domenica 2 giugno 2013

Una farmacia per l’anima




Ebbene, occorre ricordare che la vita resta una scuola
e noi, malgrado ciò che ne facciamo, non importa
come la coloriamo, siamo qui per imparare. E la lezione
finale aprirà ad altre e nuove comprensioni:
non si tratta infatti di una scuola che prepara alla vita,
ma di una scuola di vita. La maturazione non è
data da ciò che si accumula come sapere, ma da
quanto si impara in termini di aprirsi alla vita, sentirne
il flusso, fluire e radicarsi in quel Tutto che è il
semplice Uno del quale ciascuno di noi è solo un'increspatura:
in quella percezione, in quel sentire, in
quell'essere si nasconde l'anima.
 Si tratta di un sentire, impossibile da definire, da
studiare, da acquisire come dogma: dare sostanza a
quella potenzialità potrebbe essere una sfida più che
valida; alimentarla potrebbe risolvere il senso di insignificanza
che comunque accompagna il nostro arrabattarci,
il nostro accondiscendere al bombardamento
di stimoli e di informazioni che ci sta annientando.
Ma, cosa ancora più importante, nutrirà alcuni aspetti
fondamentali del nostro essere, gli unici in grado di
gestire l'incredibile mutazione che comunque sta accadendo:
la consapevolezza, l'intuizione, il sentire,
l'autoironia, il senso dell'umorismo e la gioia.
L'uomo moderno deve essere in grado di imparare
più di quanto non abbia mai fatto prima, perché oggi
le cose da apprendere sono molte di più.. Deve es
sere in grado di adattarsi ogni giorno a nuove situazioni,
perché il mondo cambia molto velocemente. È
una grande sfida.
 Una sfida enorme che, se viene accettata, può
aiutare moltissimo l'espansione della consapevolezza.
O l'uomo moderno diventerà incredibilmente
nevrotico, oppure si trasformerà, proprio grazie a
questa spinta. Dipende da come la prendi; una cosa
è certa: non c'è modo di tornare indietro. Gli stimoli
continueranno ad aumentare. Riceverai sempre più
informazioni e la vita cambierà a un ritmo sempre
più veloce, e tu dovrai essere in grado di imparare e
di adattarti alle novità.
 In passato l'uomo viveva in un mondo praticamente
statico. Tutto era immobile. Lasciavi il mondo
esattamente come tuo padre l'aveva lasciato a te,
senza aver cambiato nulla. Niente mutava, e non
c'era granché da imparare. Un minimo era sufficiente,
e quindi nella mente rimaneva dello spazio, dello
spazio vuoto; cosa che aiutava le persone a mantenersi
sane.
 Adesso non ci sono più spazi vuoti, a meno che
non sia tu a crearli deliberatamente.

