http://www.beppegrillo.it/2014/11/grande_vittoria_m5s_il_redditodicittadinanza_in_commissione.html
Non diventare mai vittima delle aspettative degli altri e non rendere nessuno vittima delle tue...Osho
venerdì 28 novembre 2014
Grande vittoria M5S: il #redditodicittadinanza in commissione!
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venerdì 21 novembre 2014
Non si può fermare il pensiero – Osho
La mente è simile alla polvere che un viaggiatore raccoglie sui propri abiti. E tu hai viaggiato e viaggiato per milioni di vite, senza mai farti un bagno.
Sei
nato in una certa famiglia, ma questo non sei tu: ti è accaduto, è un
evento estraneo a te. Certo, qualcuno ti ha dato un nome, ha una sua
utilità, ma quel nome non sei tu. Certo, hai una forma, ma quella forma
non sei tu. La forma è solo la dimora in cui ti accade di esistere. La
forma non è altro che il corpo in cui ti è accaduto di trovarti.
Continua a tagliare via tutte le identità che non sei: la famiglia, il
corpo, la mente. In quel vuoto, quando tutto ciò che non eri tu è stato
eliminato, all’improvviso ecco che affiora il tuo essere. Per la prima
volta sei di fronte a te stesso, e quell’incontro diventa il controllo,
la padronanza.
Non
si può fermare il pensiero… non che sia impossibile un arresto, ma non
lo si può fermare. Si arresta spontaneamente. Questa distinzione va
compresa, altrimenti si può impazzire, inseguendo la propria mente.
La mente è uno dei meccanismi più belli. La scienza non è ancora
riuscita a creare nulla di altrettanto perfetto; la mente resta ancora
un capolavoro, in tutta la sua complessità e con tutto il suo potere
sconvolgente, ricca di potenzialità infinite. Osservala! Godine!
Quando
passa un pensiero, lo osservi; quando passa un intervallo, lo osservi.
Sia le nuvole sia lo splendore del Sole sono stupendi… adesso non scegli
più, non hai una mente fissata.
L’uomo moderno ha molta fretta. Vuole metodi istantanei per arrestare la
mente. Ecco perché le droghe attraggono tanto: usando sostanze
chimiche, droghe, puoi forzare la mente ad arrestarsi, ma saresti ancora
una volta violento: questa metodologia non va bene, è distruttiva. In
questo modo non diventerai mai padrone della tua mente.
I
corpi sono separati, le menti si sovrappongono e le anime sono un’unica
entità: nessuno di noi ha un’anima distinta e diversa da tutti gli
altri. Nel nostro centro più intimo noi ci incontriamo e siamo un’unità.
Ecco che cos’è Dio: il punto d’incontro del Tutto.
Anche se nella tua mente scorrono pensieri immorali, pensieri ritenuti
immorali, lasciali scorrere; non c’è nulla di male. Tu resta distaccato e
non ti faranno alcun male. Si tratta di finzioni, stai semplicemente
vedendo un film interiore.
– Da: Osho Consapevolezza La chiave per vivere in armonia
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mercoledì 19 novembre 2014
Rivivi l'infanzia
Un bambino ha bisogno
di protezioni di ogni tipo,
ma, a un certo punto, non gli occorrono più.
D'altra parte, quelle protezioni gli restano attaccate
addosso e persistono, e prima o poi subentrerà un
conflitto tra la struttura e la consapevolezza.
Pertanto esisteranno
solo due strade. La prima è
non permettere alla consapevolezza di crescere. In
questo caso sarai perfettamente a tuo agio, ma sarà
un comfort simile alla morte, e il prezzo che dovrai pagare
sarà altissimo.
L'altra possibilità è
rompere quella struttura. Ed è molto facile romperla, se sei amichevole,
comprensivo
e amorevole, se provi riconoscenza per quel-
l'armatura, visto che ti ha aiutato fino a questo momento, proteggendoti.
L'intera vita di una
persona deve diventare una
semplice storia di comprensione: senza paure, senza
rabbia, non occorre nulla di tutto ciò. Questi sono
ostacoli inutili al processo di comprensione.
Ebbene, in questo
processo dovrai fare due cose che ti aiuteranno moltissimo.
La prima: ogni notte,
prima di andare a dormire,
siediti sul letto e spegni la luce. Poi ridiventa bambino:
diventa un infante, quanto più piccolo ti è possibile
concepire, quanto più ti è possibile regredire nei
tuoi ricordi... potresti arrivare a tre anni, poiché
quello sembra essere il ricordo più remoto. Ci siamo
completamente dimenticati di ciò che è stato vissuto
prima di allora, in pratica ogni ricordo è svanito.
