Queste
tecniche trattano la pratica dell'osservazione. Prima di affrontare le
tecniche, si deve capire qualcosa per ciò che
concerne gli occhi, perché queste tecniche hanno qui il loro fondamento.
Innanzitutto, gli occhi sono la parte più incorporea del corpo umano, la parte
meno fisica. Se è possibile che la materia
diventi
immateriale, negli occhi accade. Gli occhi sono materia, ma al tempo stesso
sono immateriali. Gli occhi sono il
punto in cui
tu e il tuo corpo vi incontrate. In nessun altro punto del corpo l'incontro è
così profondo.
Il corpo
umano è profondamente separato da te. Esiste una profonda distanza, ma negli
occhi essi si avvicinano quanto più è
loro
possibile. Ecco perché gli occhi possono essere usati nel viaggio interiore.
Basta tuffarsi dagli occhi per giungere alla
fonte.
Dalle mani,
dal cuore, da qualsiasi altra parte del corpo non è possibile: da lì dovrai
viaggiare a lungo. La distanza è
immensa. Ma
dagli occhi è sufficiente un solo passo per entrare in te stesso.
Gli occhi
sono molto liquidi, in movimento, si muovono in continuazione, e quel movimento
ha un suo ritmo, un suo
metodo,
una sua meccanica. Gli occhi non si muovono a casaccio, in maniera anarchica.
Hanno un loro ritmo, che tra l'altro
rivela molte cose: se nella tua mente
è presente un desiderio sessuale, i tuoi occhi hanno un ritmo particolare.
È sufficiente
guardare gli occhi e il loro movimento per stabilire quale pensiero si muove
dentro di te: quando hai fame e sei
tormentato dal pensiero del cibo, il
movimento dei tuoi occhi cambia. Quindi, ricordalo: il movimento degli occhi e
il pensiero sono collegati. Ecco perché, se arresti il movimento degli occhi,
subito si fermerà anche il processo
del pensiero. E viceversa, se arresti il pensiero, automaticamente si
fermeranno anche gli
occhi.
Inoltre, gli
occhi si spostano in continuazione da un oggetto all'altro: da A verso B, da B
verso C, sono in continuo
movimento.
Il movimento è la loro natura. Assomigliano a un fiume in movimento: il
movimento è la loro natura! Ed è a
causa
del movimento che sono così vivi! Il movimento è sinonimo di vita. Puoi cercare
di fermare gli occhi in un punto particolare, su un particolare oggetto,
imponendo loro di non muoversi;
tuttavia, il
movimento rimane la loro natura. È impossibile fermare il movimento, sebbene
sia possibile arrestare gli occhi:
cerca di capire la differenza.
Puoi fermare gli occhi su un punto
fisso, un segno sul muro. Puoi fissare quel segno, fermando il movimento degli
occhi. In
questo modo non
passeranno più da un oggetto A a un oggetto B, visto che li hai costretti a
fermarsi fissi su A, tuttavia si
verificherà un fenomeno stranissimo.
Il movimento
sarà inevitabilmente presente; è la natura degli occhi. Per cui, se non
permetti loro di passare da A a B, si
muoveranno dall'esterno verso
l'interno. Essi possono scorrere da A verso B, ma se tu vieti loro questo
movimento
all'esterno,
essi si muoveranno all'interno: muoversi è il loro modo di essere, hanno
bisogno di movimento.
Per
concludere, esistono due tipi di movimento. Il primo dall'oggetto A all'oggetto
B: si tratta di un movimento esteriore,
che accade
naturalmente. Ma esiste un'altra possibilità, propria al Tantra e allo Yoga,
che impedisce il movimento esterno
da un oggetto
all'altro. In questo modo gli occhi balzano dall'oggetto esterno verso la
consapevolezza interiore. Iniziano a
muoversi
all'interno. Ricordate questi punti: vi sarà facile capire le tecniche. (1)
Vedere all'interno
Shiva disse:
"A occhi chiusi, guarda nei dettagli il tuo essere interiore. E in questo
modo vedi la tua vera natura. "
"Ad
occhi chiusi": chiudi gli occhi. E non basta chiuderli. Una totale
chiusura implica, oltre alla chiusura degli occhi,
l'arresto del loro movimento.
Altrimenti gli occhi continueranno a vedere qualcosa di esterno. Perfino a
occhi chiusi vedrai
qualcosa, le
immagini degli oggetti. Certo, quegli oggetti non saranno presenti, ma le
immagini, le idee, i ricordi accumulati,
inizieranno a scorrere liberamente.
Anche queste
sono cose esterne, ragion per cui i tuoi occhi non sono ancora totalmente
chiusi: "totalmente" chiusi significa
non vedere nulla.
