L’amore può concentrarsi troppo sull'oggetto, sull'amato.
Così inizi a soffrire, diventi dipendente, e nessuno ama essere dipendente.
L'alternativa è che l'amore non sia indirizzato a una persona in particolare o
a un oggetto particolare, ma prenda la direzione diametralmente opposta – non
verso l'oggetto ma verso la propria soggettività. E così si diventa amore. Non
si tratta di amare qualcuno, di essere innamorato di qualcuno. E' una
trasformazione della consapevolezza: l'amore diventa la tua stessa fragranza.
Non ha niente a che fare con nessun altro al mondo.
Prima o poi arriva un momento – se sei silenzioso, pieno di
gioia e di fiducia – in cui l'attesa diventa un luogo profondo dell'anima. E
proprio perché non stai aspettando qualcuno in particolare, diventi tu l'attesa
– una silenziosa attenzione. E proprio perché non sei fissato su un obiettivo
in particolare, tutto ciò che accade ti dà la sensazione di essere proprio
quello che stavi aspettando. I fiori sbocciano proprio per te e le stelle in
cielo brillano per te. Non focalizzandoti su nessun fiore in particolare, ti
ritrovi semplicemente aperto, pieno d'amore: una consapevolezza in attesa.
Questo non vale solo per l'attesa, ma per tutte le qualità spirituali: possono
venire dirette verso un oggetto oppure verso il proprio essere. Quando
l'oggetto non è presente, l'energia deve necessariamente spostarsi all’interno
– l’energia non può rimanere statica. L’energia è movimento. Quando all’esterno
non c’è nulla, le forze vitali si rivolgono all’interno, verso la sorgente
stessa del suo essere.
Osho
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