se riesci a riportarlo alla luce, lo riavrai — ti appartiene!

In realtà non lo si può perdere: lo si può solo dimenticare. Siamo nati in meditazione e in seguito abbiamo appreso le vie della mente, ma la nostra vera natura rimane nascosta in un luogo profondo, simile ad un flusso sotterraneo: in un giorno qualsiasi, basta scavare un poco per ritrovare la sorgente che ancora fluisce, la sorgente di fresche acque. E questa riscoperta è la gioia più grande della vita.


Osho: Il libro arancione.

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