Cerca di
capire la differenza. È facile chiudere gli occhi. Tutti, in ogni momento, li
chiudono. La notte anche tu li chiudi, ma
non per questo ti viene rivelata la
tua natura interiore.
Chiudi gli
occhi in modo che non rimanga nulla da osservare: nessun oggetto esteriore,
nessuna immagine interiore di
oggetti
all'esterno, una semplice oscurità vuota, simile a un'improvvisa cecità; è una
cecità non solo per ciò che concerne la
realtà, ma anche il sogno della
realtà.
Devi fare una
lunga pratica; non può accadere all'improvviso. Dovrai seguire un lungo
addestramento. Chiudi gli occhi:
quando senti
di poterlo fare senza problemi, quando hai tempo di farlo, chiudi gli occhi e
poi, all'interno, arresta ogni loro
movimento. Non permettere loro il
benché minimo movimento.
Percepisci
ciò che accade! Blocca ogni movimento, non permettere agli occhi di muoversi.
Percepiscili come di pietra, e
rimani in quello
stato d'animo, con gli occhi pietrificati. Non fare nulla, resta semplicemente
così. E un giorno,
all'improvviso, diventerai consapevole di stare guardando dentro di te.
Tu hai visto il tuo corpo solo dall'esterno. Hai visto il tuo corpo in uno
specchio, oppure hai guardato le tue mani all'esterno.
Ma non sai cosa sia l'interno del
corpo.
Non sei mai
entrato in te stesso: non sei mai entrato al centro del tuo corpo e del tuo
essere per dare uno sguardo a ciò che
esiste, dall'interno.
Chiudi gli occhi, osserva il tuo
essere interiore nei dettagli e spostati da un punto all'altro. Limitati a
raggiungere le dita dei
piedi,
scorda il corpo intero: spostati nelle dita dei piedi. Restaci, e osserva.
Quindi spostati nelle gambe, sali verso l'alto,
arto dopo arto. E in questo modo
accadranno molte cose!
Il tuo corpo
diventa un veicolo così sensibile, come mai te lo sei immaginato. Quindi, se
toccherai qualcuno, potrai spostarti
totalmente
nella tua mano, e quel tocco sarà trasformante. Ecco cosa si intende con
"il tocco di un Maestro": egli è in grado
di spostarsi
totalmente in qualsiasi parte del corpo e di concentrarsi li.
Se riesci a
spostarti totalmente in una parte qualsiasi del tuo corpo, quella parte
diventerà viva, al punto che non puoi
concepire ciò che potrà diventare.
A quel punto
potrai spostarti totalmente negli occhi. E se riesci a farlo, e poi guardi
un'altra persona negli occhi, penetrerai
in lei, arriverai nelle profondità
del suo essere.
Chiudi gli occhi; guarda il tuo
essere interiore nei dettagli. Come prima cosa, guarda il tuo corpo
dall'interno, dal tuo centro
interiore.
Fermati lì e osserva: verrai separato dal corpo, perché colui che osserva non è
mai la cosa osservata. Chi osserva è
diverso dall'oggetto osservato.
Se riesci a
vedere il tuo corpo nella sua totalità, dall'interno, non cadrai mai più
nell'illusione di essere il corpo. In questo
caso rimarrai
una cosa separata, totalmente scissa: dentro il corpo ma senza essere il corpo.
Questo è il
primo passo. Da qui puoi andare oltre; a questo punto sei libero di muoverti:
una volta libero dal corpo, libero dall'identità, sei libero di andare oltre.
Puoi passare alla mente, scendere in profondità. Questa è la cavità interiore
della mente.
Se riesci a
entrarci, verrai separato anche dalla mente. A quel punto vedrai anche la mente
come un oggetto che puoi
guardare, e di nuovo, ciò che scorre
nella mente ti appare come separato, diverso da te.
Questo
entrare nella mente è ciò che si intende con "l'essere interiore nei
dettagli".
Si dovrebbe entrare
e guardare dall'interno sia il corpo che la mente. A quel punto tu sei un
semplice testimone, e questo
testimone non può essere penetrato.
E quella è la
tua essenza più intima: tu sei quello. Ciò che può essere penetrato, ciò che
può essere visto, non sei tu.
Allorché
hai raggiunto ciò che non può essere penetrato, ciò che non può essere
osservato, l'elemento in cui non puoi
entrare, solo
allora sei arrivato al tuo Sé reale. Ricorda: non puoi essere testimone della
fonte che è testimone, è una cosa
assurda.