 Mai prima d'ora la meditazione è stata tanto necessaria.
È necessaria al punto da essere praticamente
una questione di vita o dì morte. Una volta era un
lusso, interessava poche persone: un Buddha, un
Mahavira, un Krishna. Gli altri erano naturalmente
in silenzio, naturalmente felici e sani. Non avevano
bisogno di pensare alla meditazione; inconsciamente
stavano già meditando. La vita proseguiva in modo
talmente silenzioso e lento che anche le persone più
stupide erano in grado di adattarvisi. Oggi i cambiamenti
avvengono così velocemente, a una tale rapidità,
che anche le persone più intelligenti si sentono
incapaci di adattarsi. La vita muta ogni giorno, e tu
devi continuare a imparare; non puoi mai smettere, è
un processo che non si arresta mai: continuerai a imparare
fino in punto di morte, solo così potrai rimanere
sano ed evitare la nevrosi. E la spinta è forte:
quaranta volte più che in passato.
 Come alleggerire questa spinta? Devi entrare deliberatamente
in momenti di meditazione. Se non si
medita almeno un'ora al giorno, la nevrosi non sarà
qualcosa di accidentale, ma l'avremo creata con le
nostre stesse mani.
 Per un'ora si dovrebbe sparire dal mondo per entrare
dentro di sé. Per un'ora bisognerebbe essere
così soli che nulla possa penetrarci: ricordi, pensieri,
fantasie; per un'ora la consapevolezza sarà priva di
contenuti e questo ci ringiovanirà e ci darà vigore.
Sprigionerà nuove energie, e si tornerà nel mondo
più vitali, più forti, più capaci di imparare, con più
meraviglia negli occhi e più stupore nel cuore: di
nuovo bambini.
Questa pressione che costringe all'apprendimento
continuo e la vecchia abitudine a non imparare stanno
conducendo l'umanità alla pazzia. La mente moderna
è realmente sovraccarica e non ti viene concesso
il tempo necessario per digerire ciò che apprendi,
per assimilarlo nel tuo essere. Ecco dove interviene
la meditazione, ed ecco perché diventa più significativa
che mai: se non date alla mente il tempo di riposare
in meditazione, è come se reprimeste tutti i messaggi
che si riversano in essa continuamente. Vi
rifiutate di imparare: dite che non avete il tempo per
farlo. In questo caso i messaggi cominciano ad accumularsi.
 Se non avete tempo sufficiente per ascoltare i messaggi
che la vostra mente riceve a ogni istante, questi
messaggi cominciano ad accumularsi; proprio come
pile di lettere che si accumulano sulla vostra scrivania,
perché non avete tempo per leggerle e rispondere.
Esattamente nello stesso modo, la vostra mente
diventa ingombra di un'infinità di messaggi, in attesa
di essere vagliati, e di tante lettere, in attesa di essere
lette e in attesa di una risposta; diviene ingombra di
un'infinità di sfide, che devono essere raccolte, che
devono essere affrontate. Ho sentito raccontare...
Un giorno, Mulla Nasruddin stava dicendo: "Se oggi
mi accadesse qualcosa di storto, almeno per tre
mesi non avrei neppure il tempo per prenderne visione.
Mi sono già accadute tante cose storte e sono
ancora lì in attesa. Se oggi mi accadesse qualcosa di
storto", ripeteva, "non avrei il tempo di occuparmene,
almeno per tre mesi".
Una coda. Puoi vedere questa coda dentro di te, che
continua a crescere. Più la coda cresce e meno spazio
hai dentro di te; più la coda cresce e più aumenta
il frastuono dentro di te, perché tutto ciò che hai
accumulato richiede la tua attenzione.
 E, d'altra parte, non puoi smettere di imparare,
perché accadono cose nuove in continuazione e tu
non puoi affrontarle con idee vecchie. Non puoi fare
affidamento sui tuoi genitori e sul loro sapere, non
puoi fare affidamento neppure sui tuoi insegnanti, a
scuola o all'università, perché i loro insegnamenti
sono già obsoleti. Nel frattempo, sono già accadute
moltissime cose nuove. Molta acqua è già passata
nel Gange.
 Oggigiorno nessuno può smettere di imparare.
Pertanto, ricorda: non devi smettere di apprendere,
altrimenti diventeresti nevrotico perché, se interrompi
l'apprendimento, significa che accumuli informazioni
che non hai assimilato, che non hai digerito,
che non sono diventate carne della tua carne e sangue
del tuo sangue: rimarranno sospese intorno a te
e insisteranno affinché tu le assimili.
 In secondo luogo, hai bisogno di tempo per rilassarti:
la pressione è eccessiva. Hai bisogno di un po' di tempo
per sparire, per staccarti da questa pressione. Il sonno
non ti basta più, perché anche il sonno si sta
sovraccaricando. La tua giornata è talmente appesantita
che, quando ti addormenti, solo il corpo si abbandona sul
letto; la mente continua a vagliare informazioni. Tutto ciò
lo chiami "sognare", ma non è altro che uno sforzo
disperato della mente per liberarsi da ciò a cui non
dedichi tempo.
 Devi rilassarti consapevolmente nella meditazione.
Pochi minuti in meditazione profonda ti terranno lontano
dalla nevrosi. In meditazione, la mente è sgombrata, le
esperienze sono digerite e il sovraccarico scompare; dopo
