Non diventare mai vittima delle aspettative degli altri e non rendere nessuno vittima delle tue...Osho
venerdì 31 luglio 2015
Il gioco di dio
Si dice che Mansoor, il grande mistico Sufi, quando fu ucciso, rise. Lo stavano assassinando, macellando, in modo molto più crudele di quanto fecero con Gesù. Lo smembrarono pezzo per pezzo: prima i piedi, poi le mani, poi gli occhi, poi la lingua. Fu ucciso pezzo per pezzo e fu una tremenda agonia, ma mentre lo uccidevano, lui rideva.
Guardò il cielo e rise fragorosamente, una risata che era un ruggito! La gente restò scioccata, non riuscivano a crederci “È impazzito? Non è certo il caso di ridere!”.
E quando qualcuno tra la folla gli chiese: “Perché ridi, Mansoor?” lui rispose: “Rido perché non può ingannarmi, in qualsiasi forma arrivi, lo riconoscerò. Quindi rido a dio!”. Rideva a dio dicendo: “Non puoi ingannarmi, in qualsiasi forma arrivi, io ti amo! Non puoi imbrogliarmi. Ti ho conosciuto e ti ho conosciuto una volta per tutte!”.
Quindi, d’ora in poi, agisci in modo molto amorevole. Se qualcuno ti tratta male, è comunque dio, che semplicemente non ha scelto di trattarti bene, in questo momento, quindi va bene. Ma non fa alcuna differenza.
Anche se qualcuno arriva e ti ammazza, è dio che è arrivato sotto le spoglie di un assassino. Va bene se ha scelto quel modo, ma non togliere il divino dalla persona. Forse è un assassino, ma è sempre dio. È dio che sta giocando in quel modo…
da: Osho, A Rose is a Rose is a Rose #18
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=137
giovedì 30 luglio 2015
Riempire il vuoto
C’è una famosa storia Sufi, parla di un re che stava morendo. Aveva tre figli, tutti molto saggi, ed era preoccupato di chi scegliere come successore. Avevano più o meno la stessa età, quindi l’età non poteva essere il fattore decisivo ed erano tutti e tre belli, in salute, intelligenti. Era quasi impossibile decidere, quindi chiese aiuto a un suo anziano consigliere. Il vecchio disse: “Farò una specie di prova”.
Chiamò i tre ragazzi e diede ciascuno un palazzo e del denaro, una piccola somma, e disse loro: “Con questi soldi dovete riempire il palazzo completamente, non dovete lasciare alcun vuoto”. Era difficile. I palazzi erano enormi e i soldi pochi!
Il primo pensò e ripensò, rimuginando. Era impossibile riempire quel palazzo con quei pochi soldi. Non erano abbastanza per i mobili, nemmeno per le tende. Quadri e candelieri? Impossibile! Quindi, cosa fare? Riuscì a pensare solo una cosa: con quei pochi soldi avrebbe potuto riempire il palazzo di immondizia. Quindi così fece, tanto il consigliere non aveva detto di cosa riempirlo, bastava che fosse pieno! Quindi disse: “Una logica perfetta”.
Il secondo ci pensò su tantissimo e non riuscì a trovare una soluzione. Pensò e ripensò fino all’ultimo, ma fu impossibile. Non era disposto a riempirlo di immondizia e non c’era altro che potesse acquistare con quella somma di denaro, quindi il palazzo restò vuoto.
Il terzo comprò delle piccole lanterne di terra cotta, dell’incenso e dei fiori. Bruciò l’incenso e tutto il palazzo si riempì di profumo. E accese le piccole lanterne, molto economiche, e il palazzo si riempì di luce. E quando il re arrivò, c’era solo una piccola ghirlanda e dei fiori per lui, niente altro.
Il re rifiutò il primo palazzo, perché la condizione era stata soddisfatta, aveva riempito la casa, ma di immondizia! Il secondo fu un fallimento, perché il palazzo era vuoto e invaso dall’oscurità: il ragazzo non era riuscito a decidere cosa fare.
Fu scelto il terzo come successore, perché con quella piccola somma di denaro era riuscito a riempire il palazzo e non solo: era strapieno, abbondante. La luce arrivava sin sulla strada e il profumo si diffondeva insieme al vento.
La tua casa adesso è come il palazzo del secondo ragazzo, vuota. Prima era piena di immondizia, come il palazzo del primo ragazzo, ma è stata rimossa. È come il palazzo del secondo.