Se qualcuno
dicesse: "Sono stato testimone del mio testimone", direbbe una cosa
assurda. Come mai? Perché in quel caso il
Sé
testimone non sarebbe tale. Ciò di cui sei stato testimone sarebbe il
testimone. Ma ciò che può essere visto, non sei tu; tu
non sei ciò
che si può osservare; tu non sei la cosa di cui puoi essere consapevole. (2)
Osservare in quanto totalità
Shiva disse: "Osserva una
ciotola, senza vederne i lati o la sostanza che le da forma. In pochi istanti
diventa consapevole. "
Guarda un
oggetto qualsiasi. Una ciotola o un qualsiasi altro oggetto andrà benissimo, ma
osservalo con una qualità di
sguardo
diverso: "Guarda una ciotola senza vederne i lati o la sostanza che le da
forma". Osserva qualsiasi oggetto, ma a
queste due
condizioni. Non guardarne i contorni: guarda quell'oggetto in quanto totalità.
Di solito guardiamo solo le parti
che
compongono un oggetto. Forse non ne siamo coscienti, ma guardiamo i contorni,
le forme. Se ti guardo, come prima
cosa vedo il tuo volto, quindi il
tronco e poi l'intero corpo.
Osserva un
oggetto in quanto totalità, non dividerlo in parti. Come mai? Perché quando
spezzi un oggetto in parti, gli occhi
possono
muoversi dall'una all'altra. Guarda un oggetto in quanto totalità. Lo puoi
fare.
Provaci. Innanzitutto osserva un
oggetto passando da una parte all'altra. Poi, all'improvviso, guardalo in
quanto totalità, non
dividerlo.
Quando osservi un oggetto in quanto totalità, gli occhi non hanno bisogno di
muoversi.
È la sola
condizione per non dare agli occhi l'opportunità di muoversi: guarda un oggetto
con totalità, preso nel suo insieme;
e
in secondo luogo, senza vedere la sostanza che gli da forma. Se la ciotola è
fatta di legno, non guardare il legno: osserva la ciotola; guarda la forma, non
la sostanza.
La ciotola può essere fatta d'oro o
d'argento. Osservala. Non guardare la sostanza di cui è fatta, limitati a
osservare la forma.
Come prima
cosa, osservala in quanto insieme. Poi, guardala in quanto forma, non come
sostanza. Come mai? Perché la
sostanza è la
parte materiale, la forma è la parte spirituale, e tu devi spostarti da ciò che
è materiale all'immateriale. Ti sarà
molto utile.
Provaci. Puoi provare con una persona
qualsiasi. Un uomo o una donna sono fermi vicino a te: guardali come totalità,
assorbili
totalmente nel tuo sguardo, sii totale. Avrai una sensazione strana all'inizio,
perché non sei abituato, ma alla fine
sarà una
sensazione molto bella. E da quel momento in poi non penserai più al corpo in
quanto bello o brutto, bianco o nero,
uomo o donna.
Non pensare:
limitati a osservare la forma. Dimentica la sostanza e osserva semplicemente la
forma.
In pochi
istanti diventane consapevole. E continua a osservare la forma in quanto
totalità. Non permettere agli occhi
movimento alcuno.
Non iniziare
a pensare a "ciò che è materiale". E cosa accadrà? All'improvviso
diventerai consapevole del tuo Sé.
Guardando un oggetto, diventerai
consapevole del tuo Sé, come mai? Perché gli occhi non avranno la possibilità
di
muoversi
all'esterno. La forma è stata assunta in quanto totalità, per cui gli occhi non
si possono spostare sulle singole parti.
La
parte
materiale è stata abbandonata: hai assunto la forma allo stato puro. Per cui,
non puoi pensare all'oro, al legno,
all'argento, e così via.
Resta sulla
totalità e sulla forma, e all'improvviso diventerai consapevole di te stesso,
perché ora gli occhi non possono più muoversi. Ed essi hanno bisogno di
muoversi, quella è la loro natura: quindi, il tuo sguardo si sposterà verso di
te. Tornerà
indietro, tornerà
a casa, e all'improvviso diventerai consapevole di te stesso.
Questo
diventare consapevoli del proprio Sé, è uno dei momenti più estatici che
esistano. Quando per la prima volta diventi consapevole del tuo Sé, quel
momento è di una bellezza e di una beatitudine senza paragone con ciò che hai
conosciuto fino
a quel momento. (3)
Il cerchio interno
Lu Tsu disse:
"Allorché la luce viene fatta muovere in cerchio, tutte le energie del
cielo e della terra, della luce e
dell'oscurità, vengono cristallizzate.
"
La tua
consapevolezza scorre verso l'esterno: è un fatto, non c'è nulla da credere!
Quando guardi un oggetto, la tua
consapevolezza scorre verso di esso.
