La coscienza (anima) umana trova la sua espressione corporea nel cervello e la capacità tipicamente umana di distinzione e valutazione viene attribuita alla corteccia cerebrale. Quindi la polarità della coscienza umana si rispecchia nell’anatomia del cervello. La forma circolare del cervello simboleggia la coscienza eterna che tutto comprende, che è senza limiti.
Vista in una certa prospettiva, la forma circolare del cervello può
essere suddivisa in tre parti (Topografia orizzontale della coscienza -
vedi figura 24) :
1. - Il Conscio. Abbiamo già precedentemente detto che l'individuo è "conscio" di tutto il suo patrimonio conoscitivo ed è dunque padrone della sua mente e del sapere ivi riposto. Il conscio rappresenta il piano della conoscenza concettuale. La conoscenza concettuale, quella che noi chiamiamo conscio, è registrata nella corteccia cerebrale, suddivisa nei due emisferi, destro e sinistro, che contiene tutti i dati della nostra memoria conscia. Qui si trova tutta la nostra conoscenza di cui siamo consapevoli. Il nostro compito nell’evoluzione è quello di sviluppare totalmente la potenzialità del nostro cervello conscio, finora sfruttato solo al 5%, costituito dalla corteccia cerebrale. Per fare questo dobbiamo anzitutto renderci consapevoli e risolvere le nostre esperienze a livello inconscio, perché queste impediscono allo Spirito di fluire e di attivare totalmente la superconsapevolezza (Piena Coscienza) nella nostra mente conscia. Il potenziale del nostro cervello espresso al 100% costituisce la Piena Coscienza (Oggettiva illimitata) che rappresenta l’uomo-Dio realizzato, cioè il Cristo.
2 - L’Inconscio è tutto ciò di cui non siamo consapevoli, che non conosciamo, ma che nondimeno esiste su altri piani (inconsci) che sfuggono alla nostra consapevolezza. Il nostro inconscio racchiude anche tutte le esperienze e conoscenze fatte dai nostri antenati che costituiscono il nostro karma. Sono per lo più esperienze traumatiche irrisolte che hanno lasciato il segno, che racchiudono le radici delle nostre paure, dei sensi di colpa, delle pene e sofferenze d’ogni sorta sopportate dai nostri antenati e che ci condizionano profondamente spesso senza che noi ce ne rendiamo conto. L’inconscio è la sede della nostra conoscenza esistenziale, attraverso cui l'individuo si muove sul mero piano della realizzazione dei suoi desideri che cerca di attuare mediante un utilizzo più fortemente strumentale delle sue conoscenze. La conoscenza esistenziale è registrata nella parte del cervello sottostante la corteccia cerebrale (che comprende il cervello medio, il talamo, l’ipotalamo, l’amigdala, il cervello rettile o cervelletto.). Le informazioni contenute in questa parte del cervello sono sottratte al giudizio del cervello conscio, rappresentato dalla corteccia cerebrale. Esse agiscono immediatamente e ci condizionano inconsciamente. Perciò alla conoscenza esistenziale è affidata la nostra sopravvivenza.
3 - Il Subconscio è tutto ciò che sta emergendo dall’inconscio verso il conscio per essere trasceso. E’ la zona di frontiera tra i due mondi: il conscio e l’inconscio. Vi si accede nei momenti di dormiveglia, la sera subito prima di addormentarsi e la mattina appena dopo il risveglio. Sono questi i momenti più opportuni per affermare le nostre intenzioni che debbono essere prese in consegna dalla nostra anima e dalla Sorgente per essere poi manifestate nella nostra realtà.
Topografia orizzontale della Coscienza - Fig. 24
L’anima, che è una con il Tutto (il
vasto Nulla), è il Libro di tutte le nostre esperienze realizzate (che
costituiscono la nostra saggezza) e di quelle non realizzate con i
relativi sentimenti/emozioni, desideri e pensieri irrisolti, sia di
questa vita che delle vite passate dei nostri antenati. Sono i desideri
non esauditi ed il nostro karma che ci spingono a re-incarnarci. Essa
trova il suo supporto nei vari corpi sottili dell’aura (corpi mentale, emozionale, intuitivo e creativo), il corpo di luce, il campo aurico ed anche nella forma.
L’anima, quando si incarna, risiede nella cavità, dietro il cuore, nel 4° chakra.
La nostra Anima e il nostro Spirito sono tutt’uno e costituiscono
l’Essere di luce, il figlio di Dio.
Le esperienze non comprese sono
memorizzate, sotto forma di forme-pensieri e sentimenti/emozioni che le
hanno determinate, nei corpi sottili mentale ed emozionale i quali, come
tutti gli altri corpi sottili, sono strettamente interrelati con il
corpo fisico per mezzo dei chakra e dei meridiani. Il DNA delle nostre
cellule viene modificato dalle nostre emozioni e dai nostri pensieri.
Tutte le nostre esperienze o conoscenze “rimosse” o “represse” (che noi
consideriamo facenti parte dell’inconscio) con i relativi pensieri e
sentimenti/emozioni sono registrate, oltreché nel DNA di ogni cellula,
anche nella nostra anima.
La corteccia cerebrale (sede del nostro conscio) è costituita dai due emisferi uniti fra loro dal cosiddetto “corpo calloso”
(vedi Fig. 25 - Topografia verticale della coscienza). I due emisferi
si differenziano decisamente per caratteristiche e competenze. La metà destra del corpo umano viene innervata dall’emisfero sinistro
della corteccia cerebrale, mentre la parte sinistra del corpo viene
innervata dall’emisfero destro. I due emisferi si differenziano
chiaramente nelle funzioni, nelle prestazioni e nelle competenze.
L’emisfero sinistro (che rappresenta una delle due polarità della nostra coscienza nella materia) può essere definito “l’emisfero razionale”,
perché è responsabile dell'analisi e della struttura della lingua,
della lettura e della scrittura. Esso suddivide analiticamente e
razionalmente tutti gli stimoli di questo mondo (analizza e giudica), ed
è responsabile anche dei calcoli e dei conti. In esso è localizzata
anche la sensazione del tempo. Rappresenta il lato maschile dell’essere
umano.
Nell’emisfero destro troviamo tutte le capacità dell’altro polo intuitivo e creativo:
invece dell’analisi troviamo la capacità di captare nella loro
globalità rapporti complessi, modelli e strutture (capacità di sintesi).
Questa metà del cervello consente di risalire al tutto (forma) sulla
base di una piccola parte. Dobbiamo ad essa la capacità di capire e
ordinare valori logici (concetti superiori, astrazioni, archetipi), che
nella realtà relativa non esistono. Troviamo forme espressive arcaiche
che formano suoni e associazioni. Sia la lirica che il linguaggio
schizofrenico fanno parte delle potenzialità di questo emisfero, come
pure il pensiero analogico e il rapporto coi simboli. Esso rappresenta
l’aspetto femminile dell’essere umano. L’emisfero destro è responsabile anche degli aspetti figurativi e onirici dell’anima ed è fuori dal concetto di tempo.
