sabato 11 luglio 2015

Osho: Sprigiona il negativo




 All'inizio una storia d'amore è sempre splendida,
poiché non vi immetti le tue energie distruttive. All'inizio
vi coinvolgi solo le tue energie positive: entrambi
i partner riversano nell'amore le loro energie
positive, e la cosa procede in modo semplicemente favoloso.

 Con il tempo, piano piano le energie negative inizieranno
a straripare, non le puoi frenare per sempre;
e quando avrai esaurito le tue energie positive-
realtà minuscola, rispetto all'enormità del negativo!

L'energia positiva è solo una quantità infinitesimale,
pertanto, nel giro di qualche giorno, la luna di miele
finisce, a quel punto ecco erompere il negativo:
adesso l'inferno spalanca le sue porte, senza che tu
riesca a capire cos'è successo. Una relazione così bella... come mai sta andando a rotoli?

 Se resti consapevole fin dall'inizio, la puoi salvare.
Pertanto, riversa nella relazione le tue energie
positive, ma ricorda sempre che, prima o poi, il negativo
inizierà a entrare in gioco. E quando inizia a
subentrare, devi scaricarlo in solitudine.

 Va' in una stanza, e sfogalo: non occorre scaricarlo sull'altra persona.
 Se provi l'impulso di urlare, di gridare, di sfogare
la tua rabbia, va' in una stanza e urla, arrabbiati e picchia
un cuscino. Nessuno dovrebbe mai essere così
violento da tirare qualcosa contro un'altra persona.

 L'altro non ti ha fatto nulla di male, perché dovresti
lanciargli contro un oggetto? È meglio scaricare tutto
ciò che è negativo in un cestino della spazzatura.
 Se resti attento e consapevole, vedrai che lo si può
fare; e allorché avrai scaricato tutta la tua negatività,
ecco che di nuovo il positivo erompe maestoso.

 È possibile scaricare insieme al partner la negatività
solo in una relazione di lunga data, quando il
rapporto è diventato qualcosa di estremamente consolidato.

Ma anche in questo caso, dovrebbe essere  
fatto in quanto misura terapeutica: quando i due
partner sono diventati molto, molto attenti e presenti,
molto consapevoli e molto positivi; allorché si sono
consolidati come un unico essere, e hanno acquisito
la capacità di tollerare - e non solo di tollerare,
ma di usare la negatività dell'altro -, possono stabilire
un accordo: adesso si permetteranno anche di
essere negativi insieme, quale misura terapeutica.

 Anche in questo caso, suggerisco di lasciare che
sia qualcosa di molto cosciente, mai di inconscio; fate
in modo che sia qualcosa di assolutamente intenzionale.
 Stabilite che ogni sera, per un'ora, sarete negativi
l'uno nei confronti dell'altro; lasciate che sia un gioco.
Scegliete questa soluzione, anziché esserlo ovunque,
in qualsiasi momento della giornata.

 Le persone non sono molto consapevoli - non lo
sono mai per ventiquattr'ore filate -, ma per un'ora
potete decidere di esserlo: sedetevi insieme e siate
negativi. In questo caso sarà un gioco, assomiglierà
a un esercizio terapeutico. Al termine di quell'ora
avrete chiuso con tutta la vostra negatività, non ve
 la trascinerete dietro come un postumo, né la riverserete nel vostro rapporto.

Come primo passo, il negativo dovrebbe essere sfogato in solitudine.
 Come secondo passo, il negativo dovrebbe essere
sfogato in un momento specifico, in base a un accordo
tra i partner che permetta a entrambi, in quel lasso
di tempo, di scaricare la propria negatività.

 E solo come terzo passo si dovrebbe essere naturali:
a quel punto non sarà più necessario aver paura.
A quel punto potrete essere sia negativi sia positivi, ed entrambe le realtà saranno qualcosa di bello

Ma solo nella terza fase. Se, nella prima fase, a un certo punto inizi a sentire
che non affiora più alcun moto di rabbia... sei seduto
di fronte al tuo cuscino, da solo, nella tua stanza,
e non provi più alcun impulso collerico... per
mesi l'hai vista esplodere, ma quel giorno scopri che
non sopraggiunge; ha perso ogni significato e da solo,
nella solitudine della tua stanza, non riesci più
ad andare in collera, allora potrai dire che è finita le prima fase.

 A quel punto aspetta, attendi che anche per il tuo
partner quella fase sia conclusa: anche lui deve sentire,
e stabilire se quella fase è finita o no, per ciò che lo riguarda.
 Se è conclusa anche per lui, potete dare il via alla
seconda. Adesso, per un'ora o due, ogni giorno potete
decidere se farlo al mattino o alla sera - diventate negativi, fatelo deliberatamente!

 Si tratta di uno psicodramma, qualcosa di assolutamente
impersonale. Non colpite per ferire: colpite
ma tuttavia non volete ferire l'altra persona. In
realtà, vi limitate a scaricare la vostra negatività
non lo fate come un atto d'accusa rivolto al partner
 non gli dite: "Tu sei malvagio", bensì: "Io sento che tu sei qualcosa di nocivo".
 Non dite: "Mi hai insultato", bensì: "Mi sento insultato".

La cosa è totalmente diversa. Si tratta di un
gioco intenzionale: "Mi sento insultato, per cui sfogherò
la mia rabbia. Poiché sei la persona più vicina
a me, per favore lascia che ti usi come una scusa pei
esplodere!". E il partner farà la stessa cosa.

 Di nuovo, verrà un momento in cui scoprirete che
questa negatività espressa intenzionalmente non
 avrà più alcuna sollecitazione interiore. Starete seduti
insieme per un'ora, senza che affiori nulla, né
in te né nel tuo partner: allora anche la seconda fase sarà conclusa.

 Adesso inizia la terza: e la terza fase dura tutta la
vita. Adesso siete pronti a essere sia negativi che positivi: potete essere spontanei.
Ecco in che modo l'amore diventa un matrimonio.

Osho: La verità che cura.

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