30 MARZO 2016
La meditazione è un semplice processo di
osservazione della propria mente, senza combattere con la mente e senza
cercare di controllarla.
Resti lì, presente, come un testimone
che non sceglie. Prendi nota di tutto ciò che passa, senza alcun
pregiudizio a favore o contro.
Non attribuire nomi, non dire: questo
non dovrebbe venire nella mia mente, questo è un pensiero brutto
e questo è un pensiero bello e virtuoso.
Non devi giudicare, devi rimanere senza
giudizi, perché nel momento in cui giudichi, perdi la
meditazione, diventi identificato. Diventi un amico o diventi un nemico.
Crei delle relazioni.
Crei delle relazioni.
Meditazione vuol dire non avere alcuna
relazione con il tuo processo di pensiero, rimanere del tutto
scollegato, calmo, distaccato, osservando tutto ciò che passa.
E allora accade il miracolo: a poco a
poco diventi consapevole del fatto che passano sempre meno pensieri. Più
sei consapevole e meno pensieri passano. Meno sei consapevole e più
pensieri passano. Il traffico dipende dalla tua consapevolezza. Quando
la consapevolezza è perfetta, anche se solo per un istante, tutti i
pensieri si fermano. Subito, d’improvviso, si fermano. E la strada è
vuota, non c’è traffico. Quel momento è meditazione.
Piano piano questi momenti diventano
sempre più numerosi. Questi spazi vuoti si ripresentano e rimangono più a
lungo. Diventi capace di muoverti con facilità in quegli spazi vuoti,
senza alcuno sforzo. Allora, tutte le volte che vuoi puoi entrare in
quegli spazi vuoti senza alcuno sforzo. Ti ringiovaniscono, ti danno
nuova freschezza e ti fanno diventare consapevole di chi sei.
Quando sei libero dalla mente, sei
libero da tutte le idee riguardo a te stesso. Adesso puoi vedere chi sei
senza alcun pregiudizio. Conoscere te stesso vuol dire conoscere tutto
ciò che vale la pena di conoscere.
Non avere conoscenza di se stessi vuol
dire non avere nulla. Un individuo può sapere tutto, ma se non conosce
se stesso è assolutamente ignorante, è solo un’Enciclopedia Britannica
ambulante.
Libertà senza consapevolezza è un’idea
vuota. Non contiene nulla. Non si può essere veramente liberi senza
essere consapevoli, perché l’inconscio continua a dominarti. L’inconscio
è quello che tira i fili. Puoi pensare, puoi credere di essere libero,
ma non lo sei, sei solo una vittima di forze naturali, di forze cieche.
Ci sono quindi due tipi di persone:
La maggioranza segue le tradizioni, la
società, lo stato. Le persone ortodosse, convenzionali, i conformisti –
seguono la folla, non sono liberi.
E poi ci sono alcuni spiriti ribelli,
emarginati, artisti, pittori, musicisti, poeti; questi pensano di vivere
nella libertà, ma lo pensano solamente.
Solo ribellandoti contro le tradizioni
non diventi libero. Sei ancora dominato dagli istinti naturali. Sei
posseduto dalla lussuria, dall’avidità, dall’ambizione. Tu non sei il
padrone di queste cose. Sei uno schiavo. Per questo dico che la libertà è
possibile solo con la consapevolezza. Se non trasformi
l’inconsapevolezza in consapevolezza, non c’è libertà.
E in questo solo pochissimi hanno avuto
successo: un Gesù, un Lao Tzu, Uno Zarathustra, un Buddha…
pochissimi. Si possono contare sulle dita di una mano. Questi hanno
vissuto veramente nella libertà, perché hanno vissuto consapevolmente.
Questo dev’essere il compito di ogni
ricercatore: Creare sempre più consapevolezza. Allora la libertà accade
da sola. La libertà è la fragranza del fiore della consapevolezza.
Osho
http://unicacoscienza.altervista.org/osho-consapevolezza-non-ce-liberta/
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