L’ex-presidente alla Conservative Political Action Conference (CPAC). “Non farò un nuovo partito, resteremo uniti e forti”. E su Biden, “in un mese siamo passati da America First a America Last”.
“Non faremo nuovi partiti. Loro continuano a dire che faremo un nuovo partito. Non faremo un nuovo partito. Abbiamo il Partito Repubblicano. Sarà unito e più forte che mai. Non farò un nuovo partito. È una Fake News”.
L’ex presidente Donald J. Trump domenica ha fatto a pezzi Joe Biden su questioni che vanno dalla crisi nascente al confine con il Messico alla politica estera, mentre tracciava quello che crede sia il futuro del movimento conservatore e si impegnava a non creare un nuovo partito.
“Joe Biden ha avuto il primo mese più disastroso di qualsiasi presidente nella storia moderna”, ha detto Trump, chiamando la nuova amministrazione “anti-lavoro, anti-famiglie, anti-confine, anti-energia, anti-donne e anti-scienza”.”In un mese siamo passati dall’America First all’America Last“, ha detto.
Trump ha parlato alla Conservative Political Action Conference (CPAC) a orlando, in Florida, segnando il suo primo grande discorso da quando ha lasciato l’incarico presidenziale. Ha parlato davanti ad una inneggiante folla in un evento in cui la sua influenza si è sentita tutta.
Si è concentrato principalmente sull’escalation della crisi al confine, su cui è tornato frequentemente mentre ha fatto a pezzi le decisioni di Biden di invertire tutta una serie di politiche della sua amministrazione, che a sua volta hanno provocato un’impennata di migranti al confine.
“La nuova amministrazione ha impiegato solo poche settimane per trasformare questo risultato senza precedenti in un disastro umanitario e di sicurezza nazionale auto-inflitto”, ha detto. “Eliminando sconsideratamente il nostro confine, le misure di sicurezza, i controlli, tutte le cose che abbiamo messo in atto, Joe Biden ha innescato una massiccia ondata di immigrazione illegale nel nostro paese come non abbiamo mai visto prima”.
Ha anche colpito Biden sulla mancata riapertura delle scuole, che aveva promesso di fare ma che finora non ha mantenuto per la feroce resistenza in un certo numero di Stati e dei potenti sindacati degli insegnanti. “Joe Biden ha vergognosamente tradito la gioventù americana e sta crudelmente tenendo i nostri bambini chiusi nelle loro case, senza alcun motivo”, ha detto. Ha accusato i Democratici di voler far passare al Congresso un “boondoggle” (spreco di denaro) da 1,9 trilioni di dollari per far riaprire le scuole. “A nome di tutte le mamme ed i papà, chiedo a Joe Biden di aprire le scuole e di farle aprire subito”, ha detto.
L’amministrazione di Biden può vantare una campagna di vaccinazione galoppante, ma anche qui Trump sfodera le frecce per il suo arco: “Ho investito miliardi nei vaccini, con quello di Johnson & Johnson ne abbiamo tre e la produzione è merito mio”: Biden “sta solo attuando il mio piano”.
Ha spesso confrontato le varie misure di restrizioni anti-COVID in tutto il paese alla crisi dei migranti al confine e al previsto aumento delle ammissioni dei rifugiati. “La tua famiglia non può ancora uscire ed andare a mangiare nei ristoranti, ma Joe Biden sta facendo entrare migliaia e migliaia di rifugiati da tutto il mondo, persone di cui nessuno sa nulla”, ha detto.
Ha anche colpito Joe Biden sulle sue politiche energetiche, dicendo che avrebbero portato alla dipendenza energetica dalla Russia e dal Medio Oriente, che il Green New Deal della sinistra “è ridicolo” e che i prezzi della benzina “saliranno alle stelle”, così come sulla politica estera, dove ha rimproverato il blocco delle sanzioni all’Iran. “Lasciate le sanzioni, negoziate, qualcuno capisce cosa sto dicendo qui?”.
