martedì 23 marzo 2021

Guarda la realtà, lascia andare la finzione



Una prospettiva storica sulle Comuni di Osho degli anni ‘80 piena di spunti per l’Uomo Nuovo anche nella realtà contemporanea 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n 273

 

Osho



DOMANDA: Osho, per tutta la vita siamo stati costretti a imparare la grazia, la bellezza, le buone maniere. Ma ora che tu ci insegni la vera grazia e bellezza, siamo così insensibili che anche avvicinandoci a te, alla tua presenza, continuiamo a provare il risentimento legato alla grazia, alla bellezza e alle buone maniere imposte e ci comportiamo senza rispetto, amore e dignità verso di te.

Per favore, di’ qualcosa ai nostri cervelli ottusi, in modo da non lasciarci sfuggire l’esperienza della grazia. 

Fa male vedere i sannyasin diventare irrispettosi…


OSHO: La tua domanda è significativa, perché quando mi senti dire che sono totalmente a favore della naturalezza, lasci andare immediatamente ciò di cui avresti sempre voluto liberarti. Ma non diventi naturale. Hai dimenticato il risentimento. Abbandonando le tue buone maniere, la tua grazia, la tua bellezza coltivate, il tuo make-up, non diventi naturale automaticamente. C’è qualcosa di più tra il tuo sé fasullo e il tuo vero sé: il tuo risentimento. E hai strati spessi di risentimento, perché hai covato risentimento per tutta la vita.

E il risentimento era tuo. La grazia ti è stata imposta da altri ed è facile lasciarla andare, hai sempre voluto lasciarla andare, ma il risentimento è tuo. È più vicino a te ed è più difficile lasciarlo andare. Ma se abbandoni la grazia e la bellezza coltivate, il make-up, le tue buone maniere, un comportamento che è solo diplomatico; se, con tutto ciò che ti è stato imposto, non ti ricordi di lasciar andare il risentimento... Perché ora non ne hai più bisogno.

Ti stai liberando di tutte le cose che erano la causa del tuo risentimento. Puoi sbarazzarti facilmente delle cose che ti sono state imposte, ma con le cose che sono sorte dentro di te ecco che arriva il vero problema. Devi abbandonare il tuo risentimento. Se non riesci a lasciarlo andare, il flusso naturale della tua energia non ti sarà accessibile.

 

È sempre successo, in tutta la storia: molte persone hanno abbandonato i valori imposti. Fino a qualche anno fa c’erano hippie dappertutto: avevano abbandonato l’etichetta, la gentilezza e la pulizia forzate. Avevano detto loro: “La pulizia è vicina a dio, solo dio è al di sopra della pulizia”. Sono stati costretti a fare il bagno, sono stati costretti a fare questo, a fare quello. Sono stati costretti ad andare a scuola, all’università. Hanno abbandonato tutto questo, ma non hanno abbandonato il risentimento.

Gli hippie non sono fioriti in splendidi esseri umani. Il loro risentimento li ha bruciati. Sono andati al polo opposto: hanno smesso di lavarsi. La sporcizia è diventata vicina a dio, l’impurità è diventata un valore. Più impuro e sporco eri, più grande eri considerato dagli altri hippie che non erano coraggiosi come te. Ogni tanto facevano il bagno, ogni tanto si lavavano e questo creava in loro un senso di colpa. Osserva il fenomeno!

Molti hippie sono venuti da me. Mi facevano molta pena. Avevano imboccato la strada giusta, ma da qualche parte avevano preso la direzione opposta. Il loro risentimento era così forte che avevano iniziato a fare esattamente l’opposto di ciò che era stato insegnato loro. Avevano abbandonato le scuole, i college, le università, perché non era una loro scelta.

Ma dopo cosa è successo agli hippie? Non li vedi più. Dopo i trentacinque anni sono tornati nella società, sono tornati a essere ciò che era stato insegnato loro. I capelli lunghi sono scomparsi, le barbe e i baffi sono scomparsi. Tutti gli hippie che hanno raggiunto i quarant’anni sono ora dei gentiluomini perfettamente inseriti nella società. Sono ottimi uomini d’affari, ottimi venditori di successo.