di che la tua mente sarà fresca, giovane, chiara e limpida.
 In passato il volume degli stimoli occupava un
decimo del tuo tempo, gli altri nove decimi erano
tempi meditativi. Oggi le proporzioni si sono rovesciate:
il volume degli stimoli occupa nove decimi del tuo
tempo e il tuo tempo meditativo è pari solo a un decimo.
 Ti rilassi molto raramente. Molto di rado ti siedi in
silenzio, senza fare niente. Sta scomparendo anche quel
decimo di tempo di meditazione inconscia, e quando sarà
scomparso, l'uomo impazzirà del tutto. Ed è ciò che sta
accadendo.
 Dicendo "tempo meditativo inconscio" cosa intendo?
Vai semplicemente in giardino e giochi con i tuoi figli:
questo è tempo meditativo inconscio. Oppure nuoti in
piscina: questo è tempo meditativo inconscio. Oppure
tagli l'erba del tuo prato, o ascolti il canto degli uccelli:
questo è tempo meditativo inconscio. Anche quello sta
scomparendo perché, ogni volta che ha un po' di tempo,
la gente si siede davanti al televisore e rimane incollata
alla poltrona.
Ebbene, dal televisore giungono informazioni
terribilmente pericolose che si insinuano nella tua
mente; non riuscirai a digerirle. Oppure leggi i giornali
che ti propinano ogni sorta di insensatezze; altrimenti, un
giorno in cui ti senti davvero bene e vuoi rilassarti, vai al
cinema. Che rilassamento è mai quello? Un film non ti
permette di rilassarti, perché ti riempie di continue
sollecitazioni.
 Essere in rilassamento significa non ricevere neppure
un'informazione, nessuna sollecitazione. Va bene
ascoltare il cuculo, perché non ti trasmette alcuna
informazione. Va bene ascoltare musica, perché non ti
trasmette alcuna informazione; la musica non ha un
linguaggio, è puro suono. Non ti da alcun messaggio, ti
delizia soltanto. Danzare, ascoltare musica, fare
giardinaggio, giocare con i figli, oppure stare seduto
senza fare niente, tutto ciò va benissimo. Questa è la
cura. E se farai tutto ciò consapevolmente, l'impatto sarà
maggiore.
 Crea un equilibrio. La nevrosi è uno stato di squilibrio
mentale: c'è troppa attività, senza una briciola di
inattività; un eccesso di maschile, senza una briciola di
femminile; è troppo yang e pochissimo yin. La
proporzione deve essere il cinquanta per cento di
entrambi. Devi mantenere in te un profondo equilibrio; è
necessario che in te ci sia una simmetria.
 Devi diventare un intero, un'unità, integrarti; la
meditazione ti renderà un individuo.
 Sforzati di diventare un individuo, spendendo il tuo
tempo a metà tra il fare e il non fare. Questa è l'interezza,
l'integrità. Questo è ciò che il Buddha chiamava la "via di
mezzo", majjhim nikaya. Sta esattamente nel mezzo. E
ricorda che potresti anche sbilanciarti troppo verso
l'altro polo, potresti diventare troppo inattivo. Anche
quel contesto ha i suoi trabocchetti e i suoi pericoli. Se
diventassi troppo inattivo, la tua vita perderebbe la
danza, la gioia e tu cominceresti a morire.
 Pertanto, non ti dico di diventare inattivo: ti dico
di adoperarti in modo che il tuo agire e la tua inattività
siano equilibrati. Fa' in modo che si equilibrino
tra loro e tu stai nel mezzo. Fa' in modo che siano le
due ali del tuo essere. Nessuna delle due ali deve essere
più grande dell'altra.
 In Occidente, l'azione è diventata predominante
e l'inattività è scomparsa. In Oriente l'inattività è diventata
predominante e l'azione è scomparsa. L'Occidente
conosce la ricchezza, il benessere all'esterno
e la povertà interiore. L'Oriente conosce la ricchezza,
il benessere interiori e la povertà all'esterno. Sia
gli occidentali sia gli orientali sono infelici: perché
entrambi hanno scelto di stare a un estremo.
 Il mio approccio non è né orientale né occidentale,
né maschile né femminile, non propende né verso
l'azione né verso l'inattività; il mio approccio è
quello del completo equilibrio, della simmetria nel
tuo essere. Di conseguenza, questo è il mio consiglio:
non abbandonare il mondo; resta nel mondo,
senza appartenere al mondo. Questo è ciò che i taoisti
chiamano: wei wu wei, l'azione attraverso l'inattività;
è l'incontro dello yin e dello yang, dell'anima e
dell'animus; ed è la via che conduce al risveglio.
Osho

2 commenti :

  1. Come sono interessanti tutti i tuoi post mi piacerebbe tanto seguire i tuoi consigli e poterli in parte metteli in pratica ...ma ci vuole tanta costanza e pazienza ..tu dirai forse ...basta incominciare... perchè non riprovare !...per lungo tempo ho fatto joga e so come ci si sentiva bene dopo...
    grazie per questi pensieri ...fanno molto bene allo spirto ...
    Ti auguro un sereno Wochenende....

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    1. Ciao Bianca, scusami se ho tardato a risponderti. Sono contento di leggere il tuo commento. Se può consolarti, anche io non sono molto costante con la meditazione, ma ho constatato che ogni sforzo da parte nostra viene poi ricompensato. Un caro saluto...

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