Osho,
sei settimane fa mi hai detto di tuffarmi dentro e l’ho fatto.
E sono arrivato in un posto molto tranquillo, immobile,
dove mi sento distaccato, disimpegnato, solo e distante…
Perfetto! Era quello che volevo ed è successo. Non cercare
di uscire da questo spazio. Se ne andrà da solo e poi vedrai
perla prima volta cos’è la comunicazione. Se te ne tiri fuori,
non sarà maturo, lascia che accada.
Questo è bellissimo. Sii distante, sii distaccato, sii disimpegnato e sii solo. È da qui che si dovrebbe sempre iniziare,
è il primo passo dal tuo nucleo più profondo. Tutto il resto
è periferico, ma questo è molto centrale. Tutto il resto è circonferenza. L’amore è circonferenza; la meditazione è al
centro. Questo è il centro del ciclone.
Quindi goditelo, assaporalo. Invece degli abbracci, goditi
questo spazio. Questo è il modo in cui entri in te stesso.
Significa abbracciare te stesso: lascia che accada per primo.
Significa amare te stesso: lascia che accada prima e lascia
che accada totalmente; poi un giorno ti accorgerai improvvisamente di essere straripante. E arriveranno gli abbracci,
ma avranno una qualità completamente diversa. Non sei
tu che li fai, è dio che li fa attraverso te.
Ti avvicinerai di nuovo alle persone, ma non sarà una vicinanza fisica. Il corpo sarà incluso, ma non sarà solo fisico.
Sarà qualcosa di più, sarà spirituale. E un abbraccio, quando è solo fisico, non ha senso. Quando ha qualcosa dello
spirito in sé, allora ha un significato.
Era esattamente quello che volevo e sta accadendo. Sii
felice, sentiti beato: “Mi sento fortunato che stia accadendo”. Goditelo, non rovinarlo, è lo spazio giusto in cui
stare. E da questo punto inizia tutto ciò che è giusto. Un
giorno amerai di nuovo, ma in un modo diverso. Sarà una
realtà separata. Parlerai con le persone, ma lo farai da
una visione diversa. Non sarà solo per il gusto di parlare,
proverai davvero a comunicare. Non saranno solo chiacchiere, non sarà solo una conversazione, sarà comunione!
Vorrai condividere qualcosa e parlerai solo quando avrai
qualcosa da condividere. Altrimenti starai zitto, non avrai
bisogno di parlare!
E non farai più finta. Se le risate arriveranno, riderai. Se
non arriveranno, andrà benissimo lo stesso. A nessuno è
richiesto di ridere ventiquattr’ore su ventiquattro, quindi
tutto ciò che arriverà, verrà dal tuo essere interiore. E quando arriva dall’essere interiore, arriva da dio.
Qualunque cosa riusciamo a fare alla periferia è gestita
solo dalla mente e dall’ego; e naturalmente non può avere
molto significato.
Le persone continuano ad abbracciarsi, a parlare, ad
amare, ed è tutto superficiale, tutto casuale, tutto accidentale. Continuano a muoversi attraverso quei gesti, perché non sanno che altro fare. Se non fanno queste cose si
sentono soli. Se non fanno queste cose hanno paura.
Quella solitudine inizia a rosicchiare il loro cuore. Se non
fanno queste cose non sentono alcun significato nella vita.
Ma quando le fanno, non ne ricavano nulla, perché quei
gesti sono vuoti.
Quindi in entrambi i casi sono frustrati: se le fanno e se
non le fanno. E sempre più persone scelgono di farle, perché
almeno sono impegnate.
Ti mantengono così impegnato che non hai tempo per
pensare al significato vero della vita. È una specie di evasione, una fuga.
La gente continua a correre da una cosa all’altra. Non
lasciano alcun intervallo, alcuna pausa, dove possano
vedere cosa stanno facendo e per cosa; e qual è il significato di tutto ciò.
Questa domanda fa male. La gente continua a evitare questa domanda. Non vogliono vederla, non vogliono
affrontarla. Si stancano, vanno a dormire e sognano, e al
mattino ricominciano a correre. Durante la notte fuggono
attraverso il sogno e durante la giornata fuggono attraverso l’attività.
Ora stai tornando a casa, non stai fuggendo. Quindi lascia
perdere le parole anche perché queste parole possono crearti un problema. Non chiamarlo “disimpegno”, perché è
una parola negativa, dispregiativa. Chiamalo “impegno
con me stesso”. Non dire “distacco”. No, di’ “amore per
me stesso”. Questo è ciò che intendo per “autoerotismo”:
innamorarsi profondamente di se stessi, amarsi.
Quindi per alcuni giorni sii un narciso, senza giudizio,
senza condanna, con grande beatitudine. E così, un giorno,
all’improvviso ti accorgerai di essere pieno di energia, perché non l’hai sprecata, è diventata una riserva.
Abbracciare, parlare, amare, muoversi e fare sono uno
spreco di energia. Ci sono migliaia di “buchi” attraverso
i quali continui a dissipare energia. Quando non la sprechi, diventa una grande riserva. E un giorno all’improvviso la senti così tanto da non poterla contenere: è straripante. E quando l’energia trabocca da sola è meravigliosa! È incredibile! È estasi!
La parola “estasi” è diventata molto importante, ma l’altra
sua faccia non è mai stata molto usata: l’instasi.
Estasi significa andare fuori; instasi significa andare dentro.
Questo è lo stato di instasi.
In Oriente, quando parliamo di estasi, parliamo prima di
instasi. Instasi significa entrare.Instasisi gnifica implosione;
estasi significa esplosione. Nell’estasi c’è danza e celebrazione; nell’instasi c’è silenzio assoluto, solitudine. Ma l’estasi nasce solo dall’instasi, non c’è altro modo.
L’albero può salire in alto nel cielo se prima scende in
profondità nella terra. Per prima cosa deve far crescere le
radici. Le radici sono instasi e il fogliame, i rami e i fiori,
sono estasi. Senza radici non ci sarà estasi.
Quindi radicati!
E sono molto felice, ce l’hai fatta! Il resto arriverà da solo.
Bene.
TESTO DI OSHO TRATTO DA:
Don’t Just Do Something, Sit There #20