lunedì 11 marzo 2013

Movimento 5 stelle: l'intellighenzia che simpatizza per Grillo





Chi sono i pensatori e i vip vicini all'M5s.

di Paola Alagia

Il boom del Movimento 5 stelle alle elezioni politiche molto probabilmente conoscerà una normalizzazione. La caparbia volontà di non contaminarsi con la politica di vecchio corso, infatti, non impedirà ai grillini di assumere le fattezze di un vero e proprio partito. Anche se la parola resta, per ora, bandita.
Le cariche di capogruppo, tanto per cominciare, rappresentano un livello di coordinamento intermedio tra i leader (Grillo e Casaleggio) e la Base di attivisti ed eletti.
IL MILIEU DI SOSTENITORI. Non solo, ma come ogni formazione politica che si rispetti, anche il M5s, pur non potendo contare ancora su una propria nomenklatura, inizia ad avere il suo milieu di sostenitori, consiglieri e spin doctor. Una rete che si allarga giorno dopo giorno e che ha già voce in capitolo nell’orientare scelte e strategie pentastellate.
Al di là degli endorsement vip, che pure fanno gioco ai grillini, infatti, sono tanti gli «influencer», per dirla con un termine caro a Casaleggio, che contano tra economisti, imprenditori e intellettuali.

Don Gallo e Stefano Benni, i maître à penser

Intorno alla stanza dei bottoni 5 stelle comincia a orbitare un certo numero di strateghi. Ma anche di «confessori».
DON GALLO, IL MEDIATORE. Don Andrea Gallo, per esempio, è uno di questi. Amico da una vita del comico genovese, non a caso, è stato individuato come possibile mediatore nella trattativa tra il Movimento e il Partito democratico in questa fase calda di trattative per la formazione del governo.
Va in tale direzione il consiglio-esortazione del fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova a Grillo: «Caro Beppe, prova a domandare sul web ai tuoi milioni di elettori se la maggioranza è d'accordo ad andare a sedersi a un tavolo con il centrosinistra».
BENNI, SCRITTORE SPIN DOCTOR. Il ruolo di spin doctor, invece, sembra calzare a pennello addosso allo scrittore e poeta Stefano Benni. Non fosse altro per il rapporto di amicizia e stima che lega l’intellettuale bolognese e il guru ligure. Anche se si tratta di uno stratega della comunicazione sui generis, molto defilato e riservato, fatto sta che Grillo ha voluto incontrare proprio lui nel suo week end in Toscana, a Marina di Bibbona, subito dopo l’exploit elettorale. Tuttavia, da qui a etichettare come grillino Benni ce ne passa.

Dario Fo, pontiere con Bersani

Un discorso a parte va fatto per Dario Fo che non è un sostenitore qualsiasi. Lui sì che ha accesso alla centrale di comando del movimento. Talmente considerato e ben visto dai vertici pentastellati da aggiudicarsi una nomination, rifiutata con gentilezza, per la presidenza della Repubblica. In questo momento il Nobel per la Letteratura sta svolgendo l’importante funzione di pontiere tra il M5s e il Partito democratico. Insieme con quella di costante accreditamento e divulgazione del messaggio grillino.
In fondo il libro Il Grillo canta sempre al tramonto, in cui il Nobel dialoga col duo Grillo-Casalelggio, va ben al di là del puro manifesto elettorale. È un vademecum per comprendere idee politiche e culturali alla base della nascita del movimento.
L'INNO DI CELENTANO. Se è per questo, fa parte dell’intellighenzia grillina pure il cantautore Adriano Celentano che durante la campagna elettorale si è spinto ben oltre il semplice endorsement al movimento. La sua canzone inedita Ti fai del male, a chiusura dello Tsunami tour di Grillo, è risuonata come un vero e proprio inno elettorale. E la benedizione del Molleggiato, che di politica non è uno che se ne «infischia», ha avuto e ha il suo peso.
Il sostegno di Adriano a Beppe ha fatto poi scoppiare qualche dissidio con la moglie Claudia Mori che il voto al comico genovese non l’ha dato. Discussioni tra le mura domestiche, per la verità, si son viste pure in casa Fo: il figlio Jacopo, infatti, non ha seguito le orme del padre e ha votato per Vendola.

Il filosofo Becchi e il mondo dell'informazione

Il M5s, si sa, ha una certa attrazione per le teorie visionarie. Ma Casaleggio non è il solo pensatore fuori dagli schemi. Tra le menti del movimento, infatti, un posto d’onore se l’è guadagnato l’eccentrico Paolo Becchi. Il filosofo del Diritto, conterraneo di Grillo, è una sorta di Gianfranco Miglio pentastellato. E in questa fase può fare molto comodo al Movimento la sua teoria sulla prorogatio del governo che lascerebbe le mani libere in parlamento ai neoeletti del M5s.
MESSORA, BLOGGER IN PRIMA LINEA. Neppure il fronte della comunicazione rimane scoperto. Un posto al sole nella cerchia ristretta attorno al duo Grillo-Casaleggio se l’è aggiudicato Claudio Messora. Il blogger vicino al Movimento, nei giorni scorsi, ha addirittura postato sul sito del comico genovese la proposta di un governo a 5 stelle appoggiato dagli altri partiti.
Nonostante la guerra dichiarata alla stampa, inoltre, il M5s ha non pochi influencer tra i giornalisti nostrani. A Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio e Andrea Scanzi hanno sempre una parola buona per il Movimento. Più altalenante, ma di certo niente affatto ostile, poi, è Michele Santoro.
I GIORNALISTI GRILLINI IN RAI. Difficile, comunque, che i media possano guadagnare troppi punti agli occhi del M5s e del suo leader. E che i giornalisti, per quanto «amici», rientrino a pieno titolo nel milieu grillino. Si rassegni, insomma, il gruppo dei giornalisti grillini che sta prendendo forma alla Rai sotto la guida di Fabrizio De Jorio, redattore di Televideo. Mentre un posto al sole pare l'abbia trovato l'ex gieffino Rocco Casalino già candidato in passato per il Movimento, pare faccia parte dello staff dell'ufficio stampa.