Doveva accadere. Non puoi vivere a lungo nel risentimento; è un fuoco, ti brucerà. E quindi non trovi hippie di settant’anni. Non trovi degli hippie vecchi. E avrebbe dovuto essere così: quando un hippie invecchia, dovrebbe diventare ancora più hippie. Ma qualcosa è accaduto quando hanno iniziato a superare la soglia dei trentacinque.

C’è stato un tempo in cui gli hippie dichiaravano: “Non crediamo a nessuno che abbia più di trent’anni”. C’era una verità in questo. Ma non puoi fermare la tua età a trent’anni. Non è come un orologio che puoi fermare in qualsiasi momento; continua a crescere che tu sia un hippie o no. E quando si avvicinano ai trentacinque, il punto medio della vita, inizia il declino, le loro energie iniziano a diminuire sempre di più. Hanno paura. Come vivranno?

E all’improvviso vogliono sposarsi, avere una vita stabile, avere una professione, un lavoro, dei soldi. La vecchiaia si avvicina, non vogliono morire per strada. Era perfetto quando erano giovani e avevano abbastanza energia. Quell’energia è stata bruciata dal risentimento.

Pensavano di essere dei rivoluzionari; non lo erano, erano semplicemente reazionari. Stavano reagendo ai genitori, alla società, all’educazione! 

La reazione non è rivoluzione, la rivoluzione ha bisogno di una comprensione molto più meditativa. E non vai al polo opposto, all’altro estremo; rimani esattamente nel mezzo. E solo nel mez­zo il tuo essere naturale si manifesta. Ma ci sarà un divario. Prima che la naturalezza inizi a scorrere in te, dovrai sbarazzarti di tutto ciò che la ostacola.

 

Posso capire la tua domanda. Dici: 

“Fa male vedere i sannyasin diventare irrispettosi”. Ma questa Comune deve essere paziente con qualsiasi sannyasin che sia irrispettoso, sgraziato, che si comporti in modo crudele, che parli solo per ferire. La Comune deve essere paziente: quella persona sta attraversando un grande cambiamento. Pazienza e aiuto: di questo ha bisogno.

Anche se non è rispettoso nei tuoi confronti, tu devi esserlo nei suoi. Ne ha bisogno e questo è il momento. Potrebbe non essere molto affettuoso con te, o potrebbe persino essere odioso. È malato, ha bisogno di tutta la tua compassione.

E questa è la funzione della Comune. Se cinquemila persone continuano a riversare il loro amore sulla persona che risponde con odio, quanto tempo riuscirà a perseverare? Si comporta in modo irrispettoso e cinquemila persone non prendono atto della sua mancanza di rispetto; continuano a essere rispettose nei suoi confronti. Presto lascerà andare il suo risentimento.

Queste non sono le persone che lo avevano costretto a fare certe cose contro la sua volontà. Queste sono persone completamente diverse: manchi loro di rispetto, ma ti sorridono, ti amano e ti rispettano. Non sono i tuoi genitori, non sono i tuoi insegnanti. Non sono la tua vecchia e marcia società.

Le mie Comuni devono essere foriere di un nuovo essere umano, di un nuovo mondo.

Ma devi essere molto consapevole, perché se qualcuno è irrispettoso nei tuoi confronti, è un po’ difficile essere rispettoso nei suoi. Ma sii rispettoso per amore dell’umanità, per compassione dei tuoi fratelli e delle tue sorelle e comprendi che quell’uomo non sta mancando di rispetto a te, sta mancando di rispetto ai suoi genitori, ai suoi insegnanti, al prete. Tu sei solo un pretesto. È solo una coincidenza che abbia trovato te, altrimenti, avrebbe mancato di rispetto a qualcun altro.

