domenica 16 luglio 2023

CONOSCERE È PARTECIPARE



16 Luglio 2023  

La scienza occidentale ha condizionato l’uomo a essere egoico, a essere da solo. Il concetto orientale di conoscenza, di come si conosce, è molto diverso. È “essere in cooperazione con”.

Non costringi la natura a rivelare i suoi misteri, ma al contrario, ti apri a essere in partecipazione amorevole con la natura, in modo che ti riveli i suoi misteri. È come chiedere a tua madre, come fare domande a tua madre. Non devi costringerla! La scienza è arrivata a tante comprensioni, ma sono state estorte con la forza. Hanno tracce di sangue, sono state violente. E ogni scoperta violenta, ogni conoscenza violenta, finirà con una violenza ancora maggiore. La natura si vendicherà. Siamo solo delle nullità in lotta con l’esistenza cosmica, con la forza cosmica. 

Possiamo essere distrutti in un solo istante, in un secondo. Ma l’uomo pensa di essere il padrone. Questa assurdità di essere il padrone, questo ego mascherato da padrone, ha generato tutto il caos. La mente occidentale sprofonderà sempre più nell’angoscia a meno che questo atteggiamento assolutamente falso della scienza (non solo falso, dannoso!) non sia abbandonato del tutto. La natura non può essere forzata, non deve essere forzata. Le menti orientali sono arrivate a conoscere qualcosa della natura attraverso metodi diversi, completamente diversi. Se leggi gli antichi libri di medicina iraniani o indiani, ti sembrerà un miracolo. 

All’epoca non esistevano laboratori, ma si conoscevano migliaia di migliaia di medicine. E ancora oggi che esistono metodi da laboratorio, questi vecchi risultati non sono stati smentiti. I vecchi libri di medicina non riportano risultati di laboratorio. Questi risultati sono arrivati attraverso la meditazione. Oggi non riusciamo a crederci. Si dice che Lukman andasse a sedersi sotto un albero, in meditazione, e chiedesse all’albero: “Per cosa puoi essere usato?”. Si sedeva sotto l’albero in meditazione e quando era in trance profonda, quando la mente non c’era, ma era vuoto, vacante, ricettivo, pregava l’albero di dirgli “per cosa posso usare le tue foglie?”. L’albero rispondeva e lui prendeva nota! 

Sembra incredibile. Come può essere possibile? Ma se questo non è possibile, l’altra possibilità è ancora meno probabile. Lukman non aveva laboratori, non esisteva alcun metodo di analisi chimica. Eppure ancora oggi non è stato smentito, gli esperimenti confermano i suoi risultati. Conoscete la serpintina, una sostanza chimica che induce il sonno? È conosciuta in India da diecimila anni con il nome serpgandha. Il nome più recente è solo una traslitterazione di serpgandha: serpintina. Tutte le proprietà del serpgandha descritte negli antichi libri indiani sono state comprovate, attraverso la ricerca chimica. 

Ma non avevano metodi di laboratorio, quindi come hanno fatto a conoscere tutte le proprietà del farmaco? Dicono di essere venuti a saperle attraverso la meditazione, chiedendo direttamente al serpgandha. Ho lavorato a fondo su queste cose. Ho lavorato con la meditazione in così tanti modi che posso diventare testimone di questa possibilità. Ma è una possibilità che deriva da un approccio molto diverso: la partecipazione con la natura. Non la lotta, ma la partecipazione.

Osho, The Eternal Quest #14

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