domenica 14 dicembre 2014

LA TECNICA DEL RICORDO DI SE', Gurdjieff



Non mi stancherò di dirtelo… Se non ti senti pronto, non leggere quest’articolo!

“ La quarta via non richiede che ci si ritiri dal mondo non esige la rinuncia a tutto ciò che formava la nostra vita. Essa comincia molto più lontano che non la via dello yogi. Ciò significa che bisogna essere preparati per impegnarsi nella quarta via e che questa preparazione deve essere acquisita nella vita ordinaria, essere molto seria e abbracciare parecchi aspetti differenti.”

Georges Ivanovič Gurdjieff



La quarta via di Guerdjieff si concretizza in:
Via del Fachiro la quale si esplicita sull’acquisizione della volontà e la trasformazione delle energie sulla base di intensi sacrifici fisici;
Via del Monaco centrata sulle sofferenze emozionali, la lotta tra il bene il male, tra peccato e santità;
Via dello Yogi perseguendo la quale si produce una “supercoscienza” attraverso delle tecniche mentali.
L’educazione dell’uomo moderno occidentale è incompleta: fisico, emozione e intelletto non sono sufficientemente educati e soprattutto non sono coordinati secondo Georges Ivanovič Gurdjieff

In questo stadio l’uomo non ha la possibilità di attingere al proprio potenziale e sopratutto non è in grado di percepire l’unico vero tempo esistente: il Momento Presente.

L’esistenza è ridotta ad un perenne “sonno ipnotico”, come visto! La società, composta da persone addormentate, vive in un perenne sonno collettivo il quale è causa di eventi tragici, come lo stesso Bennet ci ricorda chiamando questo fenomeno “Sonno della coscienza”.

La triade ben nota che sviluppa la conoscenza, ovvero azione, volontà ed essere è conquistata solo con un lavoro serio sull’individuo ed ha come beneficio un organico sviluppo di chi la persegue.

Lo scopo è rafforzare la volontà dell’adepto il quale abbandonerà le smanie del proprio ego per concepire che, abbandonarsi ad una volontà Sovrannaturale, che sia vista come la volontà di Dio, che sia vista come la volontà e l’intelligenza che governa il creato, che sia vista come l’Etica Universale è necessario e poco importa quale essa sia.
Quello che Gurdjieff ci ha trasmesso è l’importanza di riprendersi la propria posizione e senso di appartenenza in un universo organico e vivente, dove non si vive semplicemente per un senso di casualità ma perché si è parte di una progettualità.

Il risveglio della consapevolezza implica la scoperta del proprio progetto personale.

Il primo passo per raggiungere questa consapevolezza è attivare il “Ricordo di se” attraverso l’ “Attenzione divisa”.

Quando compiamo dei gesti abitudinari, a lavoro, a casa, per strada non siamo presenti. Il pensiero si auto-alimenta e ruba energia. Il pensiero per poter sopravvivere è costretto a farlo. La tua vocina interiore che costantemente ed interrottamente comunica con te stesso e ti proietta verso eventi futuri, per questo immaginari, e passati, spesso deformati, succhia energia, non permette di allinearsi con il Momento presente e non favorisce una coordinazione sufficiente tra fisico, emozioni ed intelletto.

Il problema è che lo fai da sempre! Il problema è che ormai non te ne rendi più conto.

Se da quando nasci ti insegnassero che quello per gli altri è il colore rosso tu lo dovrai chiamare verde, oggi per te sarebbe normale chiamare verde quello che tutti chiamano rosso e saresti sorpreso del contrario.

Quella vocina, i tuoi pensieri, sono da sempre con te e da sempre si auto-alimentano in maniera meccanica e tu senza essertene mai reso conto, semplicemente, non sei mai stato libero preda di tempeste emotive che provocano frustrazione, sconforto o addirittura rabbia ed hai sempre vissuto in uno stato di sonno anche da sveglio da sempre.

Il primo passo è bloccare questo fiume di pensiero ma non è semplice.

Scegli una parte della giornata relativamente tranquilla, magari che non sia durante la tua giornata lavorativa.

Alla stessa ora, io ad esempio lo faccio alle 19:15, tutti i giorni, aiutati con una sveglia per ricordarti, senza saltare un solo giorno per 28 giorni, per 10 minuti, mentre stai facendo qualunque cosa, parlare, lavare i piatti, camminare, guidare, una qualsiasi delle faccende di routine di tutti i giorni, semplicemente presta attenzione a quello che fai, aiutandoti e ripetendoti “Io sono qui e sto facendo….”.

Nella migliore delle ipotesi resterai così per non più di 2 minuti, se esci da questo stadio non preoccuparti, finisci i 10 minuti semplicemente riprendendo e ricordandoti che dopo questo periodo è lo sforzo non il risultato che ti premierà, ti spiegherò la prossima volta perché!

Adesso sai…. inizia ci vediamo dall’altra parte!


http://divinetools-raja.blogspot.it/2012/09/la-tecnica-del-ricordo-di-se-gurdjieff.html 

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