giovedì 10 ottobre 2019

La luna di miele


 Feathers
Nel momento in cui uno si innamora di una donna, esiste una certa verità – se si è innamorato in modo assolutamente inconsapevole, se non l’ha in qualche modo "fabbricato", se non è stata una sua azione, una sua realizzazione, se non ci aveva mai neppure pensato. Improvvisamente uno vede una donna, la guarda negli occhi e qualcosa scatta. Egli non è colui che agisce, ma è semplicemente preso, si trova innamorato. Egli non c'entra, il suo ego non è coinvolto, quantomeno non proprio all'inizio, quando l'amore è vergine. In quel momento c'è la verità e non c'è alcuna interpretazione. Ecco perché l'amore rimane indefinibile. Ben presto subentra la mente, comincia a manovrare le cose e si impossessa di lui. Egli inizia a pensare alla ragazza come alla sua innamorata, comincia a pensare al modo per arrivare a sposarla, comincia a pensare alla ragazza come a sua moglie.

Ebbene, queste sono cose reali: l'innamorata, la moglie – queste sono cose. Ora la verità non c'è più, si è tirata indietro. Ora le cose diventano più importanti. Il definibile è più sicuro, l'indefinibile è incerto. In questo modo si inizia a uccidere, ad avvelenare la verità. Presto o tardi ci saranno una moglie e un marito: due realtà. Ma la bellezza se n'è andata, la gioia è scomparsa, la luna di miele è finita. La luna di miele è finita nel momento esatto in cui la verità diventa realtà, quando l’amore è diventato un rapporto.

La luna di miele è assai breve, sfortunatamente – e non sto parlando della luna di miele che segue il matrimonio. La luna di miele è assai breve. Forse è durata un solo istante, ma la sua purezza, la sua purezza cristallina, la sua divinità, il suo essere trascendente – appartengono all'eternità, non al tempo. La sua purezza non fa parte delle cose del mondo, è come un raggio di luce che entra in un buco nero. Proviene dal trascendente. Definire divino l'amore è assolutamente appropriato, perché l'amore è verità. Nella vita comune l'amore è la situazione più vicina alla verità.

Osho

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