Non farne una questione personale. Vivendo in una Comune, ricorda che non siete personalità. Certamente siete individui, ma non prendete nulla in modo personale. La persona è malata, ha bisogno di andare all’ospedale. Ha bisogno di amore più di chiunque altro, ha bisogno di calore più di chiunque altro. Questo è il modo in cui la Comune diventa il crogiolo della trasformazione.

 

I sannyasin che vivono fuori dalle Comuni non hanno questa opportunità. Se hai la possibilità di vivere in una Comune, dovresti farne parte davvero, perché lì hai la possibilità di gettare tutta la spazzatura, tutto il tuo risentimento e tornare a essere il tuo sé naturale. Lì puoi ritrovare il tuo volto originale.

Ma ci sono migliaia di sannyasin che non possono far parte di una Comune per centinaia di ragioni. A loro suggerisco di passare almeno qualche settimana all’anno in una Comune. 

Impara il sapore dell’Uomo Nuovo. Allora forse anche nella società esterna, vecchia, corrotta e morta potresti essere in grado di proteggerti dal suo marciume.

L’altro giorno un giornalista mi ha chiesto: “La tua Comune e i vicini non riescono a convivere?”. Ho semplicemente detto: “No!” Non credo che riuscirà a capire il mio no, ci sono molte possibilità che lo interpreti male. Ma il mio no ha enormi implicazioni.

Significa... Ciò che mi chiedeva era: “È possibile dormire nella stessa stanza, convivere, con un cadavere?”. Sarà difficile dormire con un cadavere che “dorme” sul letto accanto. Puoi anche aver amato il cadavere prima, ma ora che sai che è un cadavere sarà un incubo, aspetterai il mattino per uscire da quella stanza.

Ho risposto di no, perché la vecchia società e l’Uomo Nuovo non possono coesistere. Il vecchio, i morti dovranno cedere il passo al nuovo.

Noi non siamo ostili nei loro confronti, per il semplice motivo che siamo i nuo­vi e la vittoria è nostra! Loro sono ostili; nel profondo del loro inconscio capiscono che stanno morendo e che voi siete vivi, che stanno diventando sempre più marci e che voi diventate sempre più vitali. Sono ostili. È naturale, perché devono fare spazio affinché l’Uomo Nuovo prenda il sopravvento.

Qualcun altro mi ha chiesto: “Intendi conquistare l’Oregon?”.

Ho risposto: “No. L’Oregon è una cosa troppo piccola. Mi piacerebbe conquistare il mondo intero”.

Lo dichiaro in nome del nuovo. Lo dico in nome del Sole che sorge all’orizzonte. E non è solo una coincidenza che arrivo dall’Est. A Ovest il Sole tramonta soltanto, c’è solo il tramonto. Il tramonto rappresenta la morte; l’alba è l’inizio di una nuova vita.

Non è un caso che tutto ciò che è grande, bello, autentico, sia sorto in Oriente. L’India non avrebbe mai potuto produrre Adolf Hitler, Joseph Stalin, Benito Mussolini, è semplicemente inconcepibile! L’India può produrre Gautama Buddha, Bodhidharma, Nagarjuna. Non siamo separati dall’esistenza, siamo connessi molto profondamente. I “paesi dell’alba” hanno dato il meglio all’umanità.

L’India non ha mai invaso alcun paese. Un paese così grande avrebbe potuto diventare il più grande impero del mondo. Se può farlo l’Inghilterra che equivale esattamente a un distretto dell’India, nemmeno a uno stato, perché l’India non potrebbe diventare un gran­de impero? D’altra parte, il più grande imperatore dell’India – e ovviamente il più grande imperatore dell’intera storia dell’uomo – Ashoka, rinunciò al suo impero. Non solo rinunciò al suo impero, ma inviò suo figlio e sua figlia come messaggeri di pace in diversi paesi.

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Osho Times n. 273

 

Tratto da: Osho, From the False to the Truth #25

https://www.oshotimes.it/articolo/1258/guarda-la-realta.html 

 

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