Aspetta! Solo la fragranza dell’amore e la luce della meditazione funzioneranno. E il tuo palazzo si riempirà nuovamente e di qualcosa che ha un immenso valore e che naturalmente non costa nulla. Quindi non preoccuparti. Ama e medita di più, il vuoto è bello!
da: Osho, A Rose is a Rose is a Rose #18
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=137
mercoledì 29 luglio 2015
Prendi per mano l’ignoto
Si racconta che un giovane pienissimo d’ego andò a incontrare un grande mistico Sufi, Hassan. Il ragazzo aveva tutte le ragioni di essere egoico. Faceva parte della famiglia reale e aveva avuto come insegnanti i più illustri precettori della nazione. Aveva conosciuto gli illustri maestri di ogni eccelsa disciplina e si era recato da ogni illuminato di cui fosse venuto a conoscenza. Sapeva molte cose, aveva raccolto una vasta conoscenza, ed era un grande intellettuale. La sua memoria era perfetta e conosceva alla perfezione tutto il Corano, quindi aveva ogni ragione per essere egoico.
Quando arrivò da Hassan, cominciò col raccontargli che aveva vissuto con quel maestro e quell’altro, che aveva letto questo e quest’altro. Hassan iniziò a ridere e quindi il giovane disse: “Perché ridi?” e si sentì un po’ irritato.
Hassan rispose: “Sarebbe stato
meglio se avessi permesso a questi maestri di studiare te, piuttosto che tu studiare loro. Che grande sventura averli studiati e non aver permesso loro di studiare te. Avrebbero dovuto essere loro a studiarti, sarebbe stato molto meglio”.
Esistono misteri che è meglio non comprendere, piuttosto, lascia che il mistero comprenda te, ti darà una beatitudine più grande. Lascia che sia il divino a comprendere te, permettigli di conoscerti, perché non c’è altro modo per noi di conoscerlo. La nostra conoscenza non può che essere limitata.
Perciò, ti dico, invece di conoscere, partecipa. Tutto ciò che accade è mistico. Non è metafisica. Dissolviti in esso.
Lascia andare la mente perché la mente cerca continuamente di capire solo per potere avere il controllo. La conoscenza è violenza e in profondità è conflitto. E ancora più in profondità è paura.
Per questo abbiamo paura di un estraneo. Dopo aver capito chi è, da dove arriva, a quale comunità appartiene, hai meno paura, perché pensi di sapere qualcosa di lui. E se ci vivi insieme per un anno hai ancora meno paura perché ne capisci gli umori, lo stile, ogni cosa. E se vivi con lui per vent’anni, te ne dimentichi totalmente. Che entra o esca dalla stanza non fa differenza. Ma quando lo hai incontrato, il primo giorno, era uno straniero. Avevi paura perché non potevi controllarlo, ora sai come farlo.
Quindi ricorda, il bisogno stesso di conoscere è frutto della paura. Partecipa, piuttosto, rilassati, prendi per mano l’ignoto e seguilo. Abbi fiducia e succederanno molte cose.
da: Osho, A Rose is a Rose is a Rose #15
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=137
martedì 28 luglio 2015
Il dono dei Sufi
Una piccola antologia di storie Sufi – patrimonio di valore inestimabile di questa tradizione meditativa – raccontate da Osho
Un prezioso testo di Osho apparso su Osho Times n 21
Un’immensa fiducia
Un uomo, appena sposato, tornava a casa con la moglie. Mentre stavano attraversando un lago con la barca, improvvisamente scoppiò una tempesta. L’uomo era un guerriero, ma la donna era molto spaventata. Sembrava che non ci fosse più niente da fare: la barca era piccola, la tempesta era davvero forte e a ogni istante che passava avrebbero potuto affondare. Ma l’uomo si sedette in silenzio, calmo e tranquillo, come se niente fosse.
La donna, tremante, disse: “Non hai paura? Questi potrebbero essere gli ultimi istanti della nostra vita! Sembra proprio che non riusciremo mai a raggiungere l’altra sponda. Solo un miracolo ci può salvare, altrimenti la morte è certa. Non hai paura? Sei pazzo o cosa? Sei fatto di pietra o qualcosa del genere?”.
