Un male antico
Guarda l’umanità. L’uomo è così malato, ammalato di una malattia accumulata in cinque, sei, diecimila anni.
Si dice ripetutamente che sia l’uomo a essere sbagliato, non la cultura. L’uomo sta imputridendo, eppure la cultura è sempre apprezzata. La nostra grande cultura! La nostra grande religione! Tutto bellissimo!
Ma guarda i frutti…
Dicono: “L’uomo è sbagliato, l’uomo deve cambiare”, ma nessuno si chiede se le cose stanno come stanno perché la cultura e la religione, incapaci in diecimila anni di riempire l’uomo di amore, sono basate su valori sbagliati. E se l’amore non si è evoluto negli ultimi diecimila anni, credimi, non c’è possibilità nel futuro di vedere nascere un uomo amorevole da questa cultura e da questa religione. Ciò che non è stato possibile negli ultimi diecimila anni non sarà possibile nei prossimi diecimila. L’uomo di oggi sarà lo stesso domani. Sebbene gli involucri esterni delle buone maniere, della civiltà e della tecnologia cambino di volta in volta, l’uomo è lo stesso e sarà lo stesso per sempre.
Non siamo pronti a mettere in discussione la nostra cultura e la nostra religione; invece ne cantiamo le lodi a squarciagola e baciamo i piedi ai loro santi e custodi. Non siamo nemmeno in grado di guardarci indietro, di riflettere sui nostri modi e sulla direzione del nostro pensiero, per verificare che non siano fuorvianti, che non siano tutti sbagliati.
Ciò che intendo dire è che le fondamenta sono difettose, che i valori sono falsi. L’uomo di oggi ne è la prova. Che altra prova potrebbe esserci?
Un frutto amaro
Se piantiamo un seme e il suo frutto è velenoso e amaro, che cosa prova? Prova che il seme doveva essere velenoso e amaro. Ma è difficile, ovviamente, predire se un particolare seme darà o meno frutti amari. Puoi guardarlo attentamente, premerlo o aprirlo, ma non puoi prevedere con certezza se il frutto sarà dolce o meno. Devi aspettare la prova del tempo.
Pianta un seme. Nascerà un germoglio. Passeranno gli anni e spunterà un albero, che innalzerà i suoi rami verso il cielo e darà dei frutti; solo allora saprai se il seme che hai seminato era amaro oppure no. L’uomo moderno è il frutto di quei semi di cultura e religione che furono seminati diecimila anni fa e che sono stati coltivati sin da allora. E il frutto è amaro; è pieno di conflitto e sofferenza.
Ma noi siamo le stesse persone che elogiano quei semi e si aspettano che da essi fiorisca l’amore. Non succederà mai, perché, ripeto, ogni possibilità di amore è stata uccisa dalla religione. Ogni possibilità è stata avvelenata.
Più che nell’uomo, puoi vedere l’amore negli uccelli, negli animali e nelle piante, in coloro che non hanno religione e cultura. L’amore è più evidente negli uomini incivili, nei boscaioli arretrati, che nei cosiddetti uomini di progresso, colti e civilizzati, di oggi. E, ricorda, gli aborigeni non hanno civiltà, cultura o religione molto sviluppate.
Perché l’uomo sta progressivamente diventando sempre più sterile rispetto all’amore, mentre professa di essere sempre più civile, colto e religioso, perché va al tempio o in chiesa a pregare?
Questo brano di Osho continua sull'Osho Times n. 279
da: Osho, Dal Sesso all’Eros Cosmico, Bompiani
https://www.oshotimes.it/articolo/1290/rimuovere-gli-ostacoli.html
Nessun commento :
Posta un commento