Topografia verticale della Coscienza - Fig. 25
YANG | YIN |
positivo | negativo |
sole | luna |
maschile | femminile |
giorno
|
notte |
conscio | inconscio |
vita | morte |
SINISTRA | DESTRA |
logica | percezione della forma |
linguaggio (sintassi, grammatica) | comprensione della globalità, |
sensazione dello spazio, | |
linguaggio arcaico | |
Emisfero verbale : | |
Leggere, scrivere, calcolare, | musica, ideale |
suddivisione del mondo circostante | percezione olfattiva |
pensiero digitale, pensiero lineare | idea conclusa del mondo |
dipendenza dal tempo, analisi | pensiero analogico |
intelligenza | simbolismo |
mancanza di tempo | |
olistica, valori logici | |
intuizione | |
attività, elettrico | passività, magnetico |
acido | alcalino |
metà destra del corpo | metà sinistra del corpo |
mano destra | mano sinistra |
A seconda delle attività che svolgiamo, è dominante l’uno o l’altro emisfero del cervello. Così per esempio il pensiero logico, il leggere, scrivere e far di conto richiedono il predominio dell’emisfero sinistro, mentre ascoltare la musica, sognare, immaginare e meditare, nonché taluni esercizi di respirazione ritmica cosciente sviluppano maggiormente l’emisfero destro.
Le due polarità : l’emisfero sinistro (razionale) e l’emisfero destro (irrazionale) si completano e si compensano reciprocamente e per esistere hanno bisogno del polo complementare.
La polarità fa si che siamo incapaci di considerare contemporaneamente i due aspetti di un’unità e ci costringe alla successione, da cui nascono i fenomeni del ritmo, del tempo e dello spazio. Il vantaggio che ci presenta la polarità è la possibilità di conoscenza (obbiettivo dell’anima), che senza di essa non sarebbe agibile per noi. Sia la topografia orizzontale che quella verticale sono soltanto una specificazione dell’antico simbolo cinese chiamato “Tai Chi”, che suddivide un cerchio in una metà bianca e in una metà nera, ognuna delle quali (interezza, unità) contiene un nucleo di polo opposto (un punto di colore contrario).
L’unità si suddivide nel nostro intelletto in polarità, che si completano a vicenda. E’ facile rendersi conto fino a che punto sarebbe ammalata una persona che possedesse soltanto una delle due metà cerebrali ; e altrettanto ammalata è la normale concezione del mondo che oggi chiamiamo scientifica, in quanto appunto è la concezione dell’emisfero sinistro.
Da questo punto di vista c’è soltanto ciò che è razionale, concreto/analitico, esistono solo manifestazioni di causalità e tempo. Una simile concezione razionale del mondo è solo una mezza verità, perché è quella di mezza coscienza, ovvero di mezzo cervello. Tutti quei contenuti della coscienza che tanto facilmente vengono sminuiti e definiti irrazionali, irragionevoli, fantasiosi, occulti sono semplicemente la capacità del polo opposto dell’uomo di considerare il mondo.
La natura valuta molto di più le prestazioni dell’emisfero destro, quello irrazionale, perché in una situazione di pericolo passa automaticamente dal dominio della metà sinistra al dominio della metà destra, in quanto una situazione pericolosa non può essere fronteggiata adeguatamente da un procedimento analitico.
Colui che ascende dimostra un sano rispetto per il corpo in generale e per il cervello in particolare, un rispetto che è invece largamente assente nella tradizione gnostica che tende a denigrare il materiale (incluso il corpo) in favore di una totale focalizzazione sullo spirituale. Considera il cervello un magnifico prodotto dell'evoluzione e ritiene che una giusta comprensione del suo funzionamento sia un elemento necessario per l'illuminazione. Egli sa che il corpo fisico può diventare immortale quando diventa la dimora di un sé risvegliato e consapevole.
Sul piano fisico comunque il corpo è il veicolo adatto che permette agli Dèi di svolgere la loro attuale missione.
La struttura del cervello è generalmente divisa in tre sezioni: il cervello rettile che comprende il cervelletto e la parte inferiore del tronco encefalico; il cervello medio che comprende la parte superiore dei tronco encefalico; il cervello anteriore
che comprende il talamo, l'ipotalamo, l'ipofisi, la ghiandola pineale,
il corpo calloso e la corteccia cerebrale (vedi figura 21).
Il tronco encefalico
si trasforma gradualmente in colonna vertebrale e in sistema nervoso
periferico del corpo. Anche se molti aspetti dei cervello sono tuttora
sconosciuti, è noto che certe parti svolgono determinate funzioni.
L'equilibrio e la coordinazione, ad esempio, vengono regolate dal
cervelletto. Il tronco encefalico contiene i centri di controllo dei
sistema digestivo, respiratorio e circolatorio.
L’ipotalamo
coordina i due sistemi che mandano istruzioni al corpo: il sistema
nervoso (elettrico) e il sistemo endocrino (chimico). Il talamo
seleziona e trasmette gli impulsi sensoriali alla corteccia cerebrale.
La corteccia cerebrale controlla le funzioni motorie
volontarie; elabora i dati sensoriali che provengono dagli occhi, dalle
orecchie, dal naso, dalla bocca e dalla pelle; e ospita la memoria.
Anche l'atto del pensare ( l'elaborazione intellettuale delle idee)
avviene nella corteccia cerebrale. L’ipofisi e la ghiandola pineale sono ritenute la sede delle capacità medianiche.
Alcuni maestri esoterici collegano la ghiandola pineale con quello che
si definisce “terzo occhio”, l'area dell'extra-sensorialità (ESP). Se
esaminiamo più da vicino il nostro cervello scopriamo molte cose
interessanti. La corteccia cerebrale è ciò che distingue la nostra
individualità da quella degli altri in questa vita. Essa è la sede della
personalità che controlla il corpo, che determina la nostra attuale
linea genetica. Cosa ci distingue dagli altri? E’ il modo in cui abbiamo
collegato i neuroni alle nostre emozioni. (Vedi "Le connessioni del
cervello" - l'articolo qui sotto).
Il lobo frontale è il luogo più sacro del nostro cervello, è il trono dorato di Dio.
Per quanto riguarda la visione della nostra realtà materiale, è bene
sapere che non è l’occhio che vede, bensì il nostro cervello. L’occhio è
solo una lente, un sensore; è come una telecamera collegata al nervo
ottico. La luce che colpisce l’occhio sono fotoni che attivano i neuroni
che portano informazioni, tramite milioni di terminazioni nervose lungo
il nervo ottico, alla parte posteriore del cervello dove ha sede la
corteccia visiva. I nostri occhi non determinano la realtà,
semplicemente la confermano. Essi possono vedere solo ciò che il nostro
cervello conosce.
A conferma di ciò riportiamo ciò che accadde agli
abitanti della località in America dove sbarcò Cristoforo Colombo con i
suoi galeoni. La gente del luogo non vide la flotta di Cristoforo
Colombo perché non conoscevano le strutture dei galeoni, né le corazze e
le armi della ciurma. Ciò che essi furono capaci di vedere erano degli
uomini che camminavano sull’acqua e li scambiarono per delle divinità.
Nei neuroni del loro cervello non c’era nulla che corrispondesse a
quelle navi. Perciò essi erano impreparati a quella visione e nel loro
cervello le uniche immagini che si formarono riguardavano uomini che
camminavano sull’acqua e perciò li venerarono. Non conoscere significa non vedere.
Perciò l’ignoranza equivale a cecità.