Diventa un bambino di
tre anni. Tutt'intorno a te,
l'oscurità; e il bambino è solo. Inizia a piangere, ondeggia
e inizia a balbettare, emetti suoni senza senso;
qualsiasi suono andrà bene, qualsiasi parola senza
senso funzionerà. Non è affatto necessario cercare
significati, poiché se inizi a usare parole che hanno
significato, inizierai a controllare quel processo e
opererai delle censure. Non è affatto necessario dare
senso a quei suoni, qualsiasi cosa deve fluire... rolla,
piangi, mugula e ridi. Sii folle e lascia che qualsiasi cosa
affiori. Rimarrai sorpreso: inizieranno ad affiorare molti suoni, sarà un
rigurgito. Ben presto ti lascerai coinvolgere
e si trasformerà in una meditazione incredibile, appassionata.
Se provi la voglia di urlare, urla;
senza urlare a qualcuno in particolare, un urlo non indirizzato
a qualcuno: godilo semplicemente, urla
per il semplice piacere di gridare, fallo per dieci o
quindici minuti. Poi va' a dormire. Con la semplicità
e l'innocenza di un bambino, va' a dormire.
Questo esercizio sarà
fondamentale, se vuoi fondere
l'intera armatura che avvolge il tuo cuore, e
tornare a essere un bambino. Questa tecnica è utile,
prima di andare a dormire.
Inoltre, come seconda
cosa, di giorno, ogni volta
che ne hai l'occasione... se ti trovi su una spiaggia,
corri come un bambino, oppure inizia a raccogliere
conchiglie e pietre colorate. Se invece sei in giardino,
torna bambino e inizia a rincorrere le farfalle. Dimenticati
la tua età: gioca con gli uccelli o con gli animali.
E ogni volta che ne hai l'occasione, gioca con
altri bambini, non restare un adulto, mischiati a loro.
Fallo ogni volta che
ne hai l'occasione... sdraiati
semplicemente sul prato, sentiti un bambino che
prende il sole. E quando ti è possibile, mettiti nudo:
in questo modo potrai tornare a sentirti bambino.
L'unica cosa necessaria è tornare a connetterti con la
tua infanzia. Devi regredire nel tempo e nei ricordi; devi
andare alle radici, poiché le cose si possono cambiare
solo afferrandone le radici, altrimenti è impossibile.
Pertanto, esercitati a fare queste due cose: la notte,
questa deve diventare la tua meditazione. Ogni notte,
ricorda; e rimarrai sorpreso di quanto rilassamento
affiorerà, di quanto profondo sarà in tuo sonno, e di quanto
ne uscirai riposato.
Al mattino non avrai
la sensazione di aver attraversato
incredibili incubi, non ti sveglierai sudato e con gli
intestini stretti dalla paura. No, al contrario,
ti sentirai assolutamente rilassato, sciolto, sarai di nuovo
un bambino, libero da qualsiasi rigidità.
Poi, di giorno, ogni volta che ne hai l'occasione, non
perdere mai l'opportunità di diventare un bambino.
In bagno, per esempio, mettiti davanti allo specchio e
fa' delle smorfie, come farebbe qualsiasi bambino. Siediti
nella vasca da bagno e gioca con l'acqua, crea del
le onde; gioca, come farebbe qualsiasi bambino, con
delle paperette di plastica, o con altri giocattoli.
Puoi trovare mille e una cosa da fare... l'essenziale
è questo: inizia a rivivere la tua infanzia.
Qualcosa è presente
dentro di te, pronto a sbocciare,
ma lo spazio non è disponibile. Ebbene, devi
creare quello spazio!
Osho
sabato 15 novembre 2014
Sentiti un dio
L'idea di essere un dio può aiutarti moltissimo.
Inizia a vivere in
quel modo. Cammina come un
dio, cammina come se fossi un dio e all'improvviso
vedrai verificarsi molti cambiamenti nella tua energia.
Siedi come un dio,
parla e comportati come un
dio. Ma ricorda sempre che tu sei un dio, come lo
sono tutti gli altri.
Osserva un albero
come se tu l'avessi creato. Tu
sei un dio, e anche l'albero è un dio!
Ben presto vedrai...
allorché avrai generato questa
atmosfera ed essa si sarà veramente radicata...
vedrai che respiri in modo diverso, ami in modo diverso,
parli in modo diverso e ti relazioni in modo diverso.