L’uomo sorrise e tirò fuori la spada dal fodero. La donna si fece ancora più confusa: che cosa sta facendo? L’uomo avvicinò la spada nuda al collo della donna, così vicino che restava solo qualche frazione di millimetro prima di sfiorarlo. L’uomo disse: “Hai paura?”. Lei iniziò a ridacchiare e ridere e poi disse: “Perché mai dovrei avere paura? Se la spada è nelle tue mani, perché mai dovrei avere paura? Lo so che mi ami”.
L’uomo ripose la spada e disse: “Questa è la mia risposta. Lo so che dio ama e la spada è nelle sue mani, la tempesta è nelle sue mani, quindi qualunque cosa accadrà, andrà bene. Se sopravvivremo, bene e se non sopravvivremo, bene, perché tutto è nelle sue mani e non può fare niente di male”.
Questa è la fiducia che un meditatore deve assorbire. Una tale immensa fiducia è in grado di trasformare tutta la vita. Solo una tale immensa fiducia è in grado di trasformare la tua vita: meno di così non funzionerà.
da: Osho, The Rainbow Bridge # 7
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=137
lunedì 27 luglio 2015
MIRACOLO “ AGLIO E LIMONE”
Ingredienti:
5 limoni interi
30 spicchi di aglio
1 litro di acqua
Procedimento:
Lavate i limoni in acqua calda e tagliate a pezzetti.
Sbucciate l'aglio e tagliate a metà. Mettete nel mixer e tritate fino ad ottenere una purea.
Scaldate 1 litro d’acqua – versate la purea e fate bollire pochi secondi. Filtrate con un colino e versare nella bottiglia di vetro. Conservate in frigorifero!
L’uso:
Bevete prima dei pasti al mattino - prima della colazione o prima del pranzo -1 bicchierino da grappa.
Questa cura dovrebbe essere ripetuta ogni anno.
L'odore del aglio non si sentirà. L'effetto “limone e aglio” ha dei risultati incredibili sul vostro organismo.
Rimuove calcio e grassi dal corpo e dai vasi sanguigni. Rinforza il cuore, regola la pressione. Dopo 3 settimane avrete una piacevole sensazione “ringiovanimento del corpo”.
Calcificazione e sintomi secondari come disturbi della vista o problemi del udito diminuiscono gradualmente. Dopo 3 settimane dal inizio della cura sospendete per 8 giorni e poi di nuovo per tre settimane.
Dormirete bene tutta la notte e non correte più in bagno.
Si usa come la prevenzione della tiroide. I risultati sono eccellenti. Il grasso e il calcio nelle arterie si dissolve, ferma la perdita dei denti.
NON SOLO CROMOPUNTURA : MIRACOLO “ AGLIO E LIMONE”
sabato 25 luglio 2015
Meditazione in movimento
Fa' in modo che la
tua meditazione sia sempre più legata al movimento.
Per esempio, correre
può essere una bellissima meditazione,
nuotare oppure ballare può essere una
splendida meditazione: è sufficiente aggiungere
consapevolezza al movimento.
Movimento più consapevolezza:
questa è la formula adatta a te.
Corri, ma corri con
perfetta consapevolezza; resta
all'erta, presente e consapevole.
Mentre sei in
movimento, è naturale ed è facile
conservarsi all'erta. Quando sei semplicemente seduto
in silenzio, la cosa naturale è addormentarsi.
Quando sei sdraiato a letto, è difficilissimo restare
attenti e presenti, poiché l'intera situazione ti aiuta ad
addormentarti.
Viceversa, con il
movimento è naturale non potersi
addormentare; operi in modo più attento. L'unico
problema è questo: il movimento può diventare
meccanico, potresti correre semplicemente come un automa.
Potresti diventare un
esperto, un corridore professionista;
in quel caso non sarebbe necessaria alcuna
presenza consapevole. Il corpo continuerebbe a
correre, come un meccanismo, come un automa; per
cui ti lasceresti completamente sfuggire il senso di quell'azione.
Non diventare mai un
corridore professionista.
Resta a livello amatoriale, in questo modo quell'attenzione
consapevole sarà sempre presente; e se a
volte senti che correre è diventato qualcosa di meccanico, smetti.
Prova con il nuoto; e
anche se questo diventa automatico, passa alla danza.
Ciò che conta è ricordare che il movimento è soltanto
una circostanza usata per creare consapevolezza.