Trump non ha ancora chiarito se parteciperà alle elezioni presidenziali del 2024, anche se ha detto che potrebbe considerare di battere i Democratici “per una terza volta“, in riferimento alla sua affermazione di aver vinto le elezioni del 2020, ma ha rassicurato al CPAC – evento che è sponsorizzato da Fox Nation – che i rapporti che affermavano che stava pensando di creare un nuovo partito erano “Fake News“. “Non stiamo fondando nuovi partiti, continuavano a dire ‘sta per fondare un partito nuovo di zecca’. Abbiamo il Partito Repubblicano, sarà unito e più forte che mai, non sto creando un nuovo partito, questa è una Fake News”. Le speculazioni che Trump stesse pensando di fondare un nuovo partito sono iniziata all’indomani dell’assalto del 6 gennaio al Campidoglio da parte dei manifestanti pro-Trump. Ma domenica Trump ha dichiarato che è impegnato con il GOP. “Non sarebbe geniale? Fondiamo un nuovo partito e dividiamo il nostro voto in modo che non possiate mai più vincere. No, non ci interessa”.
Ha chiesto una “riforma elettorale completa” ed urgente: “bisogna riscrivere le leggi elettorali e proteggere il voto perché i Democratici hanno usato la scusa del Covid per cambiare le regole in corsa” e “la Corte Suprema é stata codarda” e ha chiesto che i conservatori lavorino assieme per rompere i monopoli delle Big Tech. “I Repubblicani e i conservatori devono “aprire” le nostre piattaforme e abrogare le esenzioni di responsabilità della Sezione 230 e se il governo federale si rifiuta di agire, allora lo dovrà fare ogni Stato dell’unione, dove abbiamo i voti… I delle giganti Big Tech come Google e Facebook devono essere puniti con sanzioni ogni volta che mettono a tacere le voci conservatrici”. Rilancia anche sulla difesa del Secondo emendamento, il diritto a portare le armi.
Mentre prometteva l’unità del partito, non ha perso tempo a prendere di mira per nome e cognome un certo numero di Repubblicani che si sono opposti a lui o hanno votato per l’Impeachment. I nomi includevano il senatore Mitt Romney dello Utah, il senatore Ben Sasse del Nebraska, il rappresentante Adam Kinzinger dell’Illinois e la rappresentante Liz Cheney del Wyoming – che ha definito essere una “guerrafondaia”. “Non possiamo avere dei leader che mostrano più passione nel condannare i loro concittadini americani di quanta ne abbiano mai avuta nel tenere testa ai Democratici, ai media e ai radicali che vogliono trasformare l’America in un paese socialista”. I Repubblicani che sono stati molto critici nei suoi confronti hanno ricevuto un risultato pessimo nel “CPAC Straw Poll“. Il governatore del Maryland, Larry Hogan, ha ottenuto lo 0,1%, mentre il senatore Mitt Romney ha ottenuto lo 0,3%.
Ha esposto anche le questioni che i Repubblicani dovrebbero affrontare se vogliono riprendersi il Congresso e la Casa Bianca. “La missione del nostro movimento e del Partito Repubblicano deve essere quella di creare un futuro di buoni posti di lavoro, famiglie forti, comunità sicure, una cultura vibrante e una grande nazione per tutti gli Americani ed è quello che stiamo facendo”.
Ha previsto che un “presidente repubblicano farà un ritorno trionfale alla Casa Bianca”.”E mi chiedo chi sarà, mi chiedo chi sarà?” ha detto tra gli applausi della folla. “Chi, chi, chi sarà mi chiedo?”
Trump non scende ufficialmente in campo, ma nel Partito Repubblicano resta l’unico giocatore in grado di vincere ancora.
L’aria che si respira alla grande Convention del Conservatori americani è tutta riassunta nel sondaggio proposto agli elettori conservatori presenti ad Orlando, in Florida, sede della manifestazione.
