La cosa reale si
trova nell'intervallo, nella pausa
tra due parole, tra due pensieri, tra due desideri, tra
due emozioni o tra due sensazioni.
Ovunque esista una
pausa: tra il sonno e lo stato
di veglia, oppure tra lo stato di veglia e il sonno.
Nella pausa tra il corpo e l'anima... in quell'intervallo.
Quando l'amore si trasforma in odio: la pausa in
cui non è più amore e ancora non è odio. Allorché il
passato si tramuta in futuro... la pausa in cui non c'è
più e il futuro non è ancora giunto. In quell'istante
impercettibile, quello è il presente, quello è l'adesso.
È così infinitesimale che non lo si può definire come
parte del tempo: è così piccolo da essere indivisibile,
non può essere ulteriormente suddiviso; quella pausa
è indivisibile e giunge a ogni istante, in mille e un modo.
I tuoi stati d'animo
cambiano, passi da uno all'altro,
e tu scorri attraverso di essi. Nell'arco delle
ventiquattr'ore
ci imbattiamo in questi intervalli un'infinità
di volte: è un miracolo che ce li lasciamo sfuggire continuamente.
Tuttavia, in un modo o nell'altro, non mettiamo
mai a fuoco la pausa; abbiamo imparato il trucco,
sappiamo come non osservare mai la pausa: è così
infinitesimale che viene e va, senza che ne diventiamo
mai consapevoli, non sappiamo neppure che è esistita!
Diventiamo
consapevoli di qualcosa solo quando
non esiste più, quando è ormai parte del passato.
Oppure ne restiamo consapevoli mentre le cose stanno
per arrivare e sono parte del futuro; ma quando
sono realmente presenti, in un modo o nell'altro riusciamo a
non vederle.
Quando sei in
collera, non lo vedi; più tardi ti
pentì. Quando è sul punto di esplodere, la senti e sei
disturbato da fatto che stia ritornando; ma quando è
presente, all'improvviso diventi cieco e sordo,
inconsapevole, cadi nell'incoscienza.
Quella pausa è così
impercettibile che, se non sei
assolutamente presente e attento, continuerai a lasciartela
sfuggire. È veramente piccola, può essere
colta solo in uno stato di consapevolezza assoluta.
Quando sei totalmente
presente, solo in quel caso
potrai percepirla. Nel momento in cui un pensiero
esce dall'esistenza e un altro subentra, tra di essi esiste
un intervallo in cui il pensiero è assente: quella è
la cosa reale!
Ti sto dando una
chiave universale. Adesso dovrai
iniziare a operare sul tuo essere, utilizzandola.
Mentre ti stai
addormentando, cerca di cogliere la
pausa in cui non sei più sveglio e il sonno non è ancora giunto.
Giunge un momento, un
momento estremamente
impercettibile, che non resta a lungo. È del tutto simile
a un puff, a un brezza, a un alito: è presente/e già è
svanito.
Tuttavia, se riesci
ad afferrarlo, rimarrai sorpreso:
ti sei imbattuto nel bene più prezioso dell'intera
esistenza.
Attraversandolo, pur essendone inconsapevole,
ne trai beneficio. E a volte, un po' della sua fragranza
si attarda nel tuo essere, anche quando ne sei
inconsapevole.
Ma ora, da questo momento in poi,
inizia a diventarne cosciente, sii attento e presente.
Piano piano riuscirai
a imparare questo trucco: si
tratta di un vero e proprio gioco di destrezza.
Osho
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