mercoledì 21 luglio 2021

Nessun trucco ti aiuterà


Non puoi ingannare l'esistenza 

Un raro brano di Osho apparso su Osho Times n 278

 

Osho


 

Domanda:  Osho, un po’ di tempo fa ho capito che non sono le situazioni in se stesse, quanto piuttosto le persone, che mi mandano in reazione, perché se una persona che mi piace fa una cosa sconveniente, non mi disturba, ma se qualcuno che non mi piace fa la stessa cosa, mi ritrovo a pensare: “Che cosa orribile”.
Intellettualmente sono arrivato a comprendere che la ragione per cui certe persone non mi piacciono è semplicemente che riflettono alcune mie caratteristiche che non vorrei vedere.
Speravo che gradualmente, nel profondo di me, avrei cominciato ad accettare questo fatto piuttosto sgradevole e che i miei giudizi sarebbero miracolosamente scomparsi senza che io dovessi affrontare qualcosa di sgradevole in me. Purtroppo, finora questo non è accaduto. Reagisco ancora fortemente con alcune persone e a volte trovo difficile persino ricordarmi di rivolgere la mia energia al guardare me stesso più che a giudicare gli altri.
Mi sono consolato dicendo: “Non devi fare nulla, continua a osservare”, ma poiché la mia osservazione è molto evanescente e ci sta volendo così tanto tempo, mi sto chiedendo se potessi aiutarmi consigliandomi qualche trucco… Possibilmente una scorciatoia attraverso l’intero processo.

 

Osho: Non ci sono trucchi e non ci sono scorciatoie, perché l’osservazione è la via più breve verso l’illuminazione. E la questione dei trucchi non si pone affatto.

Nessun trucco può aiutarti.

I trucchi sono utili per giocare a carte e ingannare le persone, ma non puoi ingannare l’esistenza, non puoi ingannare la vita.

Se vuoi una strada più lunga, puoi trovarla, perché puoi imparare cose non necessarie, non essenziali, che allungano il percorso.

Le religioni lo hanno sempre fatto. Hanno reso il percorso molto lungo, in modo che non potesse essere raggiunto in una vita, che fossero necessarie molte vite. È una strategia dei preti per ingannare le persone, perché se dici loro che puoi raggiungere l’illuminazione in questo momento, sorge spontanea la domanda: perché non la raggiungi? Forse non vuoi, forse vuoi aspettare un po’, forse vuoi prima portare a termine qualche altro compito, forse pensi che l’illuminazione debba essere l’ultima cosa nella vita. E le curiosità, le cose banali della vita, ti terranno impegnato.

Ma potrebbero esserci alcune persone che nonostante i tentativi, ancora non ci riescono. A quel punto il prete è nei guai, perché è lontano quanto te. Essere prete per lui è solo una professione, non è un ricercatore. E potresti iniziare a chiedergli: “Perché non sta succedendo?”. E lui non sarebbe in grado di darti una risposta rilevante, perché non sa di cosa si tratta, cosa può impedirla, cosa può essere utile.

Quindi per lui la cosa più semplice è dire: “È una strada molto lunga. Accadrà, ma nel corso di molte vite. Quindi non avere fretta, non è qualcosa che puoi ottenere adesso. Continua a provarci, continua a pregare. Quando i tempi saranno maturi, in qualche vita, accadrà”. Questo è solo un rifugio per il prete.

L’osservazione è la via più breve. Raggiungere l’illuminazione non richiede molte vite. Non ha bisogno di tempo, ma dell’intensità del tuo desiderio, del modo in cui percepisci la tua sete. Quando hai sete di verità – come se fosse una questione di vita o di morte – metti tutta la tua energia in questo momento e la porta non può che aprirsi.

E ricorda di non pensare mai di ricorrere ai trucchi, perché per quanto riguarda la realtà non puoi arrivare da nessuna parte attraverso i trucchi.

La semplice verità è che l’osservazione è la via più breve possibile e non può essere accorciata.

Cosa ci si aspetta da te nell’osservazione: cerca solo di guardare, non aspettarti nulla. Guardi già le cose, sai cos’è l’osservazione. Guardi una partita di calcio, guardi un film, guardi la televisione. Sai cos’è l’osservazione, non c’è bisogno che te la spieghi; la stessa osservazione deve essere applicata allo schermo della mente. Chiudi gli occhi e lascia che la tua mente funzioni come lo schermo di un cinema o di una televisione; e qualunque cosa ti passi per la mente, rimani semplicemente vigile, senza fare nulla, nemmeno giudicare.

E questo è l’unico miracolo che conosco, che man mano che la tua osservazione diventa sempre più stabile, lo schermo si svuota. Presto ci sarà l’osservatore, ma non ci sarà niente da guardare, lo schermo sarà completamente vuoto.

E quando l’osservatore rimane da solo, inizia a guardare se stesso, perché quella è la sua natura, guardare.

E osservare se stessi è il più grande avvenimento nella vita di chiunque. Tutto il resto accade osservando: beatitudine, silenzio, pace, estasi e infine andare oltre anche tutte queste esperienze e rimanere semplicemente in uno stato di pura essenza. Coloro che hanno raggiunto quella pura essenza hanno adempiuto alla missione della vita umana.
 

Continua su Osho Times n 278

https://www.oshotimes.it/articolo/1275/nessun-trucco-ti-aiutera.html 

 

da: Osho, The Transmission of the Lamp #23

 

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