Quell'atmosfera cambierà ogni cosa intorno a te.
Osho
martedì 11 novembre 2014
IL MASSAGGIO È IL MESSAGGIO
Ho fatto il diplomatico, ma sto pensando di studiare il massaggio, perché mi piace lavorare con le mani, e so che è un lavoro in cui si può essere aperti e ricettivi.
Va benissimo. Fare qualcosa con le mani è sempre un fatto positivo.
Piuttosto che essere testa, è meglio essere mani.
Ti farà diventare più vivo e ti metterà più in contatto con la vita. Ti aiuterà ad avere un miglior contatto con la terra. Il massaggio va benissimo, è molto meglio che fare il diplomatico. Va benissimo dimenticarsi di tutte quelle sciocchezze.
Vai di più nel corpo. Rendi i tuoi sensi più vivi. Guarda con più amore, gusta con più amore, tocca con più amore, annusa con più amore. Lascia che i tuoi sensi si affinino sempre di più. E vedrai che l’energia che stava andando troppo nella testa, sarà ora ben ripartita in tutto il corpo.
La testa è dittatoriale; continua a prendere energia da tutte le parti – è un monopolio. Ha ucciso i sensi.
La testa impiega quasi l’ottanta per cento dell’energia, mentre solo il venti per cento viene lasciato per il resto del corpo. Certo, il corpo ne soffre e, quando il corpo soffre, soffri anche tu, perché puoi essere felice solo quando funzioni come un tutto, come un’unità organica, e ogni parte del tuo corpo e del tuo essere stanno ricevendo ciò che loro spetta, non di più e non di meno. Allora hai un ritmo, sei in armonia.
Armonia, felicità, salute sono tutte parti dello stesso fenomeno, la totalità. Se sei totale, integro, sei felice, sano e armonioso.
La testa sta creando il problema. La gente ha perso tanto: non sente più gli odori, ha perso la capacità di sentire gli odori, ha perso la capacità di sentire i sapori. Sentono solo alcune cose – hanno perso l’udito. Non sanno cos’è veramente il tocco; la loro pelle è diventata come morta, ha perso morbidezza e ricettività. Quindi la testa prospera, e si comporta come un Hitler, schiacciando il resto del corpo. Diventa sempre più grande – è un fatto ridicolo.
L’uomo è diventato una caricatura: una testa molto grande e, appesi lì, quattro arti striminziti.
Fai rivivere i tuoi sensi. Fai qualcosa con le mani, con la terra, con gli alberi, con le rocce, con i corpi, con la gente.
Fai qualcosa che non richieda troppo pensare, troppo intellettualizzare.
E celebra. Allora la testa si alleggerirà sempre di più. Sarà un bene anche per la testa, perché se è troppo appesantita, pensa sì, ma non è un pensare autentico. Come può pensare una mente preoccupata? Per pensare ci vuole chiarezza. Per pensare ci vuole una mente priva di tensioni.
Sembra un paradosso, ma per pensare ci vuole una mente priva di pensieri.
Solo allora si può pensare con gran facilità, intensamente e in modo diretto. Devi solo mettere il problema di fronte a te, e la tua mente priva di pensieri comincia subito a risolverlo. Allora possiedi intuizione; non preoccupazione, ma intuizione.
Quando la mente è sovraccarica di pensieri, pensi troppo ma senza risultato. Non arrivi da nessuna parte – nella testa non c’è nulla. Continui a girare in tondo, fai tanto rumore per nulla. Quindi, distribuire l’energia in tutti i sensi non vuol dire andare contro la testa. Anzi, le fai un favore, perché quando la testa è equilibrata, quando si trova al posto giusto, funziona meglio; altrimenti s’inceppa. Il traffico è troppo intenso, come nell’ora di punta; è sempre l’ora di punta, per tutto il giorno.
Inizia a fare qualcosa… qualunque cosa ti piaccia. Il massaggio va benissimo; il corpo è bello… tutto ciò che ha a che fare col corpo è bello.
Osho, The Passion For the Impossible #2
OSHO TimesBody DharmaIl massaggio è il messaggio -
http://divinetools-raja.blogspot.it/ La Via del Ritorno... a Casa
venerdì 7 novembre 2014
Dissolversi nel cielo infinito
“Assaggia l’esistenza e là mi troverai...”