Vedere attraverso la mancanza o l’abbondanza determina ciò che siamo:
poveri o ricchi. Se tutto quello che conosciamo è mancanza, allora
inseguiremo sempre la ricchezza perché non l’abbiamo già, e anche se
l’avessimo non potremmo vederla, perché il nostro cervello (la nostra
mente) è orientato solo verso la mancanza. Il corpo segue la mente. Se il corpo è malato è perché la mente è malata. Se la nostra mente pensa alla malattia, vedrà intorno a sé solo malattie.
Possiamo guarire solo cambiando l’immagine di malattia nel nostro cervello in un’immagine di salute. L’illuminazione è prendere coscienza di come programmare il cervello a vedere Dio.
La prima cosa da fare è conoscere chi siamo. Finora conosciamo solo i
bisogni del nostro corpo, le nostre emozioni e le nostre paure.
Il cervello è come un computer.
Quando le reti neurologiche attivano il cervello, creano l’ologramma,
poiché il cervello ha una struttura olografica. L’ologramma
tridimensionale e quadrimensionale corrisponde alla nostra percezione.
Come vediamo in realtà l’orizzonte? L’immagine si forma nel lobo
frontale e da lì la consapevolezza e l’energia creano la realtà. La
corteccia cerebrale vibra alla frequenza Hertziana (onde radio e
microonde).
Passiamo ora al cervello medio che è anche la sede del paranormale.
E’ il nostro sonar. E’ da qui che provengono le visioni precognitive,
che sappiamo quello che una persona sta pensando, qual è la sua volontà
personale. Dal cervello medio possiamo avere informazioni sul nostro
futuro, sotto forma di presentimenti.
Questo non possiamo farlo con la
corteccia cerebrale, ma lo possiamo fare con il cervello medio che vibra
ad una frequenza più veloce: quella dell’infrarosso. Nel cervello medio
è localizzata la ghiandola pineale, che costituisce il 6° sigillo,
tramite la quale abbiamo il collegamento con tutte le ghiandole
endocrine ed esocrine che secernono in tutto il corpo le sostanze
chimiche che generano le sensazioni ed emozioni che noi sentiamo. Tutti i
nervi della corteccia cerebrale confluiscono nel talamo, detto il guardiano.
Quando il talamo apre la porta, permette a tutte le immagini
olografiche di passare alla formazione reticolare, che è una specie di
centrale telefonica. Usiamo ora il braccio per rappresentare il tronco
encefalico, il pugno rappresenta l'area del cervello medio, il braccio è
il tronco encefalico. Guardate dove è la formazione reticolare.
Prendete ora l'altra mano ed afferrate strettamente il polso, il
cervello rettile, o cervelletto, si aggrappa altrettanto saldamente alla
colonna vertebrale. In altre parole tutte le informazioni che dal
cervello passano al corpo e tutte le informazioni che dal corpo arrivano
al cervello vengono controllate dal cervello rettile detto anche
cervelletto. Il cervelletto, è la sede del nostro Spirito, di Dio.
Insieme alla formazione reticolare, controlla tutte le informazioni e i
nostri pensieri. Esso impedisce a certi pensieri di arrivare al corpo.
Quando per esempio abbiamo pensato (anche una sola volta) di porre fine
alla nostra vita (per una delusione o altro) perché questo pensiero non
si è realizzato? Perché il nostro angelo custode (il cervelletto) l’ha
bloccato prima che si realizzasse.
Tutto quello che proviene dalla corteccia cerebrale viene monitorato dal cervelletto (dove risiede lo Spirito Santo). Questo favoloso cervello degli ominidi era molto più spettacolare di quanto supponiamo. Il cervello rettile esisteva sin dall’inizio. Lo portiamo con noi attraverso l'evoluzione. E' il cervello attraverso cui accedevamo a tutti i livelli di energia quando per la prima volta arrivammo in un corpo.
Il tessuto del cervello rettile è assai diverso da quello della
corteccia cerebrale. Un suo minuscolo frammento possiede più tessuto,
più atomi che l'intera corteccia cerebrale.
Questo organo granuloso e di
colore scuro è il trasmettitore e il ricevitore di tutti gli altri
livelli. Perciò il cervelletto vale molto di più della corteccia
cerebrale. Esso contiene tutta la conoscenza, tutta la gamma delle
frequenze. E’ la sede della beatitudine, del nirvana. Il cervelletto ha
il suo diretto collegamento con gli occhi, con il naso, con la bocca e
con il corpo, senza passare attraverso il cervello medio e la corteccia
cerebrale. Ramtha parla attraverso il cervelletto di sua figlia, che
funge da canale, escludendo la corteccia cerebrale. Questo è stato
provato scientificamente.
Il nostro cervelletto controlla il battito del
cuore, la nostra digestione, la respirazione, la pressione del sangue,
insomma tutte le funzioni dell’organismo che avvengono in modo inconscio
(automatico). Esso insegna alle nostre cellule come riparare se stesse;
è responsabile dei nostri sogni: ci dice cosa sognare e come sognare.
Il flusso di consapevolezza entra solo nella parte posteriore del
cervello. La nuova conoscenza la riceviamo quindi dalla porta
posteriore, il cervelletto, non dalla corteccia cerebrale. Per
completare il quadro è necessario analizzare le funzioni che hanno
l’ipofisi, la ghiandola pineale, il sistema nervoso, il talamo, il
sistema limbico e il senso dell’olfatto.
Il nostro cervello è
come un radioricevitore, dotato di dispositivi per regolare il volume e
per scegliere i megaherz o il livello di frequenza. Esso può ricevere una determinata frequenza solo se è attivata la parte del cervello destinata ad ospitare quella frequenza. La capacità del nostro cervello di ricevere diverse frequenze del pensiero è controllata da quel potente dispositivo che è l’ipofisi,
la ghiandola situata tra l’emisfero destro e l’emisfero sinistro del
cervello. L’ipofisi, che è associata al settimo sigillo, governa il
nostro cervello. Essa è la porta attraverso cui attiviamo la nostra
capacità di contemplare e di operare logicamente il pensiero, di
realizzarlo attraverso il corpo e di manifestarlo in un’esperienza per
trarne una comprensione più ampia. Ogni frequenza del pensiero, alla
quale l’ego limitato permette di entrare nel cervello, viene trasformata
in una corrente elettrica e mandata a quella parte del cervello che è
stata attivata dall’ipofisi per ospitare questa stessa frequenza. La
parte del cervello interessata potenzia la corrente elettrica e la manda
alla ghiandola pineale. (Vedi "Collegamento dell'anima al Tutto" che ho riportato qui sotto).
L’ipofisi
secerne anche l’ormone della morte ed è responsabile della contrazione
del Timo che è situato vicino alla cavità del cuore e costituisce il
quarto sigillo (chakra). La secrezione dell’ormone della morte
comincia quando la donna ha le prime mestruazioni e l’uomo comincia ad
emettere il seme. Da questo momento cominciamo ad invecchiare. Il Timo è
l’organo della longevità nel corpo. Quando siamo bambini, è grande come
una pera; quando siamo adulti, è piccolo come un pisello e continua a
diminuire. Mentre diminuisce, il corpo avvizzisce. E quando alla fine il
Timo diventa quasi invisibile, il corpo subisce un crollo fisico. E’ solo il nostro atteggiamento a causare questo.
