Quando le lacrime giungono per far uscire le nostre emozioni, d’istinto ci portiamo le mani al viso. Come a voler creare uno scrigno per custodire il nostro tesoro emotivo.
Le mani sono i nostri strumenti divini.
Grazie a loro concretizziamo le nostre idee, realizziamo i nostri
progetti, scarichiamo la nostra energia vitale. La creatività trova il
suo canale di espressione nelle nostre mani. Prolungamenti esterni di
ciò che abbiamo dentro.
Lo sanno bene gli anziani che muovono le
loro mani tanto quanto i loro occhi. Non perdono occasione per
attivarle. Nel cucito, nel rammendo, nell’impasto, nel restauro, nella
terra, nei mattoni. Non solo un passatempo o un lavoro ma un vero e proprio contatto con se stessi.
Muovendo le mani muoviamo la nostra interiorità. Anche se forse nel momento in cui lo facciamo non ce ne rendiamo conto.
Tutte le attività legate a questa nostra
parte del corpo portano a una sorta di meditazione, di concentrazione
sull’attimo presente, ci rilassano e ci rigenerano. Fanno sperimentare
la lentezza, la pazienza, la cura e la tenacia. E ci collegano con
attività antiche. Hanno quindi anche il grande potere di farci uscire
dal nostro momento storico e di catapultarci nell’immediato in un altro
tempo.
Grazie alle mani possiamo divenire i maghi della nostra interiorità! Basta conoscerne i poteri e non denigrarli.
Ma se questi grandi benefici del lavoro manuale forse li consociamo tutti, ciò che invece spesso ci sfugge è il suo risvolto curativo. Intendendo con il termine cura un
interessamento premuroso e amorevole verso le nostre emozioni che
nascono da noi stessi proprio con lo scopo di essere viste e accolte e
non allontanate e rifiutate. Le nostre mani riescono a dare
attenzione alla nostra interiorità in modo profondo ed autentico. Solo
muovendole in modo creativo.
E’ triste un pianeta abitato da giovani le cui dita sfiorano più cellulari che volti.
(Michelangelo Da Pisa)
(Michelangelo Da Pisa)
E’ importante che i bambini, gli adulti e
gli anziani riconquistino il sano uso delle mani. Per riuscire a far
fluire il dolore, a toccarlo, a manipolarlo, a veicolarlo verso la
creazione. E’ proprio questo il grande compito dell’artista:
farsi veicolo delle proprie emozioni e portarle nella sua arte per far
nascere un dipinto, un abito, un mobile, il pane. Tutti noi siamo
artisti se riusciamo a muovere le nostre mani in modo creativo,
divertente e producente.
− Cos’è per lei il Paradiso?
− Poter stringere la mano a Dio.
(Cardinale Ersilio Tonini)
− Poter stringere la mano a Dio.
(Cardinale Ersilio Tonini)
Ogni volta che muoviamo le nostre mani
creiamo un collegamento con il divino che vive in noi, è una vera e
propria stretta di mano con la nostra interiorità, è un appuntamento con
noi stessi, un incontro con la nostra parte più autentica.
Non rimaniamo con le mani in mano allora. Muoviamole, per far fluire tutta la nostra emotività, compreso il dolore. Perché ciò che ci fa stare male non è l’emozione in sé ma il tentativo di bloccarla, di allontanarla, di non farla fluire…
“Nonna, come si affronta il dolore?”
“Con le mani, tesoro. Se lo fai con la mente il dolore invece di ammorbidirsi, s’indurisce ancora di più.”
“Con le mani nonna?”
“Si. Le nostre mani sono le antenne della nostra anima. Se le fai muovere cucendo, cucinando, dipingendo, suonando o sprofondandole nella terra invii segnali di cura alla parte più profonda di te. E la tua anima si rasserena perché le stai dando attenzione. Così non ha più bisogno di inviarti dolore per farsi notare.”
“Davvero le mani sono così importanti?”
“Si, bambina mia. Pensa ai neonati: loro iniziano a conoscere il mondo grazie al tocco delle loro manine. Se guardi le mani dei vecchi ti parlano della loro vita più di qualsiasi altra parte del corpo. Tutto ciò che è fatto a mano si dice che è fatto con il cuore. Perché è davvero così: mani e cuore sono connessi. I massaggiatori lo sanno bene: quando toccano il corpo di un’altra persona con le loro mani creano una connessione profonda. E’ proprio da questa connessione che arriva la guarigione. Pensa agli innamorati: quando le loro mani si sfiorano fanno l’amore nel modo più sublime.”
“Le mie mani nonna… da quanto tempo non le uso così!”
“Muovile tesoro mio, inizia a creare con loro e tutto dentro di te si muoverà. Il dolore non passerà. Ma si trasformerà nel più bel capolavoro. E non farà più male. Perché sarai riuscita a ricamarne l’essenza.”
Elena Bernabè (scritto pubblicato in “Alla Conquista Delle Stelle”)“Con le mani, tesoro. Se lo fai con la mente il dolore invece di ammorbidirsi, s’indurisce ancora di più.”
“Con le mani nonna?”
“Si. Le nostre mani sono le antenne della nostra anima. Se le fai muovere cucendo, cucinando, dipingendo, suonando o sprofondandole nella terra invii segnali di cura alla parte più profonda di te. E la tua anima si rasserena perché le stai dando attenzione. Così non ha più bisogno di inviarti dolore per farsi notare.”
“Davvero le mani sono così importanti?”
“Si, bambina mia. Pensa ai neonati: loro iniziano a conoscere il mondo grazie al tocco delle loro manine. Se guardi le mani dei vecchi ti parlano della loro vita più di qualsiasi altra parte del corpo. Tutto ciò che è fatto a mano si dice che è fatto con il cuore. Perché è davvero così: mani e cuore sono connessi. I massaggiatori lo sanno bene: quando toccano il corpo di un’altra persona con le loro mani creano una connessione profonda. E’ proprio da questa connessione che arriva la guarigione. Pensa agli innamorati: quando le loro mani si sfiorano fanno l’amore nel modo più sublime.”
“Le mie mani nonna… da quanto tempo non le uso così!”
“Muovile tesoro mio, inizia a creare con loro e tutto dentro di te si muoverà. Il dolore non passerà. Ma si trasformerà nel più bel capolavoro. E non farà più male. Perché sarai riuscita a ricamarne l’essenza.”
https://www.eticamente.net/67846/il-dolore-non-si-affronta-con-la-mente-ma-con-le-mani.html
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