di Matteo Tassinari
A differenza dell'Inghilterra,
dove i giovani iniziarono a
identificarsi con gruppi di riferimento dai codici e stili propri, ma
privi di
una visione politica, in America tutto si muoveva in sintonia con la
scoperta
delle religioni orientali, viste come alternativa politica al modello
occidentale. Cominciò tutto con l’impegno politico vero nel rifiuto
della guerra in Vietnam, questa era la causa principale che animava
migliaia di giovani non solo in America ma in tutto il mondo.
Nel 1965 il regista Premio Oscar David Miller, bruciò per
protesta la sua cartolina di richiamo alle armi, gesto simbolico che da quel
giorno fu ripetuto migliaia di volte da altrettanti giovani fino a farlo
diventare un atto dovuto per chi voleva cambiare il mondo con un piccolo ma
reale gesto e personale che coinvolgesse milioni di giovani per dare un segnale
di movimento, di voglia di cambiare musica. Il segnale venne dato, ma non fu
ascoltato. Addirittura in grandi falò pubblici organizzati vennero ripetuti in
vari punti degli Stati Uniti, di pari passo con il rifiuto dello stile di vita
di una società che agli occhi dei giovani non produceva altro che inquinamento,
distruzione, perbenismo, silenzio, morte.
New Lelt
Amer ica
Attraverso
il Movimento pacifista giovanile, nel quale un'anima antimilitarista
conviveva a fianco di settori più decisi, all'erta per la guerriglia
urbana. La protesta entrò nella più
tradizionale arena politica dando spazio agli intellettuali della New
Lelt, ma
pagando più tardi un dazio salatissimo. Un clima sociale surriscaldato
spinse
gruppi come i Doors, Jefferson Airplane, Country Joe & The Fish,
oltre
l'utopia, l'avanguardia della svolta politica a ritmo di musica, mutando
il linguaggio, il
vestire, il vedere la vita e l'incontrarla.
L'onda poi
non è arrivata
non è arrivata
In clima
surriscaldato spinse numerosi gruppi di artisti,
dalla pittura alla Graffit-Wall, dalla musica alla letteratura, dalla
poesia
alle manifestazioni creative., il mondo pare muoversi sotto i propri
piedi. Penso che nessuna gioventù su questo mondo non abbia vissuto un
momento così alto e insicuro, come ambiguo e perverso. Le prime band
musicali a cavalcare l’onda della
protesta a San Francisco, furono i Doors, Jefferson Airplane con la
formazione
fissa del Matrix del 1965, Country Joe, The Fish, Bob Dylan e Leonard
Cohen nella
maniera più anarchica possibile, con molte attenzioni a non mettere i
piedi
troppo nella furiosa lotta. Sull'onda del Movimento californiano in
tutti gli
Stati Uniti si moltiplicarono le manifestazioni in tutto lo stato e poi
in
tutto il mondo. "Esterina, i ventanni ti minacciano, grigiorosea nube, che
a poco a poco in sé ti chiude. Ciò intendi e non paventi". (Eugenio
Montale). La dolce lisergia di una
ballata che ti fotte e ti fa male, ti può andare bene una volta, ma
arriva quella che può essere fatale e non è terrorismo, è la verità da
me stesso sperimentata. Voglio che qualcuno salti su e mi dia torio, se
ci riesce! Ho perso troppi amici e amiche in questi pastrocchi chimici e
molti non sono tornati più indietro per eccesso di volare. Qui sotto,
l'Iguanone.
Quietismo
Hippies
Negli anni tra il 1965 e il 1967, si sviluppò il più grande
movimento giovanile di massa che la storia avesse mai visto, movimento che
legava sotto i simboli dei Movimenti Hippies, dei poeti della Beat generation e
dei musicisti di quell’area culturale. In quel momento, il quietismo degli
hippies è all'improvviso soppiantato dalla volontà rivoluzionaria degli
yippies. Inziano scontri a san Francisco, Tim Leary vuole riempire di Lsd
l'acquedotto di Los Angeles, I Jefferson che creano, forse anche senza volerlo,
un movimento di allucinati che si sbrandellano il cervello con potenti misture
lisergiche.