Finché crea consapevolezza, va benissimo; se
smette di generarla, non ha più alcuna utilità.
Se accade, se quella
funzione si esaurisce, passa a
un altro tipo di movimento, nel quale dovrai tornare a
essere presente e consapevole.
Non permettere mai ad
alcuna attività di diventare qualcosa di automatico.
Osho.
venerdì 24 luglio 2015
Non chiedere nulla ...
Non chiedere nulla e non sarai mai frustrato. Con la luce aspettati il buio e con la felicita' il dolore perché e' la natura delle cose. In questo caso non sarai mai frustrato... Di' alla vita: cosa puoi farmi??? Non voglio nulla!!! E di' alla morte: cosa puoi farmi? Sono gia' morto!!! A quel punto sarai veramente libero, perché finche' non si e' liberi dalla vita non si puo' mai essere liberi dalla morte. E quando si e' liberi da entrambe si conosce l'eternita' stessa...
Rè Interiore: Non chiedere nulla ...
mercoledì 22 luglio 2015
IL MASSAGGIO EROTICO
Il massaggio in queste zone peculiari e troppo spesso trascurate, può essere molto
piacevole in quanto coinvolge punti che sono raramente stimolati, e il cui contatto
provoca un‘immediata sensazione di benessere e di abbandono.
Carezze, coccole e massaggi permettono di recuperare l‘emozione e il piacere del contatto totale dei corpi e di riscoprirsi, pelle contro pelle, liberi di vivere la propria sessualità in modo diverso, senza per forza arrivare alla penetrazione. Considerate dunque il messaggio come una vera e propria cerimonia. Scegliete dunque il momento giusto, quando non siete troppo stanchi e presumete di potervi dedicare completamente a voi stessi e al partner. L‘ambiente inoltre deve essere caldo e rilassante: l‘ideale sono le luci soffuse e una musica rilassante come sottofondo. Cercate di armonizzare il vostro respiro e di concentrarvi su quello che state facendo, |
allontanando gli altri pensieri e le preoccupazioni della giornata. Fate risalire la vostra
energia e visualizzatela come un fluido che potete trasmettere al partner mediante le
vostre dita.
Il massaggio deve concentrarsi inizialmente sulla parte interna del corpo (e cioè l‘interno delle gambe, delle braccia, la zona del busto e il vi so e il movimento delle mani del massaggiatore è ascendente. La seconda fase del massaggio consiste nella manipolazione, questa volta in senso discendente, lungo tutto il lato esterno del corpo, ovvero la nuca, il dorso, i glutei, l‘esterno delle gambe e delle braccia. Un massaggio di questo tipo, che parte dai piedi e risale lungo le gambe e il busto, gira dietro la nuca e infine ridiscende, serve a eliminare il carico di stress e le tensioni che ostacolano il libero fluire dell‘energia sessuale. Il massaggio che invece procede nel senso inverso, partendo dalla zona della nuca, per poi scendere fino ai piedi raggiungendo la parte anteriore del corpo, aiuta a raccogliere e a concentrare l‘energia. Massaggio ed emozioni Usate il massaggio per esprimere al partner le vostre emozioni e i vostri sentimenti. Sia una profonda manipolazione muscolare, sia il semplice sfioramento della pelle sono piacevoli ed efficaci, Il vero segreto di un buon massaggio non risiede tanto nella tecnica usata, quanto nell‘intenzione, nella concentrazione e in una buona stabilità emotiva da parte del massaggiatore, e nel totale abbandono e nella fiducia in esso da parte del ricevente. Massaggio thailandese Il massaggio thailandese ha alle spalle una tradizione millenaria e la sua peculiarità è quella di essere effettuato con ogni parte del corpo: innanzitutto il corpo del massaggiatore e del ricevente vengono lubrificati con oli profumati o sapone, |
dopodiché chi massaggia strofina il corpo dell‘altro utilizzando i gomiti, le ginocchia, le
cosce, i seni, I mento, la fronte ecc. Il confine tra piacere ed erotismo e pressoché
inesistente: questa forma di massaggio sensuale, dunque, può concludersi col coito,
ma può anche considerarsi un atto amoroso già completo ed appagante di per se.
