A sganciarlo è stato il presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, che ha accusato l’OMS di averlo cercato di corrompere con una tangente da 20 milioni di dollari.
A riportare le parole del politico malgascio è stato il quotidiano africano Tanzania Perspective nell’edizione dello scorso 14 maggio.
Secondo la versione di Rajoelina, l’OMS lo avrebbe raggiunto per offrirgli questa enorme somma di denaro in cambio di una manipolazione di una cura contro l’agente patogeno a base di artemisia.
L’artemisia è una pianta e viene utilizzata come rimedio naturale contro la malaria con discreti risultati.
I medici del Madagascar avrebbero scoperto che la sua somministrazione sarebbe effettivamente efficace contro il Covid-19, la cui sintomatologia scomparirebbe nel giro di 10 giorni dalla sua assunzione.
Nessun media italiano nè internazionale ha riportato le durissime accuse del presidente del Madagascar.
Secondo la versione di Rajoelina, dei rappresentati europei dell’OMS quindi lo avrebbero avvicinato per corromperlo e inquinare la somministrazione naturale dell’artemisia.
Ma le accuse del presidente già gravissime non si fermano qui.
Il politico malgascio mette in guardia gli africani dal non sottoporsi al prossimo vaccino contro il coronavirus perchè in grado di uccidere chi lo riceve.
“Io chiedo a tutti gli africani di non usare il loro vaccino contro il coronavirus perchè uccide. Venite in Madagascar voi che siete malati. Il mio Paese è pronto a ricevervi con entusiasmo. Il nostro rimedio è di colore giallo, non comprate quello di colore verde perchè questo viene dall’Europa. Gli europei hanno inquinato il nostro rimedio, hanno messo del veleno per uccidere gli africani così come volevano fare con i vaccini ai quali noi ci opponiamo.”
Quando il leader del Madagascar usa l’espressione “europei” si riferisce sempre all’OMS che ha la sua sede a Ginevra, in Svizzera.
Il presidente accusa esplicitamente l’organizzazione sanitaria di aver in qualche modo manipolato il rimedio naturale all’artemisia contro il Covid-19 nel tentativo di peggiorare la salute degli africani.
A gennaio, quando ancora non c’era nessuna crisi da Covid, aveva già stipulato accordi con importanti case farmaceutiche impegnate nella ricerca immunologica contro questo agente virale.
Una cura naturale, tra l’altro piuttosto economica, di fatto comprometterebbe l’enorme giro di affari che ruota attorno al business dei vaccini.
L’artemisia sostanzialmente manderebbe in fumo i piani delle grandi multinazionali del farmaco riguardo al coronavirus.
L’Africa usata come laboratorio per gli esperimenti sui vaccini
Ma Rajoelina parla anche esplicitamente dei danni che i vaccini hanno procurato agli africani negli anni passati e le sue parole evocano una recente notizia su cui ancora non si è fatta pienamente luce.
In un ospedale del Senegal sarebbero stati somministrati vaccini sperimentali contro il Covid-19 a sette bambini del posto.
Gli esiti della sperimentazione sarebbero stati disastrosi dal momento che i sette bambini sarebbero deceduti in seguito all’inoculazione.
La notizia è stata fatta sparire dal sito ghanese che l’aveva originalmente pubblicata, e l’agenzia di stampa francese Agence France-Press, ha sostenuto che non fosse vera commentando un fatto però che non aveva nulla a che fare con il caso dei bambini morti in Senegal.
Nonostante le domande su quanto effettivamente accaduto in Senegal restino senza risposta, non è certamente la prima volta che l’Africa viene utilizzata come laboratorio per esperimenti di immunologia.
Robert F. Kennedy, figlio di Robert Kennedy e nipote del presidente John Kennedy, in un suo articolo pubblicato su Instagram ha accusato apertamente la casa farmaceutica GlaxoSmithKline, finanziata da Bill Gates, di aver procurato la morte di 151 bambini africani deceduti in seguito alla somministrazione di un vaccino sperimentale contro la malaria.
Gli altri bambini invece che non sono morti, secondo Kennedy, hanno riportato gravissimi effetti collaterali tra i quali ci sono paralisi e convulsioni febbrili.
La denuncia di Rajoelina sembra quindi prendere spunto dagli esperimenti condotti in Africa dall’OMS e dalle multinazionali del farmaco che hanno compromesso la salute di moltissimi africani.
Il presidente ha rilasciato anche un’altra intervista a France24, alla quale ha confermato l’efficacia della cura all’artemisia e allo stesso tempo denuncia il pregiudizio contro il suo Paese per la sua mancata somministrazione.
“Credo che il problema è che il rimedio viene dall’Africa e non possono ammettere che un Paese come il Madagascar ha ideato questa formula per salvare il mondo. Qual è realmente il problema con Covid-organics? Potrebbe essere che questo prodotto proviene dall’Africa? Potrebbe essere che non sta bene che un Paese come il Madagascar, il sessantatreesimo Paese più povero al mondo, abbia ideato questa formula che può aiutare a salvare il mondo? Se non fosse il Madagascar, e se fosse un Paese europeo che avesse realmente scoperto questo rimedio, ci sarebbero tanti dubbi? Non lo credo.
Dopo queste parole, sono trapelate indiscrezioni dai servizi di Paesi africani su un piano per uccidere il presidente del Madagascar, divenuto troppo scomodo per le lobby delle case farmaceutiche intenzionate solamente a produrre un vaccino contro il Covid.
In un Paese con un’informazione libera, la denuncia di Rajoelina sarebbe sulle prime pagine dei quotidiani.
In un Paese con un’informazione di regime, è proibito parlare dell’enorme giro di corruttele e affari illeciti che ruotano attorno all’OMS.
https://lacrunadellago.net/2020/05/20/il-presidente-del-madagascarloms-mi-ha-offerto-20-milioni-di-dollari-per-avvelenare-la-cura-contro-il-covid/
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