Quando l’atteggiamento dell’ego alterato non ha più in mano il controllo e il settimo sigillo si apre,
l’ormone della morte scompare, un altro ormone viene secreto, l'ormone
della crescita (HGH) che attiva il Timo e permette un istantaneo e
progressivo ringiovanimento. Il flusso ormonale, prodotto dall’ipofisi,
scorrendo verso la ghiandola pineale, attiva le diverse parti del
cervello perché possano ricevere ed ospitare le differenti frequenze del
pensiero. Il flusso ormonale pineale attiva tutte le altre ghiandole
endocrine in modo che secernano i loro ormoni in armonia tra di loro,
creando ciò che si chiama “equilibrio ormonale”. Il grado di questo
equilibrio è determinato dall’insieme delle frequenze del pensiero che
la ghiandola pineale riceve.
Più le frequenze del pensiero sono alte, più è grande il flusso ormonale attraverso il corpo.
Più sono alte le frequenze, più la ghiandola pineale attiva la
secrezione ormonale dell’ipofisi, la quale a sua volta attiva il
cervello perché possa ricevere frequenze del pensiero ancor più elevate.
La ghiandola pineale (o sesto sigillo) governa il nostro sistema
nervoso centrale. Essa raccoglie ogni frequenza del pensiero che ha
ricevuto, l’amplifica ulteriormente e la mette in circolazione
attraverso il sistema nervoso centrale, lungo la spina dorsale che per
l’elettricità del pensiero è come un’autostrada.
La corrente elettrica
proveniente dalla pineale scorre attraverso il liquido acquoso del
sistema nervoso centrale lungo la spina dorsale e poi attraverso i
Sigilli o Chakra ed i nervi fino ad ogni cellula del corpo. La ghiandola
pineale si trova in una posizione ancora più centrale poiché non è
solamente un organo importante per il resto del corpo. Trasmettendo
tutti i ritmi e tutte le vibrazioni cosmiche al corpo, essa è, inoltre,
aperta per le vibrazioni del nostro corpo, quindi dei nostri pensieri e
delle nostre sensazioni.
Ogni sensazione negativa ed ogni pensiero negativo rendono disarmonica la ghiandola pineale.
Percepiamo la dipendenza dal ritmo della ghiandola pineale più
chiaramente in base al ritmo del giorno e della notte ed a quello
dell'estate e dell'inverno, cioè in base alla radiazione della luce.
La
ghiandola pineale è responsabile della pigmentazione della pelle. In
base ad una superpigmentazione, quindi in base ad ogni macchia più
scura, o in base ad una sottopigmentazione, cioè ad ogni macchia bianca,
possiamo concludere se vi è una disarmonia nella ghiandola pineale.
Questa piccola ghiandola è, quindi, un organo ricevente che trasforma e che trasmette.
Il sistema nervoso ha la funzione di ricevere informazioni, elaborarle e
trasformarle in nuovi segnali che possono diventare comandi per la
regolazione dell’attività di organi o percezioni complesse come
l’impronta di un bel tramonto o di sensazioni estatiche, quale
l’orgasmo. Il sistema dei meridiani dell’agopuntura trasmette l’energia
vitale dai corpi sottili e dai chakra a tutte le cellule.
Negli ultimi
anni è stato trovato che il sistema dei meridiani è in stretta
interazione funzionale con il Sistema Nervoso Centrale (SNC), con quello
endocrino, con il Sistema Nervoso Periferico (SNP) e con quello
Neurovegetativo. Il sistema nervoso è un potente computer che elabora i
segnali provenienti da oltre duecentomila recettori, dislocati su tutto
il corpo, che fanno parte dei cinque sensi anatomici : vista, udito,
tatto, gusto, olfatto.
Poiché il volume di traffico che arriva al
cervello, in termini di segnali dai recettori è molto elevato (oltre 100
al secondo), è necessario un dispositivo, una specie di centralino in
grado di filtrare i segnali e decidere quali sono quelli importanti, che
devono essere smistati alla corteccia cerebrale dove ha sede il nostro
conscio. Questo centralino è il talamo.
Fig. 26
Il talamo (vedi Fig. 26), situato sotto la corteccia cerebrale, è paragonabile ad un supercomputer con un software (programma) molto evoluto, un vero e proprio sistema esperto, intelligente;
perciò in grado di apprendere dalle esperienze. Esso seleziona tutti
gli impulsi provenienti dai recettori appartenenti a quattro dei cinque
sensi : vista, udito, tatto e gusto, e li trasmette alla corteccia
cerebrale affinché la persona ne sia consapevole.
Il talamo impara da ogni esperienza.
Purtroppo in questo apprendimento ci sono compresi tutti i
condizionamenti che l’uomo riceve fin dalla nascita. Il talamo impara e
controlla. Quando l’uomo nasce non ha condizionamenti, ma ben presto
viene condizionato dai genitori e dalla società con le sue regole.
I
condizionamenti sono memorizzati dal talamo il quale blocca quegli
impulsi che alla coscienza darebbero gioia, felicità, estasi ma che al
prossimo recherebbero dolore o dispiacere. Perciò li reprime.
Questo spiega perché per l’uomo (in particolare per l’uomo “civile”) è
molto difficile cambiare: per farlo occorre riprogrammare il talamo. Il
talamo programmato secondo l’ego alterato, è come un guardiano che sta
alla porta della nostra mente e decide quali sentimenti e pensieri far
passare o meno. Esso lascia passare solo ciò che corrisponde alla
propria immagine, quella che l’essere umano si è costruita nel corso di
millenni e che rispecchia la consapevolezza sociale, un modello fatto di
regole, dogmi, leggi, che determina il comportamento degli esseri
umani.
L’ipotalamo è la sede della memoria a lungo termine.
L’ipotalamo è il custode delle registrazioni del passato. Le
registrazioni del passato vengono immagazzinate anche nei
peptici/amminoacidi che compongono gli ormoni. Ogni memoria è chimica e
viene conservata nel cervello in forma chimica. Vedi "Il cervello e le
emozioni").
Il sistema limbico è una struttura al centro del nostro cervello ed è collegato con tutte le più importanti strutture cerebrali. E’ in grado di comunicare direttamente con la corteccia cerebrale, è vicinissimo alla ghiandola pineale
(sesto sigillo) che è responsabile dei vari processi quali la
procreazione, il risveglio. Inoltre si ipotizza che sia una struttura
importante per la gestione della memoria, nonché la centrale di comando
per le emozioni.
L’olfatto è l’unico dei cinque sensi anatomici che
sfugge al controllo del talamo e quindi all’ego alterato. Le
informazioni provenienti dall’olfatto arrivano direttamente al sistema
limbico e da qui arrivano direttamente alla corteccia cerebrale.
L’olfatto, quindi, è l’unico senso fisico non condizionabile.
Oggi si sa
che l’olfatto e il sesso sono strettamente collegati, cioè l’olfatto è
molto importante per la vita sessuale dell’uomo dalla quale dipende la
sopravvivenza della razza umana. Questa caratteristica dell’olfatto (di
essere libero da ogni condizionamento) viene sfruttata dall’Aura Soma
per la guarigione tramite particolari prodotti (pomander e quintessenze)
che contengono odori che possono influire direttamente sul nostro
cervello. In passato si pensava che la ghiandola pineale fosse la sede
dell'anima. Non è la sede dell'anima.