Preziosi testi apparsi su Osho Times n. 212
Per molti anni nella prima Pune Osho teneva incontri serali, darshan, con un numero ristretto di persone – discepoli e visitatori – durante i quali in dialoghi a tu per tu – le persone venivano a sedersi proprio davanti a lui! – rispondeva alle loro domande e inoltre dava il sannyas a chi decideva di impegnarsi in modo evidente (accettando un nuovo nome ad es.) a far diventare la meditazione sulla via di Osho, il proprio percorso di vita. Nelle spiegazioni che Osho dava dei nuovi nomi, proprio come nelle risposte a domande personali frequenti nei suoi discorsi, si trovano spunti preziosi per tutti, non solo per la persona a cui venivano dette le parole... ecco un assaggio di uno di quei rari momenti...
Osho: Il tuo nuovo nome è Ananda Neelamber. Ananda significa beatitudine, Neelamber significa cielo blu: un cielo blu pieno di beatitudine. Il blu è simbolo di profondità. Il cielo non è davvero blu, sembra blu solo a causa della sua infinita profondità.
Profondità abissale... e devi scomparire in quella profondità abissale. Non è come caderci dentro, perché se ci cadi la profondità non può essere molta visto che tu ci sei ancora; sarai tu a renderla poco profonda.
Scendere nell’abisso è più simile a scomparire. È come quando metti il sale nell’acqua e dopo non sai più dov’è... inizia a scomparire e arriva il momento in cui non riesci più a trovarlo. Ma se assaggi l’acqua, il sale c’è!
Qualcuno chiese al Buddha: “Dove sarai quando te ne sarai andato dal corpo? Perché questa è la tua ultima incarnazione e non tornerai più in un grembo... ma dove sarai?”.
E lui rispose: “Assaggia l’esistenza e là mi troverai. Come il sale si scioglie nell’acqua, io mi dissolverò nel cosmo. E se sei in grado di percepirne il ‘sapore’... sarà il mio!”.
L’esistenza sta diventando sempre più illuminata, perché sempre più persone illuminate stanno scomparendo in essa. L’umanità non sta decadendo, l’umanità si sta evolvendo. Ogni volta che un nuovo buddha scompare nell’esistenza questa diventa più “salata”. Naturalmente l’esistenza è vasta e grande, e un buddha, per quanto grande, è comunque solo una goccia, eppure quella goccia cambia la qualità dell’esistenza stessa. Non saresti lo stesso se a questo mondo non fosse esistito Gesù, anche se è molto difficile stabilire scientificamente quanto ti abbia influenzato, o quanto ti abbia colpito il Buddha, o Lao-tzu. Puoi anche non aver mai sentito nominare molti buddha, ciononostante ti hanno influenzato, perché scorrono nel tuo sangue, li stai respirando, non puoi non rimanere influenzato da loro. Gli alberi li hanno assorbiti, le stelle li hanno assorbiti e ovunque guardi è presente qualcosa di loro...
Quindi devi scomparire nella profondità. Solo quando scompari c’è profondità. Se continui a essere, è solo una finta profondità, non può essere reale. Una profondità reale non può permettere all’ego di esistere. L’ego in quanto tale è superficiale. È proprio come quando sulla superficie del mare ci sono le onde, ma se vai in profondità non le trovi. Non ci possono essere onde, perché non c’è vento.
L’ego è proprio sulla superficie della mente... quelle onde, quelle increspature e tutto il resto. Quando inizi a entrare più in profondità nel tuo essere tutto ciò scompare: la mente, l’ego e i pensieri. Ed è un abisso senza fine: non ha limiti.
È questo il significato del cielo.
Il cielo è molto simbolico nel misticismo orientale... il simbolo più grande che ci sia. Significa molte cose. Uno: è sempre presente, eppure è assente. È presente ovunque anche se assente. Il suo stesso modo di essere presente è essere assente. Esiste proprio non essendo.
È così che esiste dio. Per questo non puoi mostrare dov’è. È per questo che non lo puoi localizzare: è ovunque e da nessuna parte... le stesse qualità del cielo. Non è un caso che quando pregano le persone guardano il cielo; inconsapevolmente alzano gli occhi al cielo perché dio è come il cielo: presente eppure del tutto assente.
Il cielo contiene tutto e niente contiene il cielo. Dio contiene tutto e niente contiene dio. Il cielo pervade tutto, ma non interferisce mai. È un miracolo! Penetra senza sconfinare, è assolutamente non violento. Accetta tutto: il peccatore e il santo, il bene e il male, il bello e il brutto. Non fa distinzioni: non ha simpatie o antipatie, niente! Non ha mente. È semplicemente aperto e disponibile a tutti, a chiunque voglia unirsi. Non pone condizioni. È a disposizione di tutti, senza condizioni: l’uomo e la donna, gli animali, gli uccelli, gli alberi, le rocce, le stelle e il sole... è disponibile per tutti. Protegge, ma senza mai ostentare superiorità. Ti circonda, da dentro e da fuori, ma senza mai toccarti. E queste sono qualità divine.