Ad esempio, mi stai guardando. In
questo modo ti dimentichi di te stesso, ti focalizzi su di me. Le tue energie
scorrono
verso di me, e i tuoi occhi sono
puntati su di me.
Questa è
estroversione. Vedi un fiore e ne sei incantato, per cui ti fissi sul fiore. Ti
dimentichi di te stesso, la tua attenzione
è tutta diretta verso la bellezza del
fiore.
È una cosa
che conosciamo, accade continuamente. Una donna splendida ti passa di fianco, e
all'improvviso la tua energia
inizia a
scorrere verso di lei: tutti conosciamo questo fluire esteriore della luce.
Ma questa è
solo una metà della storia: ogni volta che la luce scorre all'esterno, tu cadi
in secondo piano, diventi dimentico
di te stesso.
La luce deve rifluire indietro per
permetterti di essere al
tempo stesso
il soggetto e l'oggetto, in questo modo puoi vedere te stesso. In questo modo
si sprigiona la conoscenza del Sé.
Ma di solito
viviamo nella prima metà: metà vivi e metà morti, questa è la situazione. E
pian piano la luce continua a fluire
all'esterno
senza più tornare indietro. E tu diventi sempre più vuoto dentro di te, una
cavità: diventi un buco nero.
L'esperienza taoista rivela come questa energia che
tu sprechi nell'estroversione, possa essere sempre più cristallizzata,
anziché
essere sprecata, se si impara la scienza segreta di rivolgerla all'interno. E
possibile; e questa è la scienza di tutti i
metodi di concentrazione.
Quando ti
trovi di fronte a uno specchio, prova un piccolo esperimento, almeno una volta.
Guarda nello specchio il tuo
volto, i tuoi occhi. Questa è
estroversione: tu guardi il volto riflesso; certo, è il tuo volto, ma si tratta
di un oggetto esterno a
te.
Quindi, per
un istante, ribalta l'intero processo. Inizia a sentire di essere guardato dal
riflesso nello specchio — non sei tu a
guardare il riflesso, ma è il
riflesso che guarda te — e ti ritroverai in uno spazio stranissimo. Provaci per
qualche minuto: ti
sentirai
molto vivo, e in te inizierà a entrare qualcosa il cui potere è immenso. Potrai
perfino averne paura, perché non ne sei
mai venuto a
conoscenza prima; non hai mai visto il ciclo completo dell'energia.
Sebbene non
sia menzionato nei testi sacri taoisti, questo mi sembra l'esperimento più
semplice che chiunque può fare. Devi
semplicemente
metterti ritto in piedi di fronte allo specchio del tuo bagno, e come prima
cosa guarda il tuo riflesso: tu
osservi e il tuo riflesso è l'oggetto osservato.
Quindi, cambia totalmente la situazione, ribalta il processo. Inizia a sentire
di essere il riflesso, e che il riflesso ti sta guardando. Immediatamente
vedrai verificarsi un cambiamento, un'energia fortissima
si sposterà verso di te.
All'inizio ti
potrà spaventare, perché non l'hai mai fatto e non l'hai mai conosciuta:
sembrerà follia. Ti sentirai tremare,
potrai
sentirti disorientato, in quanto il tuo orientamento finora è stato estroverso.
L'introversione va appresa pian piano. Ma
il cerchio è
completo: se pratichi questo esercizio per qualche giorno, ti stupirà vedere
quanto ti sentirai vivo per tutta la
giornata.
Bastano cinque minuti al giorno passati davanti
allo specchio, permettendo all'energia di tornare a te, in modo tale da
completare il
cerchio. E ogni volta che il cerchio è completo, si ha un profondo silenzio. Un
cerchio incompleto crea
inquietudine,
quando il cerchio è completo si ha quiete. Questo ti rende centrato, ed essere
centrato significa essere potente:
il potere è nelle tue mani.
Si tratta di
un semplice esperimento: puoi praticarlo in molte forme. Mentre guardi una
rosa, come prima cosa osservala per qualche istante, per qualche minuto, e poi
inizia il processo inverso:
è la rosa che ti guarda.
Sarai sorpreso
di vedere quanta energia ti può dare la rosa. E la stessa cosa può essere fatta
con gli alberi e con le stelle e
con la gente.
La cosa migliore è fare questo esercizio con la donna o l'uomo che si ama.
Guardatevi semplicemente negli
occhi.
Iniziate guardando l'altro e poi percepite l'altro che vi ridona l'energia; il
dono torna alla fonte. Entrambi vi sentirete
ricolmi, vi sentirete inondare,
immersi in una nuova forma di energia. Ne uscirete ringiovaniti, rivitalizzati. (4)
Osho: Meditazione, la prima e ultima libertà.
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