Nel periodo antecedente la semina
della razza umana, il cervello degli ominidi aveva un aspetto assai
differente. Non aveva ciò che si chiama amigdala. Aveva l'ippocampo ma
non aveva il lobo frontale, come lo conosciamo ora, o la corteccia
cerebrale. Prima di 200.000 anni fa il cervello era molto piccolo. Chi
di voi ha visto un teschio degli ominidi dell'antichità? Ricordate
quanto è piccola la parte posteriore?
La parte posteriore del teschio
finiva col corpo calloso. Tutto ciò che conteneva era il cervello medio e
il cervello rettile. Questa non è una cattiva cosa visto che era il
cervello originario. E' chiamato cervello rettile perché lo si fa
risalire all'età dei rettili. Esiste fin da allora. Il cervello rettile,
fino a 200 000 anni fa era il trasmettitore e il ricevitore delle
molteplici dimensioni superiori da cui gli ominidi erano appena venuti.
L'area del cervello medio era come è oggi e la ghiandola pineale era
molto più grande allora rispetto ad oggi. Se il cervello rettile è la
sede del subconscio, il cervello medio è la sede di tutta l'attività
medianica: è stato creato come un ricevitore. L'area del cervello medio è
sensibile per questo alle radiazioni infrarosse.
L'area del cervello
medio è l'unica parte del cervello ad essere sensibile alle radiazioni
infrarosse. In altre parole, noi ci troviamo ora al livello hertziano
(dalle basse frequenze dell’ordine di qualche hertz, alle microonde); il
livello successivo e superiore a questo, ossia il secondo livello, è
chiamato reame infrarosso. E' il reame in cui entriamo nel momento in
cui moriamo. L'infrarosso come banda di energia ha una parte inferiore e
una parte superiore nella banda della sua lunghezza d'onda: è chiamata
reame medianico.
Gli ominidi prima di 200.000 anni fa erano telepatici.
Comunicavano proprio come fanno gli animali oggi. Gli animali sono
creature molto telepatiche, il loro cervello è ultrasensibile alle
radiazioni infrarosse e l'infrarosso è la banda medianica. Così gli
ominidi captavano e ricevevano il pensiero attraverso l'ampiezza delle
bande perché il loro cervello era un perfetto ricevitore. Essi captavano
le comunicazioni con il cervello medio. La ghiandola pineale, spesso
chiamata l'anima dell'uomo, è responsabile della produzione di due
neurotrasmettitori assai importanti per la consapevolezza del cervello
giallo. Uno dei due trasmettitori è chiamato serotonina.
Per abbreviarne il nome la chiameremo
Sara. Sara è una ragazza che va in giro di giorno. La ghiandola pineale
quando c'è luce produce serotonina. Potete pensare alla serotonina come
ad una chiave. Nel momento in cui la luce diminuisce nella retina
dell'occhio, che contiene le stesse cellule che sono anche nella
ghiandola pineale, questo fatto segnala alla ghiandola pineale di
cessare la produzione di serotonina e di iniziare a produrre melatonina.
La melatonina è il secondo neurotrasmettitore e viene
creata per mandare a dormire il corpo.
La ghiandola pineale è quindi una
piccola fabbrica che produce questi neurotrasmettitori così importanti,
ma anche un'altra cosa straordinaria: dalla melatonina sintetizza una droga allucinogena chiamata pinealina. La ghiandola pineale è lo sciamano del cervello.
Dopo mezzanotte, tra l'una e le tre circa del mattino, entriamo nel
livello più profondo del nostro sonno dove accadono i sogni più lucidi.
Il sogno lucido è possibile solo se la ghiandola pineale ha tempo a
sufficienza per trasformare la melatonina in pinealina.
Perché
pinealina? La pinealina è l'allucinogeno che l'inconscio usa per
permettere al cervello di comunicare con le sfere più profonde. Le
persone che stanno alzate a lungo di notte non arrivano a produrre
pinealina e perciò vengono private di questa comunicazione. Ciò
significa che la pinealina, distribuita in tutta la corteccia cerebrale
che dorme, attiva un processo inverso nei neuroni permettendo alla mente
subconscia di parlare alla mente consapevole.
La pinealina apre quindi la porta alla mente subconscia e permette di fare esperienze extracorporee. Permette inoltre di avere visioni profetiche sulla linea del tempo e di inoltrarsi in livelli superiori di consapevolezza.
Prima che torniate al vostro corpo la pinealina viene assorbita e voi
tornate nel corpo. La ghiandola pineale produce serotonina e melatonina.
E cosa succede dopo mezzanotte? C'è del vero nella storia di
Cenerentola? Quando
la Kundalini sale ed arriva alla ghiandola pineale, immediatamente,
grazie al suo allineamento e alla sua energia, ionizza la rotazione nel
neurotrasmettitore serotonina. Che cosa significa dire che ionizza la
rotazione?
La serotonina è una molecola di neurotrasmettitore e le
molecole sono fatte di atomi. Gli atomi che servono per
formare la molecola chiamata serotonina si sono messi d'accordo di
associarsi e in questa associazione le loro rotazioni sono in relazione
reciproca. Essi si scambiano reciprocamente elettroni e cambiano
con ciò la loro massa, la quale in questo modo cambia la sua natura
chimica.
Se quindi ad una molecola di serotonina si aggiunge il
caldo vento di Kundalini abbiamo un potente campo magnetico di energia
che passa attraverso questa molecola. Quest'energia cambierà,
invertendola, la rotazione della molecola, modificandone così le sue
caratteristiche. La molecola si fraziona per riconfigurarsi poi nel suo
corpo più alto, mai in quello più basso. E il potenziale più alto della molecola di serotonina è la pinealina.
Mentre questa energia sale al cervello medio ed apre la porta di San
Talamo, essa contemporaneamente attiva l'emisfero destro e sinistro del
cervello. Tutti i neuroni cominciano a “sparare”. E, grazie alla
pinealina, immacolatamente sintetizzata in un batter d'occhio, il
cervello è in grado di registrare linee del tempo che risalgono fino al
punto dell'eternità.
L'ipofisi è il settimo sigillo. E'
la corona, perché essa influenza direttamente il cervello ed attiva
tutte le altre ghiandole, da quelle della testa a quelle del resto del
corpo. Per fare questo l’ipofisi secerne certi ormoni che influenzano la
pineale. La pineale a sua volta secerne i suoi ormoni e i suoi
neurotrasmettitori ed attiva tutte le altre ghiandole del corpo. Prima
di 200.000 anni fa, questa particolare ghiandola era diversa. In altre
parole non aveva le capacità che ha ora. Allora non era necessario
averla. Della corteccia cerebrale abbiamo fatto ben
poco uso, l'abbiamo utilizzata automaticamente e geneticamente solo per
far funzionare il nostro corpo, per sviluppare il linguaggio, per
mantenere l'equilibrio e per la memoria.
L'abbiamo utilizzata nella sua forma più elementare.
Ma la maggior parte della corteccia cerebrale resta inutilizzata. Resta
inutilizzata perché sta aspettando che qualcosa accada. Sta aspettando
che avvenga una comprensione. Come si arriva a questa
comprensione? Il modo in cui il cervello viene utilizzato è questo:
qualsiasi cosa abbiate nel lobo frontale diviene realtà. Il lobo
frontale è la zona sopra gli occhi e le sopracciglia ed è chiamata area del silenzio.
