24 OTTOBRE 2015
Il dolore e la sofferenza rimangono, fanno parte della vita. Hai solo bisogno della chiarezza necessaria per vedere ogni cosa nella giusta prospettiva, ogni cosa nella giusta luce. E a quel punto ogni cosa va al suo posto. Anche il dolore, anche la sofferenza diventano parte di un’armonia più vasta. Non cambiano, restano, fanno parte della vita, ma ora non sono più solo fatti isolati, ma fanno parte di un tutto più grande. Quando hai un chiaro quadro della situazione riesci a vedere che quel tutto non può esistere senza questa parte, è impossibile.
Lo accetti, perché la felicità non può esistere senza l’infelicità, e il giorno non può esistere senza la notte. Quando tutto acquisisce la giusta prospettiva cambia l’atteggiamento generale. Di solito ciò che vedi è un giorno tra due notti, ma non appena acquisisci un po’ di chiarezza, vedi due giorni, tra cui accade una notte. Normalmente quando guardi l’infelicità, la tristezza, la frustrazione, le estrapoli dal contesto, le guardi come elementi isolati, ed è doloroso, perché sembrano senza significato.
Il dolore fondamentale è senza significato. Perché? Perché si soffre? E se non riesci a comprenderne la ragione diventa insopportabile. Quando riesci a comprenderne il perché non è più un fatto isolato, è diventato parte di uno schema. E in un grande dipinto, c’è bisogno del nero come del bianco, altrimenti il quadro non esiste nemmeno. L’infelicità è necessaria, tanto quanto la felicità. Sono come due ali, e quando sai che sono due ali, devi usarle tutte e due per volare nel cielo dell’esistenza. E a quel punto accetti, e accetti in profonda gratitudine. Accetti persino la sofferenza, perché ora vedi che ha un significato. È un passo verso qualcosa di più grande, fa parte di un’armonia più grande. Non è isolata, ha un significato.
Quando la sofferenza acquisisce significato, hai trasceso. Ora non te ne preoccupi più, non vuoi liberartene, perché se lo fai, anche tutto ciò che è bello se ne andrà insieme a lei.
Hai compreso che la rosa, nella sua bellezza, esiste tra le spine, e quelle spine fanno parte della sua crescita. E anzi la proteggono, la difendono. Non sono nemiche, non sono contro la rosa. Se una spina a volte ti dà del dolore, è solo perché non ne hai compreso il significato.
Non c’è bisogno di andare alla ricerca della sofferenza, di cercare le spine, ma quando le trovi, accettale.
Guardale in trasparenza, attraverso la tua chiarezza di visione, in modo da poter vedere che da entrambi i lati della notte ci sono giorni. E la notte diventa sempre meno oscura, diventa un ponte tra un giorno e l’altro. Non è contro il giorno, anzi è un riposo. Un nuovo giorno può nascere da quel riposo. La notte diventa come un grembo, creativo. Il buio è creativo e anche la sofferenza.
Se incontri una persona molto ricca interiormente, scoprirai sempre che ha sofferto molto. Una persona che non ha sofferto molto la troverai sempre insipida, superficiale. Riderà, ma la sua risata non avrà profondità, non arriverà dal cuore. Sarà come dipinta sulle labbra. Se ne ascolti il suono ti accorgerai che è molto superficiale. Non arriva dal suo essere, non comunica alcun significato, alcuna profondità. Quando incontri una persona che sa ridere profondamente, ricorda che ha anche pianto profondamente. La risata è arricchita dalle lacrime. Se non sei capace di piangere non sarai capace di ridere.
Questa è chiarezza: vedere la vita com’è e non chiedere l’impossibile. Se chiedi l’impossibile, desiderando solo giorni senza notti, solo felicità senza infelicità, generi una sofferenza senza senso per te stesso. Ed è senza senso perché chiedi l’impossibile e non potrà mai accadere. È a causa della tua mancanza di intelligenza che nasce quella sofferenza. Non fa parte della vita, potrebbe essere evitata. Non ce n’è bisogno, è inutile.
Esiste una sofferenza inutile: quella che tu crei. Ed esiste una sofferenza che è molto importante: quella che la vita ti dà.
Ti innamori: ovviamente entra in gioco la sofferenza. Se vuoi amare dovrai soffrire molto e se ti lasci spaventare dalla sofferenza, un po’ alla volta avrai paura dell’amore. E magari arriverà il momento in cui non soffrirai più, ti sarai costruito una vita molto comoda e agiata, ma ti sfuggirà tutto ciò che è bello, perché tutto ciò che è bello arriva attraverso l’amore… e l’amore arriva solo se sei pronto ad accettare anche la sofferenza. È il prezzo da pagare. Niente è gratuito nella vita, ogni cosa ha il suo prezzo. Ed è giusto così, perché se tutto fosse gratuito, sarebbe anche privo di significato. E nessuno si divertirebbe.
Usa la chiarezza per guardare a fondo i problemi e non cercare di cambiare le cose, cerca semplicemente di accettarle. Continua a creare sempre più chiarezza, e quello è l’unico cambiamento, l’unica trasformazione. Continua ad andare sempre più in alto sulla cresta dell’onda della chiarezza e della consapevolezza. E più in alto vai, più si presenta ai tuoi occhi un mondo diverso. Il mondo resta lo stesso, ma i tuoi occhi chiari ora ti danno un quadro differente, e un po’ alla volta ogni cosa trova il suo posto. E un giorno ti accorgi che tutto è come deve essere.
Quella è la perfezione della chiarezza, tutto è come deve essere, non c’è bisogno d’altro, tutto è perfetto. Questo mondo è il mondo perfetto.
In quel momento la tua accettazione è totale e quando l’accettazione è totale tutte le ferite sono guarite. Consegui la calma del Buddha, l’innocenza di Gesù, o la superba perfezione di Lao-tsu… Normale eppure straordinaria. Ami la stessa vita eppure non è affatto la stessa vita, contiene una danza diversa.
Quindi usa la chiarezza, goditela, divertiti in essa.
Tratto da: Osho, Above All Don’t Wobble #10