I vip: da Eros Ramazzotti a Raffaella Carrà

Non mancano poi i vip che hanno sottoscritto la causa grillina. Tra cantanti, musicisti e personalità dello spettacolo, la lista è lunga. Anzi, cresce giorno dopo giorno. Tra innamoramenti recenti (da Eros Ramazzotti ad Antonello Venditti) ed endorsement più datati (come dimenticare la lettera anti partiti postata sul blog di Grillo a maggio scorso da Mina?), il M5s è sempre più quotato.
ZERO: «RUDERI A CASA». Persino Renato Zero, all'annuncio del suo ultimo disco, non ha potuto che commentare favorevolmente la svolta data dallo tsunami tour al Parlamento italiano. «Qualcuno ha dimostrato a certi ruderi che è ora che vadano a casa. Il cambiamento lo auspicano tutti, ovviamente, ma non devi accettare le promesse del politico che fa entrare la nipotina al ministero. Molti di questi signori si sono comprati il Paese»,.
Accanto a un Giovanni Allevi, che fiero si compiace «di essere definito il Beppe Grillo della musica», e a una Raffaella Carrà che crede nella rivoluzione grillina, c’è un atmosfera di consenso intorno al Movimento che di certo non dispiace al guru di Genova. Anche perché i sostegni sgraditi Beppe sa bene come tenerli a distanza. E Flavia Vento ne sa qualcosa.

Il team economico: da Gallegati a Pallante

Con la crisi che morde e l’Italia in recessione, Grillo però si è ben equipaggiato soprattutto sul fronte economico. Tra i consiglieri di peso c’è senza dubbio Mauro Gallegati, l’economista post-keyensiano che sta al fianco del leader 5 stelle addirittura da sette anni. Con un curriculum di tutto rispetto (a cominciare dagli studi a Stanford), Gallegati fa anche da trait d’union per Grillo con il Nobel statunitense Joseph Stiglitz.
IL TEORICO DELLA DECRESCITA. Ma nella galassia grillina aleggiano pure le teorie di Maurizio Pallante, il saggista fondatore del movimento per la Decrescita felice. Il Pallante-pensiero, tutto incentrato sulla filosofia del «produrre meglio» e non di più, non a caso ha trovato spesso ospitalità sul blog del comico genovese.
Un rapporto, quello con l’esperto di tecnologie ambientali, non recente: basta scorrere le pagine web di Grillo per trovare, infatti, diversi interventi del saggista su temi ecologici ed economici risalenti anche al 2008. È il caso, per esempio, dell’interevento di Pallante del gennaio di cinque anni fa sui vantaggi della raccolta differenziata e i danni degli inceneritori.
LA PASIONARIA NAPOLEONI. Nel Pantheon 5 stelle, comunque, un ruolo economico se lo aggiudicherebbe pure Loretta Napoleoni. Oltre al suo curriculum (tra i titoli accademici, un master in studi sul terrorismo alla East London, un master in relazioni internazionali ottenuto alla School of Advanced International Studies e un dottorato in Scienze economiche della Sapienza), Napoleoni vanta un rapporto personale diretto con il comico genovese che risale al 2007. Da allora, come ha dichiarato lei stessa, i rapporti tra loro non si sono mai interrotti, sebbene Napoleoni viva a Londra.
Tanto che lo scorso anno il suo nome girava vorticosamente come possibile candidata alla guida del Campidoglio. Che abbia prestato, poi, la sua consulenza al sindaco di Parma Federico Pizzarotti è cosa certa. Senza dubbio le teorie grilline sull’uscita dall’euro o sulla moneta a due velocità, in buona parte si possono far risalire anche al Napoleoni-pensiero.
LA SQUADRA DEGLI IMPRENDITORI. Simpatizzano ormai per il M5s imprenditori di successo come Leonardo Del Vecchio e Arturo Artom. Intanto sia dal patron della Luxottica sia dall’imprenditore e leader politico del Rinascimento italiano è arrivato un netto endorsement. Appoggio che il movimento ha incassato, per esempio, pure dal vicentino Francesco Biasion, numero uno della Bifrangi, che dopo anni di fede berlusconiana ha deciso di voltare pagina.
Avere dalla propria parte imprenditori di peso giova non poco alla causa grillina. Se non in termini di proseliti, almeno di sempre più forte accreditamento del Movimento. La cassa di risonanza poi è garantita quando una mossa inaspettata arriva da uno come Giovanni Consorte, l’ex capo di Unipol da sempre vicino al centrosinistra.
La sua firma a favore della presentazione delle liste ai banchetti M5s, infatti, non passò a suo tempo di certo inosservata.
Venerdì, 08 Marzo 2013

http://www.lettera43.it/politica/movimento-5-stelle-l-intellighenzia-che-simpatizza-per-grillo_4367586796.htm#


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