Il discorso di Trump è stato infatti preceduto dal “CPAC Straw Poll“, che ha sondato i partecipanti su chi avrebbero voluto vedere alle prossime elezioni. I partecipanti hanno scelto a valanga Donald Trump per una corsa nel 2024, con il 55% dei partecipanti che ha dichiarato che voterebbe per lui se le primarie del 2024 fossero oggi, mentre hanno votato per il governatore della Florida Ron DeSantis in un sondaggio separato qualora la loro prima scelta, Donald Trump, non si fosse ricandidato. Il governatore della Florida si è infatti piazzato al 43% dei voti, seguito dalla governatrice del Sud Dakota Kristi Noem con l’11% e da Donald Trump Jr. all’8%.
L’indice di approvazione di Trump nello straw poll era del 97%, con l’87% che diceva di approvare “fortemente” il lavoro di Trump come presidente. Ed il 68% delle persone presenti al CPAC ha detto nello straw poll che Trump dovrebbe “correre di nuovo per la presidenza”. Sempre il 95% di coloro che hanno risposto al sondaggio hanno detto che il GOP dovrebbe continuare con l’agenda Trump, mentre solo il 3% ha detto che dovrebbe “cambiare direzione”.
Quello che appare è dunque un Trump in grande spolvero, tutt’altro che disposto a sotterrare l’ascia di guerra, certo disposto a lasciare libero il campo a una nuova leadership ma a una condizione: o il candidato alle elezioni del 2024 sarà lui oppure lo sceglierà lui. È la dura legge del consenso, e ancora una volta la prova della piazza (materiale e virtuale) premia Trump. Lo ha ricordato lui stesso quando ha snocciolato i 75 milioni di voti “conquistati dall’incumbent“.
“Per i prossimi quattro anni, i coraggiosi Repubblicani in questa stanza saranno al centro dello sforzo per opporsi ai Democratici-radicali, ai media delle notizie false e alla loro cultura tossica della cancellazione. E voglio che sappiate che continuerò a combattere proprio al vostro fianco”.
Sullo sfondo c’è la battaglia per le elezioni di medio termine che è già iniziata. L’avviso a Biden è che le speranze di dividere i Repubblicani sono minime, l’avvertimento agli avversari interni è che la loro rielezione passa per il “detto e non detto” di The Donald. Anche quando fa l’elenco dei nemici del GOP, scandisce i nomi con precisione chirurgica, li accusa di tradimento, di inciuci con il nemico (“bisogna liberarsene” chiede). “Se sei con me e sei eletto, se sei contro di me e vai a casa” lascia intendere (“Il mio endorsement è un potente strumento politico” dice).
Il rilancio personale di The Donald prosegue, anche perché in soli due mesi da quel 6 gennaio la situazione si è capovolta rapidamente: il suo più grande avversario tra i Democratici, il governatore di New York Andrew Cuomo, è in difficolta: è rimasto impigliato nelle accuse di sessismo al punto da fare una dichiarazione di scuse proprio durante lo show di Trump, mentre il Sindaco di New York Bill De Blasio è contestato dai circoli democratici della Grande Mela per la gestione del lockdown. Chuck Schumer ha una leadership traballante al Senato. Resta ancora in piedi la Speaker della Camera Nancy Pelosi, ma il gruppo progressista è a dir poco effervescente ed ha già chiesto alla Casa Bianca spiegazioni sul bombardamento in Siria.
Ma il CPAC è stata anche l’occasione per l’emersione ormai chiara del governatore italo americano della Florida, Ron DeSantis, come nuova star dei Repubblicani. Il governatore ha tenuto botta durante il COVID, non ha chiuso con un lockdown “duro” le attività economiche, ha applicato una ricetta fatta di conservatorismo e pragmatismo, ed oggi appare il “numero due” dopo Trump nel GOP. Tutto questo a molti fa pensare a un ticket “Trump-DeSantis” per il 2024, e forse dopo la performance di Trump a Orlando non è un’ipotesi non troppo lontana dalla realtà. Entrambi infatti vengono dal Sunshine State, sono “aperturisti”, contro l’establishment del partito, amati dalla base che ha in Rush Limbaugh (il conduttore radiofonico da poco scomparso) un suo riferimento culturale.
