giovedì 17 ottobre 2019

Dalla lamentela alla gratitudine


 From imgfave.com
La mente si lamenta in continuazione. Dalla culla alla tomba, è tutto un viaggio di lamentele. Ecco come ci perdiamo la grande opportunità di crescere, di amare, di esistere, di godere delle cose. Ci sarebbe talmente tanto per cui danzare, cantare, amare. Dobbiamo modificare quest’abitudine di lamentarci. Invece di lamentarvi, imparate l’arte della gratitudine. Ecco cos’è la meditazione, l’arte della gratitudine. Se vi spostate dalla lamentela alla gratitudine, dall’infelicità alla felicità, tutta la vostra visione della vita cambia, l’intera prospettiva. Improvvisamente la primavera sboccia nel vostro essere, migliaia di fiori sbocciano nella vostra coscienza e il primo fiore a sbocciare è quello dell’amore. Chi è contento non è altro che amore. Non è neppure colui che ama, è amore e basta. Ama per l’amore in sé, perché è questo il modo in cui manifesta la propria gratitudine all’esistenza. Questa è la sua gratitudine, la sua preghiera. Ama il mondo intero e non chiede nulla in cambio. Dà semplicemente perché ha ricevuto così tanto dall’esistenza che pensa di doverne condividere un po’. Il miracolo sta nel fatto che più condividiamo e più ci torna indietro. Quando impari il segreto e la matematica del condividere, non puoi essere avaro: continui semplicemente a condividere sempre di più, perché più condividi e più ottieni in cambio. Condividi la tua beatitudine, condividi il tuo amore, condividi la tua comprensione. Condividi tutto ciò che possiedi, tutte le tue ricchezze interiori. È proprio questo tipo di condivisione che intendo quando dico che l’uomo felice diventa l’amore stesso. Cambia il tuo stato mentale dall’infelicità alla felicità e osserva il miracolo: l’amore inizia a fluire dentro di te in migliaia di fiumi, in una miriade di dimensioni e di prospettive diverse. La vita diventa un tale splendore, incomprensibile all’intelletto, insondabile per la mente, un grande mistero, l’estasi suprema.

Osho

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