E' l'area su cui si focalizzano e si sintonizzano tutti coloro che si
dedicano alla meditazione.
Qualunque cosa il vostro cervello metta lì
(nel lobo frontale) diventa legge e in quanto osservatore di questa cosa
il cervello influenzerà tutti i campi energetici, mantenendone lo
status quo o cambiandolo. Come fa il cervello a fare questo? Il cervello
giallo è stato creato per “sparare” immagini olografiche; questo è il
pensiero. Ogni neurone del nostro cervello è collegato ad altri neuroni.
Solo per formare il colore giallo come pensiero servono più di 10.000
neuroni che “sparino” contemporaneamente, solo allora si avrà il colore
giallo del sole. Il cervello è usato per costruire immagini, per
crearle.
Il cervello è una macchina per immagini. E' la
corteccia cerebrale che costruisce le immagini. Le immagini che sono
nel lobo frontale sono la premessa della realtà. Creano la realtà. La
rendono eterna o la cambiano. Il cervello giallo, quindi, è un grande architetto.
Il suo compito è quello di disegnare archetipi. Il suo compito è quello
di pensare coerentemente. Il suo compito è quello di procurare al
nostro Spirito la più grande quantità di immagini possibile, perché
senza di esse non possiamo collassare l'onda in particella.
Le connessioni del cervello
Sappiamo che l’anima è un Essere di
Luce, che è l’Individualizzazione di Dio e che è Una con il Padre, in
quanto è la Sua immagine. L’anima è direttamente collegata, tramite la
sua Aura, al Fiume del Pensiero che è Dio (vedi figura). Dio, infatti è
l’origine e la totalità del pensiero. Perciò ogni pensiero proviene da
Dio che è il Tutto nel Tutto e in Tutti. Il pensiero è il linguaggio
della mente ed è oggettivo. Perciò noi non possiamo pensare in modo
distruttivo. Possiamo solo sentire in modo distruttivo. E’ solo
l’emozione che rende il pensiero soggettivo Ogni anima attinge
continuamente al Fiume della Conoscenza o Consapevolezza Universale che è
la Mente di Dio. L’Energia, il Pensiero, scorre incessantemente e
mantiene in vita tutto il creato che si alimenta continuamente di questa
stessa energia.
Dio è la Totalità del pensiero, comprende sia l’infimo
pensiero (a più bassa frequenza), sia il pensiero più elevato (alla
massima frequenza). La consapevolezza universale è l’insieme di tutti i
pensieri che provengono da tutti gli esseri e da tutte le cose. I
pensieri che formano la consapevolezza hanno frequenze elettriche
diverse. Alcuni hanno frequenze molto basse o lente e sono quelli che
predominano qui sulla terra nella consapevolezza sociale. Altri hanno
frequenze più alte e sono i pensieri illimitati della
Superconsapevolezza.
La Consapevolezza Universale è la somma di tutte le
diverse frequenze del pensiero ; ogni pensiero di una certa frequenza
attira da ogni direzione pensieri della stessa frequenza. La
consapevolezza sociale ha una certa densità di frequenza elettrica, che
tuttavia è più leggera dell’aria. La densità della consapevolezza
sociale è formata da pensieri espressi, pensieri che sono stati vissuti
da ogni essere attraverso l’emozione. L’emozione è composta da pensieri
realizzati, che ogni essere ha già accolto in sé, ha già sentito nella
propria anima e rimandato attraverso l’aura nel fiume del pensiero dal
quale ognuno può attingere. Tutti noi ci nutriamo dei pensieri degli
altri, come gli altri si nutrono dei nostri.
I pensieri della
consapevolezza sociale sono molto rigidi, assai limitanti, perché
giudicano sempre; la nostra vita è dominata da atteggiamenti interiori
condizionati dalla lotta per la sopravvivenza e dalla paura della morte.
Per questo la nostra consapevolezza è dominata da pensieri che
riguardano l’alimentazione, la casa, il lavoro, il denaro; da giudizi
come opportuno e inopportuno, buono e cattivo, da moda, bellezza, grado
di accettazione, confronto, competizione, età, malattia e morte. Questi
pensieri di bassa frequenza attraversano facilmente il campo della
nostra aura in quanto sono predominanti nei pensieri di coloro che ci
circondano. Così siamo costantemente alimentati da pensieri limitati
provenienti da una consapevolezza molto ristretta e stagnante.
Permettendo a questi pensieri di nutrirci, li rimandiamo all’esterno in
forma di sentimento, in questo modo rigeneriamo e perpetuiamo il
pensiero limitato dell’umanità, del gregge.
Quando un pensiero
attraversa la nostra Aura, essa non lo definisce: non lo giudica e non
lo altera; lo lascia illimitato. Affinché un pensiero possa manifestarsi
nell’uomo, deve essere accettato dal cervello, dalla personalità umana o
ego (libero arbitrio). Contrariamente all’opinione corrente, il nostro
cervello non crea il pensiero, bensì permette semplicemente al pensiero,
che proviene dal flusso della consapevolezza universale, di entrare. Il
cervello è un organo progettato specificamente allo scopo di ricevere
ed ospitare il pensiero che ha attraversato la nostra Aura,
trasformandolo in corrente elettrica per amplificarlo e mandarlo
attraverso il sistema nervoso centrale ad ogni parte del corpo in modo
che possa essere colto e compreso.
Il nostro cervello è come un
radioricevitore, dotato di dispositivi per regolare il volume e per
scegliere i megaherz o il livello di frequenza. Esso può ricevere una
determinata frequenza solo se è attivata la parte del cervello destinata
ad ospitare quella frequenza.
La capacità del nostro cervello
di ricevere diverse frequenze del pensiero è controllata da quel potente
dispositivo che è l’ipofisi, la ghiandola situata tra l’emisfero destro
e l’emisfero sinistro del cervello. L’ipofisi, che si chiama anche
settimo sigillo, governa il nostro cervello. Essa è la porta attraverso
cui attiviamo la nostra capacità di contemplare e di operare logicamente
con il pensiero, di realizzarlo attraverso il corpo e di manifestarlo
in un esperienza per trarne una comprensione più ampia.
L’uomo
attaccato alla materia, orientato verso la materia, possiede un ego
limitato ed alterato che attira pensieri di bassa frequenza.
Cos’è l’ego limitato?
E’ la comprensione ottenuta dall’esperienza umana
che viene raccolta nell’anima e articolata per mezzo di quelle parti del
cervello che sovrintendono al pensiero logico. L’ego limitato è
costituito dall’insieme degli atteggiamenti interiori del Dio-uomo
(Dio-donna) che vive preoccupato esclusivamente della sua sopravvivenza e
all’ombra della consapevolezza sociale. Questa visione della vita si
rifiuta di accettare qualsiasi frequenza di pensiero che metta in
pericolo la sua sicurezza, che non contribuisca ad assicurare la
sopravvivenza dell’uomo. L’ego limitato rifiuta di accettare e di
sperimentare tutti i pensieri che tendono a una maggiore realizzazione
in questo corpo.
Con quale meccanismo il pensiero nutre la nostra anima e il nostro corpo?
