Il MoVimento 5 Stelle ottiene una
vittoria in commissione Affari costituzionali alla Camera, con un emendamento a firma Claudio Cominardi.
Gli amministratori di società pubbliche partecipate che otterranno risultati negativi non riceveranno bonus. Parliamo di un ambito in cui si registra un
buco nero da
un miliardo e 200 milioni di perdite palesi (dati 2012) per oltre
10 mila partecipate, di cui
2000 con zero addetti
- scatole vuote, costituite per le sole finalità della politica e che
gestiscono i servizi solo attraverso subappalti - e almeno
3.000 con meno di 6 dipendenti.
In circa la metà delle partecipate dei comuni, il numero dei dipendenti
è inferiore al numero delle persone che siedono nei consigli di
amministrazione. Il tutto senza considerare i costi pagati doppiamente
dai cittadini in termini di tariffe maggiorate e mancanza di servizi
adeguati.
Attualmente il cosiddetto "trattamento economico variabile", quello
che comunemente viene chiamato "bonus", di variabile non ha nulla, visto
che è praticamente uno
stipendio aggiunto. Certo. Una rendita di posizione. Ora non sarà più così.
L'emendamento prevede infatti l'erogazione dei bonus solo in base ai
risultati economici ottenuti. Una società pubblica partecipata, infatti, non deve essere semplicemente un
poltronificio che
drena fondi pubblici, ma deve essere efficiente per davvero. Se i
dirigenti vengono pagati in merito ai risultati ottenuti allora ci
saranno miglioramenti nelle partecipate.
A questo serve il MoVimento 5 Stelle: a portare un po' di
buon senso
nella gestione della cosa pubblica. Terremo il fiato sul collo del
Governo che dovrà tradurre questo risultato nei decreti delegati.
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/07/pa-nuova-regola-a-5-stelle-no-risultati-no-bonus.html
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