Pregare, dovrebbe essere soltanto un fenomeno di
energia. Semplicemente diventi
silente, semplicemente ti apri. Alzi le mani verso il cielo, con le palme rivolte in alto, la testa rivolta in alto, e
semplicemente senti l’energia che fluisce
in te.
Quando l’energia, o il prana, fluisce lungo le
braccia, sentirai un leggero tremore:
sii come una foglia nella brezza, abbandonati al fremito. Permetti che accada, favoriscilo. Poi lascia che tutto il corpo vibri di energia, e lascia che accada qualunque cosa debba accadere. Senti di nuovo
un fluire con la terra. Terra e cielo, sopra e sotto, yin
e yang, maschile e femminile: galleggi, ti mescoli, abbandoni completamente te
stesso. Non esisti. Diventi una... fusione.
Quando ti senti completamente ricolmo, sdraiati
per terra e bacia la terra. Diventa solamente
un veicolo attraverso il quale l’energia divina si unisce a quella della terra.
Queste due fasi dovrebbero essere ripetute altre
sei volte (in totale sette), in modo che ognuno dei chakra possa
sbloccarsi. Si può fare anche più volte, ma non di meno, altrimenti ti sentirai inquieto
e non riuscirai a dormire.
La cosa migliore è fare questa
preghiera la sera, in una stanza buia, immediatamente
prima di andare a dormire; oppure si può fare al mattino, ma deve essere seguita da un quarto d’ora di riposo.
Questo fondersi con l’energia è preghiera. Ti trasforma. E quando tu cambi,
cambia tutta l’esistenza: perché col tuo atteggiamento tutta l’esistenza cambia in
te. Non che sia l’esistenza a cambiare - l’esistenza rimane la stessa - ma ora
tu fluisci con lei, non esiste antagonismo. Non c’è lotta, non c’è conflitto: ti sei
arreso a lei.
Osho: L'armonia nascosta
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