Cara
amica e caro amico,
questa
è la notizia più importante per la vita e il benessere
presente e futuro degli italiani.
È
in gioco il futuro economico dell’Italia. Se
la Banca d’Italia rimarrà degli italiani potremo avere qualche probabilità di
riprenderci, e uscire dalla
dipendenza e dalla sottomissione ai
paesi più potenti, vicini e lontani.
Con
la Banca Centrale di nostra proprietà sarà possibile riattivare il nostro
ineguagliabile sistema produttivo, ridurre la disoccupazione giovanile e
l’impoverimento generale, recuperare l’indipendenza e la dignità della nostra
nazione.
Come potrai scoprire più avanti, se permetteremo che la Banca
d’Italia, e poi Poste Italiane, Eni, Enel, Snam, Fincantieri e Terna, RAI e
molte altre delle nostre migliori aziende cadano nelle mani prima dei banchieri
italiani e poi via via dei più grandi e potenti banchieri stranieri, noi
italiani saremo destinati a decenni di decadenza e povertà.
Per
questo ti chiedo di attivarti al massimo e immediatamente per condividere questo
testo con tutte le persone che
conosci, via Internet ma anche stampandolo.
Ognuno di coloro che riceverà questa informazione così
importante e così poco conosciuta, deve
informare tante altre persone prima possibile e poi dobbiamo intervenire verso
tutti i giornali, tutti i siti web, scrivere al Presidente della Repubblica, al
Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e al Presidente dei
Deputati, ai capi dei partiti e a tutti i personaggi importanti che possiamo
conoscere.
Se
ognuno di noi si impegna per quanto può ed è capace, tutti insieme potremo
ottenere che in Italia nelle prossime ventiquattro ore si parli solo di
questo, un argomento e una decisione davvero molto preoccupante per
il futuro di tutti noi italiani, sicuramente
molto più importante di Renzi e Berlusconi e della legge elettorale, e di tutti quegli
assordanti pettegolezzi con cui tanti giornalisti ci distraggono continuamente
per impedirci di ragionare con la nostra testa e con il buon senso.
Ti prego di fare tutto ciò che ti è possibile fin da questo
momento!
Per
favore dopo che hai letto l’allegato non ti fermare, non rinviare a più tardi.
È possibile che ci sia qualche parola o qualcosa che non ti piace del tutto o
verso cui sei critico. Per favore non te ne curare: ciò che conta è
l’informazione principale, il furto della Banca d’Italia agli italiani, e poi
di Poste Italiane, Eni, Snam, Rai, ecc, e fare arrivare questa importantissima
informazione a tutti in pochissimo tempo, dopo sarà troppo tardi!
Devi
trovare subito qualche minuto soltanto, per difendere il tuo benessere, dei
tuoi cari e forse anche delle future generazioni. Forza, agisci subito, senza tentennamenti e gira subito
questa mail a tante persone che conosci, anche tutte quelle che
hai nel tuo indirizzario e nel tuo profilo facebook o su twitter con l'hashtag #fermiamolapiugrandeporcatadellapartitocrazia
Nel
fare questo non c’è niente di male, anzi farai solo del bene! In questo modo
potremo far capire quanti italiani sono ormai stanchi di tutti i soprusi che
subiamo ogni giorno e che non vogliamo
più restare passivi. Grazie!
Appena puoi fai anche qualche decina di copie e distribuiscile a
chi ti vive vicino e usa poco o non usa Internet: ricordati che nelle prossime
ore ci vogliono derubare della nostra più importante ricchezza!
Se
vuoi mettere il tuo nome e
la tua città o paese sotto il mio
saremo felici entrambi! (Il cognome è
facoltativo)
Giorgio
Gustavo – Cesena
SIAMO
ANCORA IN TEMPO PER FERMARLI!
LA PIÙ GRANDE PORCATA DELLA
PARTITOCRAZIA ITALIANA ED EUROPEA
VOGLIONO REGALARE IL PATRIMONIO DI CENTINAIA DI MILIARDI DELLA
BANCA D’ITALIA AI BANCHIERI PRIVATI ITALIANI E STRANIERI
Dopo
il Porcellum di Calderoli, Berlusconi e Casini del 2005, domani 21 gennaio 2014 arriva LA PIU’ GRANDE PORCATA di
Saccomanni con Letta, Alfano e Renzi.
Se
martedì 21 gennaio 2014 la Camera dei Deputati approverà il Decreto Legge n.
133, il ministro dell’Economia Saccomanni, insieme a Letta Alfano e Renzi
regaleranno centinaia di miliardi di euro degli italiani ai banchieri che non
hanno alcun diritto sull’immenso patrimonio della Banca d’Italia, oro immobili
e diritti di signoraggio inclusi.
Il
Decreto 133 è in evidente contrasto con la Costituzione Italiana*
Il
Decreto 133 è in contrasto con la legge n. 262 del 2005, che stabilisce il ritorno
allo Stato Italiano delle quote della Banca d’Italia**
IL PIÙ GRANDE CONFLITTO D’INTERESSI VIENE DAL MINISTRO
DELL’ECONOMIA FABRIZIO SACCOMANNI, infatti il Ministro dell’Economia e delle
Finanze del Governo Letta è un banchiere, scelto dai banchieri a
rappresentarli, e con questo Decreto Legge regalerà
la Banca d’Italia e il suo patrimonio di centinaia di miliardi di euro ai
banchieri che lo hanno scelto. Il Decreto Legge 133 è incostituzionale, è
contro la legge 262 del 2005, va contro la natura pubblica della Banca
d’Italia, va contro l’interesse degli italiani per favorire gli interessi dei
banchieri privati e delle assicurazioni private italiane e straniere che hanno
scelto Saccomanni prima come Direttore Generale della Banca d’Italia e poi come
Ministro dell’Economia del Governo Letta. Fabrizio Saccomanni non è mai stato
eletto e da decine d’anni è ai vertici del sistema bancario italiano e
internazionale. Per questo Fabrizio
Saccomanni non può più fare il Ministro dell’Economia e non deve essergli
consentito di regalare la Banca d’Italia ai suoi amici banchieri.
