11/05/2018
Liberati di dio, sbarazzati del paradiso e dell’inferno,
sbarazzati di ogni idea di una futura ricompensa – e liberati dell’idea che
qualche messia possa venire a redimerti dalla tua sofferenza. Sbarazzati
dell’idea che qualcuno altro sia responsabile per la tua miseria, la tua
sofferenza; liberati dall’idea che qualcuno possa dare un senso alla tua vita.
Accetta il fatto di essere solo – nato solo… morirai solo. Devi accettare il
fatto che stai vivendo da solo – forse in mezzo a una folla, ma vivi solo;
magari vivi con tua moglie, la tua ragazza, il tuo ragazzo, ma loro sono soli
nella loro solitudine – tu sei solo nella tua solitudine – e queste solitudini
non si toccano l’una con l’altra, non si toccano mai l’un l’altra.
Forse vivrai con qualcuno per vent’anni, trent’anni,
cinquant’anni – non fa nessuna differenza, rimarrete degli estranei. Sarete, e
per sempre, degli estranei.
Accetta il fatto che siamo degli estranei, non sappiamo chi
tu sia – e tu non sai chi sono io, io stesso non so chi sono, come puoi saperlo
tu? Ma la gente presume che la moglie conosca il marito, il marito presume che
la moglie lo conosca. Ognuno si comporta come se tutti gli altri potessero
leggere nella sua mente – dovrebbero sapere già le cose prima che tu le
esprima… i tuoi bisogni, i tuoi problemi. Lui dovrebbe saperlo, e lei dovrebbe
saperlo – ed entrambi dovrebbero fare qualcosa al riguardo. Questo non ha alcun
senso.
Nessuno ti conosce: neppure tu conosci te stesso, perciò non
devi credere che qualcuno possa conoscerti; non è possibile a causa della
natura stessa delle cose. Siamo degli estranei. Forse, per caso, ci siamo
incontrati e siamo insieme, ma il nostro essere soli è sempre lì, presente. Non
te lo scordare, perché è qualcosa su cui devi lavorare. Solo da qui può nascere
la tua redenzione, la salvezza. Ma tu fai esattamente il contrario: “Come posso
scordarmi del mio essere solo?”. Avere un ragazzo o la ragazza, andare al
cinema, alla partita di pallone; ti perdi tra la folla, vai a ballare in
discoteca, dimentichi te stesso, bevi alcol, prendi droghe, ma in qualche modo
non permetti al tuo star solo di affiorare nella tua consapevolezza – ed è
proprio lì tutto il segreto: devi accettare il tuo stare da solo… che comunque
non puoi evitare. E non c’è modo di cambiare la sua natura.
È la tua realtà più autentica. Sei tu.
E tu stai fuggendo da te stesso. Osho
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