Ogni frequenza del pensiero, alla quale l’ego limitato permette di
entrare nel cervello, viene trasformata in una corrente elettrica e
mandata a quella parte del cervello che è stata attivata dall’ipofisi
per ospitare questa stessa frequenza (vedi figura). La parte del
cervello interessata potenzia la corrente elettrica e la manda alla
ghiandola pineale.
NOTA 1: (a commento della figura sopra)
Il pensiero accolto viene trasmesso ad ogni cellula del corpo come
impulso elettrico e, a contatto con la cellula, si trasforma in impulso
di luce che alimenta la coscienza della cellula stessa per essere da
questa sentito. Il Pensiero sentito da tutte le cellule si trasforma
quindi in sentimento che viene poi memorizzato nell’anima. Pertanto il
nostro corpo si nutre continuamente del pensiero. L’aura
elettromagnetica attira i pensieri che corrispondono ai nostri processi
mentali e allo stato emozionale del nostro essere. Il pensiero sentito
(vissuto) ritorna al Fiume del Pensiero Universale (Dio) attraverso
l’aura, per essere messo a disposizione di tutta l’umanità.
Più elevata è
la frequenza del pensiero ricevuto, maggiore è l’energia che scorre nel
corpo, perciò maggiore è il benessere, la salute. Il flusso ormonale,
prodotto dall’ipofisi, scorrendo verso la ghiandola pineale, attiva le
diverse parti del cervello perché possano ricevere ed ospitare le
differenti frequenze del pensiero. Il flusso ormonale pineale attiva
tutte le altre ghiandole endocrine in modo che secernano i loro ormoni
in armonia tra di loro, creando ciò che si chiama “equilibrio ormonale”.
Il grado di questo equilibrio è determinato dall’insieme delle
frequenze del pensiero che la ghiandola pineale riceve. Più le frequenze
del pensiero sono alte, più è grande il flusso ormonale attraverso il
corpo.
Più sono alte le frequenze, più la ghiandola pineale attiva la
secrezione ormonale dell’ipofisi, la quale a sua volta attiva il
cervello perché possa ricevere frequenze del pensiero ancor più elevate.
La ghiandola pineale (o sesto sigillo) governa il nostro sistema
nervoso centrale. Essa raccoglie ogni frequenza del pensiero che ha
ricevuto, l’amplifica ulteriormente e la mette in circolazione
attraverso il sistema nervoso centrale, lungo la spina dorsale che per
l’elettricità del pensiero è come un’autostrada. La corrente elettrica
proveniente dalla pineale scorre attraverso il liquido acquoso del
sistema nervoso centrale lungo la spina dorsale e poi attraverso i
Centri di Coscienza (Chakra) ed i nervi fino ad ogni cellula del corpo.
Ogni cellula del nostro corpo è alimentata, attraverso la circolazione
del sangue, dai gas che derivano dall’azione degli enzimi sui cibi.
La
corrente elettrica del pensiero entra nelle strutture cellulari come una
scintilla di luce. La scintilla infiamma la cellula e con ciò il gas si
espande, permettendo alla cellula di duplicarsi in un processo di
clonazione, consentendole così di creare un’altra cellula e di
rigenerarsi. In questo modo tutto il corpo è nutrito da un unico
pensiero. La vita diventa sostanza nelle strutture molecolari del corpo,
attraverso gli effetti di tutti i pensieri che ci permettiamo di
ricevere in ogni momento della nostra esistenza.
Mentre i pensieri
nutrono ininterrottamente ogni cellula del nostro corpo, tutto il corpo
reagisce ai loro impulsi elettrici. In questo modo l’effetto del
pensiero viene sperimentato in ogni cellula e crea un sentimento, una
sensazione nel corpo. Questo sentimento viene poi inviato alla nostra
anima per esservi registrato. La nostra anima è un grande registratore,
un computer imparziale, che codifica con precisione scientifica ogni
sentimento che sperimentiamo nel corpo.
Quando sentiamo un’emozione,
avvertiamo un pensiero che ha colpito la struttura di luce del nostro
essere, che è stato accettato dal nostro cervello e mandato attraverso
il sistema nervoso centrale ad ogni cellula del nostro corpo, dove
produce una sensazione. L’anima registra questa sensazione come
sentimento, come emozione, per poterla poi ritrovare. E’ ciò che
chiamiamo “memoria”. La memoria non si può misurare, è un’essenza. Essa
non è uno strumento di consultazione visivo, ma emozionale. E’
l’emozione che crea l’immagine visiva.
L’anima non registra immagini o
parole per ricordarle, conserva le emozioni relative a queste stesse
immagini e parole. L’anima prende il sentimento creato dal pensiero e
sperimentato in tutto il corpo e cerca qualcosa di simile nella banca
dati della propria memoria; cerca qualcosa che le parti del cervello,
che presiedono al pensiero logico (l’emisfero sinistro della corteccia
cerebrale, sede dello “intelletto”), possano riconoscere per selezionare
una parola capace di descrivere il sentimento. Come viene realizzato e
conosciuto un pensiero? Attraverso il sentimento. La conoscenza è
totalmente sentimento.
Non si può conoscere il pensiero di qualcosa
prima che sia stato “sentito”; solo allora esso avrà un’identità.
Conoscere un pensiero significa accettarlo nel nostro cervello e poi
permetterci di sentirlo, vale a dire farne esperienza in tutto il nostro
corpo. Conoscere non significa dimostrare qualcosa, ma sentirla. In che
modo i pensieri creano le esperienze della nostra vita? La ghiandola
pineale è il sigillo della “conoscenza che si manifesta”. Qualsiasi
conoscenza che ci permettiamo di ricevere, diventerà realtà, prima di
tutto nel nostro corpo : la ghiandola pineale ha il compito di mandare
questo pensiero in forma di corrente elettrica a tutto il nostro corpo
in modo che esso possa essere registrato come sentimento.
Quanto più il
pensiero è illimitato, tanto più alta e veloce sarà la frequenza che
attraversa il nostro corpo, e tanto più grande sarà l’euforia e
l’ebbrezza nel corpo. Questo sentimento viene poi registrato ed
archiviato nella nostra anima come vibrazione di una certa frequenza. Il
sentimento di ogni pensiero, che è stato depositato nella nostra anima,
viene mandato alla nostra aura sotto forma di aspettativa; questa
aspettativa attiva la parte elettromagnetica del nostro campo di luce e
attira a noi, proprio come un magnete, ciò che è simile all’insieme dei
nostri atteggiamenti mentali.
L’aura convoglia a noi situazioni, cose,
oggetti o esseri che evocheranno gli stessi sentimenti che abbiamo già
sperimentato nel corpo grazie ai nostri pensieri (il simile attira il
simile). Questo perché possiamo fare esperienza dei nostri pensieri
nella realtà tridimensionale e possiamo raccogliere il frutto
dell’esperienza: la saggezza, re-immessa nel fiume del pensiero
universale, viene messa a disposizione di tutta l’umanità.. Come si
manifestano i nostri desideri? Un desiderio non è nient’altro che un
pensiero di appagamento che si individua in un oggetto, in un essere o
in un’esperienza.
Ogni pensiero di appagamento che ci
permettiamo di sentire, qualunque esso sia, abbandona il nostro corpo
attraverso il campo elettromagnetico ed entra nel flusso della
consapevolezza universale per attirare a noi ciò che produce lo stesso
sentimento che ha creato il desiderio sperimentato nel corpo.