Il solco è già tracciato: le elezioni nel 2022 e poi, nel caso di un ribaltone alla Camera e al Senato, la corsa di nuovo verso la Casa Bianca tra quattro anni. Le primarie? Per ora sono una formalità. In fondo, il nuovo inizio dei Repubblicani ha un titolo, la frase con cui Trump ha aperto il suo primo discorso da ex presidente: “Vi sono mancato?”.
Altri momenti chiave del CPAC 2021
Molti gli speaker intervenuti alla Convention più importante del mondo conservatore americano.
Il Rappresentante Matt Gaetz della Florida ha anch’egli criticato il governatore di New York Andrew Cuomo e la rappresentante repubblicana Liz Cheney, che aveva votato a favore dell’impeachment di Trump.”Parlando di persone che dovrebbero perdere le primarie, se Liz Cheney fosse su questo palco oggi verrebbe fischiata. La leadership del nostro partito non si trova a Washington, D.C.”, ha detto Gaetz alla folla. Egli ha anche sottolineato il trattamento a dir poco entusiastico dei media nei confronti del Governatore Andrew Cuomo durante gran parte della pandemia di Coronavirus: “ora, i falsi media e i loro alleati nella Silicon Valley avevano reso il governatore Cuomo un incrocio iconico tra Re David e Tom Brady – che grande bugia si è rivelata essere”, ha osservato.
Gaetz ha aggiunto che gli ex aiutanti del governatore nei suoi tre mandati hanno affermato che Cuomo aveva suggerito ad altri membri dello staff di impegnarsi nello “strip poker”, riferendosi ad una recente accuse di molestie sessuali contro il governatore – che Cuomo nega. “Nel frattempo, stavano ‘spogliando’ la nonna dal reparto COVID dell’ospedale e la buttavano nelle case di cura per anziani giusto il tempo di infettare tutti e poi di ritornare all’ospedale in modo che le morti potessero essere riconteggiate per la politica”, ha continuato.
Il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz ha tenuto un discorso appassionato durante il CPAC lo scorso venerdì, giurando che i Repubblicani populisti stile Trump sono qui per restare. “Il Partito Repubblicano non è il partito solo dei country club. Il Partito Repubblicano è il partito degli operai dell’acciaio e degli operai edili e dei lavoratori degli oleodotti e dei tassisti e dei poliziotti e dei vigili del fuoco, e dei camerieri e delle cameriere e degli uomini e delle donne con i calli sulle mani che lavorano per questo paese. Questo è il nostro partito e questi deplorevoli (in riferimento all’insulto coniato da Hillary Clinton, n.d.r.) sono qui per restare”, ha detto Cruz. “Lasciate che ve lo dica subito: Donald J. Trump non andrà da nessuna parte”, ha continuato. Ha anche fatto luce sul suo controverso breve viaggio con la famiglia a Cancun, in Messico, il mese scorso, mentre il suo stato natale, il Texas, veniva colpito da una tempesta invernale che ha scatenato una grave crisi energetica ed idrica.
Il Leader della minoranza alla Camera, Kevin McCarthy, prevede invece che il GOP si riprenderà la maggioranza nel 2022. “Non è una possibilità, ci riprenderemo la maggioranza. Siamo a cinque seggi di distanza”, ha detto sabato il leader della minoranza alla Camera durante una tavola rotonda al CPAC. “Scommetterei la mia casa… non ditelo a mia moglie, ma ci scommetterei”, ha detto. “Questa è la più risicata maggioranza che i Democratici abbiano avuto in 100 anni”. I Repubblicani hanno conquistato 12 seggi nelle elezioni del 2020, ed anche il sito di sondaggi di Sinistra FiveThirtyEight ha previsto che sono “sulla buona strada” per riprendere la Camera alle prossime elezioni.
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