Massaggio del viso I massaggi facciali sono indicati per stabilire un rapporto di intimità e fiducia tra i partner ma anche per stimolare i sensi, in quanto agiscono sui numerosi meridiani energetici che, secondo lo shiatsu, attraversano la testa. Per eseguirlo in maniera ottimale potere usare l‘olio di mandorle che e particolarmente indicato per i massaggi alla testa, alle tempie e alla zona intorno agli occhi. |
fonte Tantra di Massimo Fornari
Rè Interiore: IL MASSAGGIO EROTICO
martedì 21 luglio 2015
Osho: Connettersi con il corpo, attraverso la salute
Essere in contatto
con il corpo implica una profonda
sensibilità. In realtà, potresti non sentirlo affatto:
di solito si è in contatto con il corpo solo quando si è malati.
Hai il mal di testa,
per cui diventi consapevole
della testa; senza, non avresti alcun contatto con la
tua testa. Hai un dolore alle gambe, ed ecco che diventi
consapevole delle gambe. Diventi consapevole solo quando
qualcosa non funziona.
Se tutto va a
meraviglia, resti assolutamente immemore
del tuo corpo. E, di fatto, quello è il momento
in cui è possibile stabilire un contatto: quando
tutto è a posto, perché quando qualcosa non
funziona, si stabilisce un contatto con la malattia,
con qualcosa che non va bene; in quel caso, il senso di
benessere non esiste più.
In questo momento hai
una testa, ma solo quando
sopraggiunge un mal di testa, tu stabilisci un contatto:
lo stabilisci con il mal di testa, non con la testa!
Puoi stabilire un contatto con la testa solo quando
non hai alcun mal di testa, e la tua testa è colma di benessere.
Purtroppo noi abbiamo
praticamente perso quella
capacità: quando stiamo bene, non abbiamo alcun
contatto con il
nostro corpo; pertanto, la nostra connessione
non è altro che una misura d'emergenza. È
presente un mal di testa: richiede un intervento, un
medicinale; si deve fare qualcosa, pertanto stabilisci quel
contatto e intervieni.
Cerca di stabilire un
contatto con il tuo corpo quando tutto va bene.
Sdraiati
semplicemente sull'erba, chiudi gli occhi e
percepisci la sensazione che scorre dentro di te, il
benessere
che ribolle all'interno del tuo corpo. Sdraiati
in un fiume: l'acqua tocca il corpo e rinfresca ogni
cellula;
percepisci dentro di te in che modo quella frescura
penetra, cellula dopo cellula, e scende in profondità
nel corpo. È un fenomeno grandioso, uno dei miracoli della
natura.
Siedi al sole; lascia
che i suoi raggi penetrino il tuo
corpo. Sentine il calore, mentre entrano in te e scendono
in profondità, via via che toccano le cellule del
sangue e raggiungono il midollo osseo.
Il sole è vita, ne è
la sorgente stessa; dunque, a occhi
chiusi, senti semplicemente ciò che sta accadendo.
Resta attento e presente, osserva e goditi quel momento.
Con il tempo
diventerai consapevole di un'armonia
incredibilmente sottile, una musica davvero sublime
echeggia continuamente all'interno. Quando
la sentirai, avrai stabilito un contatto con il corpo;
altrimenti non fai altro che trascinarti dietro un cadavere.
Tenta dunque di
essere sempre più sensibile rispetto
al tuo corpo. Ascoltalo, continua a dirti molte
cose, e tu sei così focalizzato nella testa che non
l'ascolti mai.
Ogni volta che esiste un conflitto tra la tua mente e
il corpo, sarà perlopiù il corpo ad aver ragione; questo
perché è naturale, laddove la mente è un fenomeno
sociale; il corpo appartiene a questa natura sconfinata,
la tua mente appartiene al tuo contesto sociale,
alla tua società specifica, alla tua epoca, al tuo tempo.
Il corpo ha profonde
radici nell'esistenza e la
mente non fa altro che ondeggiare in superficie.
Eppure tu ascolti
sempre la mente, non ascolti mai
il corpo: a causa di questa abitudine atavica ogni contatto è
andato perduto.
Tutto il corpo vibra
intorno al centro del cuore,
nello stesso modo in cui l'intero sistema solare si
muove intorno al sole: inizi a vivere quando il cuore
inizia a pulsare e morirai quando smetterà di battere.
Il cuore resta il
centro solare del corpo: diventane
consapevole. Ma puoi diventarlo allorché, passo dopo passo,
diventerai consapevole di tutto il corpo.
Osho: La verità che cura.
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)