Quanto più intensamente e pienamente questo desiderio viene sentito nel
nostro corpo, tanto più completo sarà il suo appagamento. E quanto più
sappiamo con assoluta certezza che il nostro desiderio verrà appagato
(Fiducia piena in Dio), tanto più veloce sarà la sua manifestazione.
La
conoscenza assoluta è una frequenza di pensiero molto alta che rafforza
l’aspettativa emessa attraverso l’aura e amplifica il nostro potere di
manifestare i desideri. Abbiamo la capacità di conoscere tutto ciò che
c’è da conoscere. Perciò è stato progettato il nostro cervello: per
permettere all’uomo-Dio che vive in un corpo fisico di fare esperienza e
di comprendere qualunque dimensione di Dio in forma tridimensionale.
Qualsiasi pensiero ci permettiamo di conoscere, diventerà una realtà
sperimentata, sentita prima di tutto nel nostro corpo (tramite
l’emozione) e poi visibile nelle nostre condizioni di vita.
Qualsiasi
cosa desideriamo, abbiamo la capacità, attraverso la conoscenza, di
manifestarla nella nostra vita nello spazio di un attimo. E’ cosi che
creiamo il regno dei cieli in terra. E’ una scienza semplice : il
Pensiero è, poi diventa visibile nella luce, quindi la luce è abbassata a
impulso elettrico. Gli impulsi elettrici vengono rallentati fino a
diventare massa e dalla massa vengono ulteriormente rallentati fino a
rappresentare l’ideale del pensiero.
La stessa verità vale per il corpo:
la parte ricevente del cervello riceve il pensiero in forma di luce,
prende la carica elettrica e la fa scorrere attraverso la massa per
permettere alla massa di comprendere attraverso il sentimento. Per
manifestare i nostri desideri, la sola cosa che dobbiamo fare è sentire
ciò che desideriamo, e il sentimento viene rimandato al Padre affinché i
nostri desideri vengano appagati (chiedi e ti sarà dato; bussa e ti
sarà aperto; cerca e troverai). Questo è tutto.
Aprire la mente!
Sebbene il nostro cervello sia stato
progettato per ricevere ogni frequenza di pensiero della Mente di Dio -
la Totalità della Conoscenza - esso si attiverà solo per captare
frequenze che noi ci permettiamo di ricevere. Sono i processi mentali a
determinare quali pensieri si rivelano, perché la parte elettromagnetica
della nostra aura attira verso di noi i pensieri che corrispondono al
nostro modo di pensare.
Se l’uomo possiede una mente chiusa,
ottusa, allora attirerà solamente pensieri bassi (a bassa frequenza),
quelli che costituiscono la cosiddetta “consapevolezza sociale”, i
pensieri limitanti. Se invece l’uomo possiede una mente aperta,
se desidera fermamente ricevere pensieri illimitati, i suoi processi
mentali ed il suo stato emozionale attirano pensieri elevati (ad alta
frequenza). I pensieri della superconsapevolezza vibrano ad una
frequenza più alta e sono i pensieri dell’Essere, della vita,
dell’armonia, dell’unità, dell’eternità.
Sono i pensieri dell’Amore, della gioia, della genialità. Tutto ciò a cui permettiamo di essere pensato è.
Qualunque cosa ci permettiamo di pensare, diventerà nostra esperienza,
perché il nostro campo elettromagnetico l’attirerà a noi. Essere
mentalmente chiusi è atroce perché ciò ci impedisce di conoscere la
gioia. Ci mantiene schiavi delle illusioni e ci impedisce di conoscere il vero splendore del Dio che siamo.
Ogni volta che accettiamo un pensiero più grande del solito, esso
attiva, per utilizzarla consapevolmente, un’altra parte del cervello.
Ogni volta che lo facciamo, questo pensiero più grande diventa lo
strumento attraverso cui espandiamo ulteriormente la nostra capacità di
pensare. E ciò attiverà altre parti del nostro cervello capaci di
accogliere più pensiero e più conoscenza.
Se desideriamo fare
esperienza della superconsapevolezza e del pensiero illimitato, la
nostra ipofisi comincia ad aprirsi e a sbocciare come un fiore. Quanto
più essa si apre, tanto più grande diventa il flusso ormonale e tanto
più vengono attivate le parti “dormienti” del nostro cervello perché
possano ricevere le frequenze più alte del pensiero. Il
cervello è sempre stato un grande mistero che ha disorientato molti.
Nonostante la scienza abbia dedicato molte delle sue energie allo studio
del cervello, ben poco è riuscita a scoprire di esso.
Sappiamo solo che
la potenzialità del nostro cervello è immensa, ma non sappiamo come
utilizzarla. Pensando in modo limitato, ne utilizziamo meno di un terzo.
A che serve il resto? A riempire la testa?. Perché sappiamo poco o
nulla di Dio, la Totalità del Pensiero? Dentro il nostro essere abbiamo
il potere di diventare completamente Dio. Se usassimo l’intero spettro
del nostro cervello, vivremmo l’eterno presente, sapremmo tutto ciò che
c’è da sapere; avremmo la capacità di ricostruire in un attimo ogni parte danneggiata del nostro corpo.
Cos’è che ci impedisce di sviluppare completamente la potenzialità del
nostro cervello?
L’ego limitato (o Personalità) che ha scelto di vivere
all’ombra della consapevolezza sociale, di vestire, di agire e di
pensare come un gregge. Abbiamo scelto di adeguarci, di essere
accettati, sopravvivere. Non abbiamo voluto sapere, perché occuparci di
pensieri che ci vogliono sovrani, divini, eterni, onnipotenti,
onniscienti, avrebbe significato andare contro la nostra famiglia, i
nostri amici, la nostra religione, il nostro paese, i nostri interessi.
Così ci siamo privati del nostro potere, ci siamo privati della nostra
sovranità, ci siamo dimenticati della nostra identità.
Abbiamo chiuso il
nostro cervello. Per questo motivo l’ego limitato viene chiamato
“anticristo”, perché si rifiuta di considerarsi figlio di Dio e non ci
permette di accettare e di comprendere che noi e il Padre siamo UNO; che
siamo il principio divino e immortale che ha il potere di creare
l’eternità....e il potere di creare la morte.
L’anticristo è l’ego limitato e il suo regno è la consapevolezza sociale.
Per tornare ad essere liberi, per rompere le catene della schiavitù
dell’ego limitato, dobbiamo avere il coraggio di uscire dal gregge, di
diventare la pecorella smarrita. Allora il Cristo verrà a cercarci,
poiché Lui si interessa solo delle pecorelle smarrite che hanno avuto il
coraggio di lasciare il gregge e sono mature per essere riportate alla
casa dal Padre. Il Cristo è l’uomo che esprime pienamente il potere, la
bellezza, l’amore e la vita illimitata del Padre che è in lui. E’ l’uomo
che riconosce di essere divino e lo diventa, va al di là dei dogmi,
della profezia e della paura, perché sa che al di là della
consapevolezza sociale (del gregge) c’è la forza illimitata chiamata
Dio.
L’anticristo e il Cristo condividono lo stesso tempio e
quel tempio siamo noi. Tutto è in noi, perché il Dio che siamo permette
ad entrambi, l’anticristo e il Cristo, di essere. Permette la vita e la
morte. Permette la limitazione e l’illimitatezza.
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