Un’intera generazione che pretendeva un mondo diverso,
per arrivare al punk. Un po’ misero come risultato, fatto che fino a quel momento le nuove mode musicali non
avevano intaccato il fondamentale meccanismo del consumismo. Avevano casomai
sostituito vecchi meccanismi con dei nuovi. I giovani avevano scoperto una
propria zona esclusiva in cui coltivare stili di vita, abbigliamento, tempo
libero, divertimento, ma sempre all'interno di un ben radicato meccanismo di
consumo. Per la prima volta, invece, gli hippies mettono in discussione la
logica stessa del consumismo. Il look "straccione", diventato poi
fatua espressione di moda, era all'inizio il segno di una minacciosa rivolta
contro i valori della società capitalista. La povertà, la semplicità, la vita
fuori dalle metropoli, o addirittura la vita in comune, ispirata a una sorta di
primitivo e radicale socialismo, erano una lacerante ferita inferta all'America
dell'espansione imperialista. La potenza di questo messaggio fu amplificata dal
fatto che, come mai era successo prima, analoghi desideri circolavano più o
meno in tutto il mondo, in una nuova sintonia che superava distinzioni
geografiche e culturali.
Il dio azteco Xochipilli, Principe dei fiori. Divenne l'ispiratore degli hippies di tutto il mondo |
E il Movimento?
di
protesta non era solo hippismo. C'era un'altra anima, importantissima
quanto profonda, anzi spesso decisiva, nei momenti più intensi della
rivolta. A
Berkeley si sviluppò l'ala "politica" del movimento, dapprima con il Free
Speech Movement, che adottò la tattica della disobbedienza
civile per lottare contro i metodi d'istruzione delle scuole e delle università,
contro l'asservimento delle stesse università all'industria militare e,
soprattutto, contro la guerra in Vietnam, predicando una "lotta politica emotiva", fantasia poetica e fratellanza. Esibivano il loro stile di vita alternativo, per molti versi simile a quello
degli hippies, nella quotidianità della vita urbana, con l'intenzione di fare
della propria esistenza personale una testimonianza politica. L'obiettivo era
quello di porre l'intera America "in acido", ovvero deridere la
società, per così dire, "normale" con surreali dimostrazioni
pubbliche (famosa la distribuzione gratuita di denaro nella Borsa di New York)
con lo scopo d'innescare una vera e propria rivoluzione permanente. Jerry Rubin
fu l'elemento di spicco del movimento "politico" californiano,
l'organizzatore del Vietnam Day Committee, guida del movimento.
Cervelli soffiati
Come cantava Jim Morrison: “Vogliamo
il mondo” e lo volevano veramente. E subito! Da qui si possono notare le
sfasature chiare dovute all’assunzione soprattutto di effetto droghe
allucinogene,
che sul momento dell’azione ti porta sulle ali di Icaro, ma quando
l’effetto
finisce la fatica è trovare un aeroporto aperto con la pista
d’atterraggio
sicura e illuminata, in quanto l'atterraggio poteva avvenire anche di
notte. Vorrei sapere a quanta gente l'Lsd ha soffiato i cervelli,
sicuramente migliaia!
Avendole fatte
tutte le droghe
in circolazione posso dare un giudizio certo, Lsd è tra le
droghe più devastanti della terra. E' un dolore inspiegabile, metafisico,
perché quel che vedi e senti, lo vedi e lo senti solo te e questo scombussola
la psiche di chiunque. Un'autentica bomba ad orologeria, può andar bene, come
può andar male e cadere in stati di paranoia più o meno potenti.
Giovani alchimisti
e le droghe
|
Sul mercato illegale, l'Lsd era estremamente economico e la diffusione fra i giovani fu dilagante e veloce, come le
droghe di sintesi oggi e le discoteche che contengono sballi e cervelli fusi. Da considerare che lo sballo garantito dal
"trip" è molto lungo quindi con poche lire eri fuori tutto il
giorno, ma i danni che ha creato l'Lsd chi potrà stabilirli? Per questo viene
chiamata la droga dei poveri e spesso sono gli adolescenti a consumarla.
Intanto il Movimento procedeva a passi da gigante, spinto e sospinto non solo
perché i giovani conobbero la droga, ma perché gli stessi giovani implicavano motivazioni
più che oneste e sincere alle loro lotta, senza interessarsi di quei periodi e
problemi causati da queste sostanze spesso alterate da altre sostanze: il crack
è sempre all'erta. Ma erano esausti della cosiddetta cultura conservatrice,
tant’è che i giovani che si misero alla ricerca di altre culture o religioni,
divenne un fenomeno e spesso con conseguenze anche drammatiche.
Salvador Dalì |
Produsse influssi molto
penetranti in tutto il mondo giovanile e nella musica pop
rock di ogni latitudine compresi i lembi estremi della periferia dell’ “impero”
come l'Italia, dove il messaggio arrivò già trasformato in moda, spesso
superficiale o banale, ma anche amorfo come gli anni '80, dove le spalline
delle giacche che sembravano divise da generale di guerra con spalle larghe e
rinforzi. Il risultato? La mia generazione ha perso, per dirla con Gaber. E'
proprio vero: la giovinezza non è un’età felice, mi disse una ragazza di 20
anni. Certo, è così, peccato che dopo sia peggio.
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