Dal
sito della Banca d’Italia: la Banca d’Italia è la banca
centrale della Repubblica italiana ed è parte del Sistema europeo di
banche centrali (SEBC) e dell'Eurosistema. È un istituto di
diritto pubblico.
Nell’esercizio delle proprie attribuzioni la Banca opera con
autonomia e indipendenza, nel rispetto del principio di trasparenza, secondo le
disposizioni della normativa comunitaria e nazionale.
Coerentemente con la natura pubblica delle funzioni svolte e consapevole dell’importanza dei propri compiti e responsabilità, l’Istituto cura la diffusione di dati e notizie con la massima ampiezza informativa.
Coerentemente con la natura pubblica delle funzioni svolte e consapevole dell’importanza dei propri compiti e responsabilità, l’Istituto cura la diffusione di dati e notizie con la massima ampiezza informativa.
Il patrimonio della Banca d’Italia, i suoi immobili, le
tonnellate di lingotti d’oro (da soli valgono più di 100 miliardi di euro), le
centinaia di miliardi di euro derivanti dalla stampa dei biglietti e delle
monete sono degli italiani perché sono il risultato di oltre un
secolo di attività pubblica della Banca d’Italia! Le banche e le assicurazioni
private non hanno mai tirato fuori un solo euro per acquistare la Banca
d’Italia, e quindi non hanno nessun diritto sulla Banca d’Italia!
In tutti i grandi paesi europei, Germania Francia Inghilterra e Spagna
per prime, la banca centrale è di proprietà pubblica.
- ** Il Decreto in discussione martedì alla Camera va contro la Costituzione perché:
- I decreti legge
devono avere requisiti di necessità e d’urgenza, altrimenti sono
incostituzionali. La norma relativa al capitale della Banca d’Italia è
evidentemente priva del requisito della necessità e urgenza, e quindi il
Decreto 133 è incostituzionale.
- I decreti legge
devono trattare materie omogenee altrimenti sono incostituzionali. Il Decreto
Legge 133 tratta della tassazione dell’Imu e delle regole per la cessione di
immobili pubblici: sono materie che non hanno nulla a che fare con la proprietà
della Banca d’Italia!
- I decreti leggi non
possono avere come argomento norme ordinamentali altrimenti sono
incostituzionali. La norma relativa al capitale della Banca d’Italia invece è
proprio una norma ordina mentale, e quindi non può essere oggetto di
decretazione d’urgenza.
- A partire dal 2014,
grazie al Decreto Legge 133, ogni anno i banchieri potranno impadronirsi di
decine di miliardi di euro, derivanti dalla stampa degli euro che invece
spettano a noi italiani, se la Banca d’Italia rimane pubblica.
- Mantenere la
proprietà pubblica della Banca d’Italia è l’unica possibilità che abbiamo per
potere ridiscutere il debito pubblico italiano e poi pagarlo.
- Per tutti questi
motivi, da più parti è stata fatta richiesta al Ministro dell’Economia Fabrizio
Saccomanni di stralciare la parte relativa alla Banca d’Italia dal Decreto 133,
ma l’ex Direttore Generale della Banca d’Italia, in grave e evidente conflitto
d’interessi, si è opposto!
- * LEGGE 28 dicembre 2005, n.262
- Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati
finanziari. TITOLO IV DISPOSIZIONI CONCERNENTI LE AUTORITA'
DI VIGILANZA Capo I PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE E RAPPORTI FRA LE
AUTORITA'
Art. 19. (Banca d'Italia) … 10. Con regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 17 della
legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l'assetto proprietario della Banca d'Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.
PER SACCOMANNI E LETTA/ALFANO/RENZI DOPO LA BANCA D’ITALIA SARA’
IL TURNO DI POSTE ITALIANE, ENI, SNAM, TERNA, ENEL, FINMECCANICA, RAI, …
Dopo aver regalato la Banca d’Italia ai
banchieri che lo hanno scelto, il banchiere Ministro dell’Economia Fabrizio
Saccomanni ha già progettato di “vendere” POSTE ITALIANE (inclusi i risparmi di
milioni d’italiani) e poi ENI, TERNA, ENEL, FINMECCANICA, RAI, SNAM, che
gestisce la rete di distribuzione del gas, mentre stiamo già rischiando di
perdere la rete telefonica dopo la svendita di Telecom, più immobili e terreni
pubblici. In questo modo il banchiere Saccomanni sta proseguendo la svendita
delle migliori aziende italiane già in parte realizzata dai suoi colleghi
banchieri che lo hanno preceduto al Ministero del Tesoro, dell’Economia o
a capo del Governo, quando sono state privatizzate alcune delle più importanti
aziende italiane nel campo alimentare, industriale e bancario a prezzi di saldo,
e a tutto vantaggio dei paesi concorrenti dell’Italia.
Se non fermiamo Saccomanni e i banchieri che lo dirigono la
rovina dell’Italia sarà completa e probabilmente irreversibile!
Non farti distrarre da Renzi e Berlusconi, difendi la Banca
d’Italia da chi vuole rubarla agli italiani.
Queste informazioni sono disponibili anche in PDF. Puoi scaricare una copia da stampare e/o da divulgare ai tuoi contatti tramite questo link:
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