Le nuvole nere vanno e vengono e il cielo fa loro spazio... le nuvole bianche vanno e vengono e il cielo fa loro spazio, senza alcuna distinzione, non fa preferenze, l’accettazione è totale. Il Buddha la chiama tathata. Il cielo esiste in uno stato di tathata, suchness: qualsiasi cosa sia, va bene. Le nuvole vanno e vengono, il cielo rimane, perdura. È eterno, è senza tempo, è sempre lo stesso. È più antico di ogni altra cosa, eppure è fresco come le gocce di rugiada: non diventa mai vecchio.
Medita sul cielo: quando hai tempo sdraiati per terra a guardare il cielo. Lascia che sia la tua contemplazione. Se vuoi pregare, prega al cielo. Se vuoi meditare, medita sul cielo... a volte con gli occhi aperti e a volte con gli occhi chiusi, perché il cielo è anche dentro. Per quanto sia immenso all’esterno, dentro è lo stesso.
Ci troviamo sulla soglia fra il cielo interiore e il cielo esteriore e sono perfettamente proporzionati. Il cielo interiore è infinito, proprio come il cielo fuori. È noi siamo lì, proprio sulla soglia. Puoi essere dissolto in entrambe le direzioni e sono questi i due modi per dissolversi.
Qualcuno ha chiesto cos’è la preghiera e cos’è la meditazione... se ti dissolvi nel cielo esteriore, è preghiera; se ti dissolvi nel cielo interiore, è meditazione. Ma alla fine arrivi allo stesso punto: sei scomparso, ti sei dissolto. E quei due cieli non sono veramente due: sono due solo perché ci sei tu. Sei tu la linea di demarcazione e quando tu scompari, sparisce anche la linea di demarcazione... poi, il dentro è fuori e il fuori è dentro
Chi è estroverso prega, perché può relazionarsi solo con l’esterno. L’introverso medita. L’estroverso deve concepire dio come un “tu”, così da poter instaurare un dialogo. L’introverso non ha bisogno di alcun dio, può semplicemente chiudere gli occhi e iniziare a scomparire. L’estroverso ha bisogno di un aiuto: qualcuno che sia presente, oggettivamente. Cristianesimo, induismo, islam ed ebraismo sono tutte religioni estroverse. Giainismo, buddhismo e taoismo sono religioni introverse: non hanno nulla di simile alla preghiera. La preghiera è semplicemente assurda nel buddhismo: ha in sé una dualità e quindi è assurda.
La preghiera è più come l’amore: l’altro è necessario. Che l’altro esista o meno non è importante, ma la preghiera diventa possibile solo prendendo l’altro come scusa. Se dio non c’è deve essere inventato, altrimenti l’estroverso non sarà mai in grado di raggiungere la trascendenza, la meta suprema. Una volta raggiunta lo saprà, ma lungo la strada ha bisogno di un aiuto, di un supporto oggettivo, di qualcosa con cui relazionarsi. La preghiera è un dialogo.
L’introverso è autosufficiente: non ha bisogno di creare un dio. Dio potrebbe anche esistere, ma non è necessario. Ogni volta che fu chiesto al Buddha di parlare di dio rispondeva che si trattava di un argomento irrilevante. Questo era anche l’atteggiamento di Socrate, che diceva: “Se gli dèi esistono, ottimo, ma sono irrilevanti”. Non interferiscono con un Socrate o con un buddha.
La preghiera è simile all’amore e la meditazione è simile al silenzio.
La preghiera è un ponte tra due entità. La meditazione è solitudine assoluta... non un sentirsi soli, non un essere solitari, ma essere da soli, in uno stato di solitudine.
Queste sono le due vie. L’uomo si trova proprio nel mezzo e ne costituisce la linea di demarcazione. Quindi che scompaia da una parte o dall’altra, una volta scomparso, sparisce anche la linea di separazione.
E a quel punto non c’è né preghiera né meditazione...
Tratto da: Osho, Only Losers can in win this Game #16
(Uno dei diari di darshan: colloqui a tu per tu fra maestro e discepoli)
http://www.oshoba.it/index.php?id=articoli_view_x&xna=101
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