martedì 26 maggio 2020

Cade l’ennesima menzogna: gli asintomatici non sono infettivi!



Marcello Pamio
Il 13 maggio 2020 è stato pubblicato su PubMed un articolo molto interessante dal titolo: “Uno studio sull'infettività dei portatori di SARS-CoV-2 asintomatici”.
Per chi non conoscesse Pubmed.gov è la banca dati di biomedicina più importante del mondo, dove vengono pubblicati praticamente tutti gli studi. Si tratta del National Library of Medicine del NIH, l'Istituto di Salute americano.
In pratica hanno voluto osservare se i portatori asintomatici del virus COVID-19 siano o no contagiosi per la popolazione.
Hanno seguito il caso di un paziente asintomatico venuto a contatto con 455 persone.
Le persone sono state divisi in tre gruppi: 35 pazienti, 196 membri della famiglia e 224 membri del personale ospedaliero. Hanno poi estratto le informazioni epidemiologiche, dai registri clinici, dagli esami ausiliari e dai programmi terapeutici.
Il tempo medio di contatto per i pazienti è stato di quattro giorni e quello per i familiari di cinque giorni.
I risultati sono sconvolgenti: tutte le immagini CT (tomografia computerizzata) non hanno mostrato segni di infezione da COVID-19, quindi non hanno riscontrato alcuna infezione da coronavirus (SARS-CoV-2) nei 455 contatti. Hanno dovuto infatti concludere che “l'infettività di alcuni portatori asintomatici di SARS-CoV-2 potrebbe essere debole”.
Ma allora di cosa stiamo parlando? L'altro giorno in Inghilterra il professor Adrian Hill direttore del Jenner Institute dell'Università di Oxford (forse il centro più vicino alla produzione del vaccino contro il coronavirus) ha ammesso che il virus sta scomparendo nel Regno Unito, ora viene fuori che un positivo asintomatico non contagia proprio nessuno.
Cosa manca all'appello? Quante informazioni dovremo ancora ricevere prima di svegliarsi dall'incubo?
Articolo originale:
"A Study on Infectivity of Asymptomatic SARS-CoV-2 Carriers"
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32405162/

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