Primo: tu non sei mai stato accettato così come sei dai tuoi genitori, dagli insegnanti, dai vicini, dalla società: tutti hanno cercato di perfezionarti, di renderti migliore.
Un continuo condizionamento negativo, ha generato in te questa idea: «Così come sono non vado bene, manca qualcosa. E devo essere altrove, non qui: questo non è il posto in cui dovrei essere, mi aspetta qualcosa di superiore, di più potente, di più dominante, un maggior rispetto, una fama più grande».
Questa è solo la metà di questa brutta storia, che sarebbe meglio non accadesse: si potrebbe facilmente evitare se le persone fossero un po’ più intelligenti nel loro essere madri, padri, insegnanti. Non si deve plagiare il bambino: dovete aiutare lo sviluppo del rispetto per se stesso, dell’accettazione di sé.
Ma la seconda parte è di un’importanza immensa. Anche se tutti questi condizionamenti fossero eliminati – vieni deprogrammato e tutte queste idee vengono tolte dalla tua mente –, comunque sentirai di non essere all’altezza; ma quella sarà un’esperienza totalmente diversa. Le parole sono le stesse, ma l’esperienza sarà diversa.
Tu non vai bene, nel senso che potresti essere di più. Non si tratterà di diventare famoso, rispettabile, potente, ricco: quella non sarà più una tua preoccupazione. Ciò che metterai a fuoco è il fatto che il tuo essere è solo un seme: nascendo, non vieni al mondo in quanto albero; nasci solo come un seme, e devi crescere fino a giungere a fioritura: quella fioritura sarà il tuo appagamento, la realizzazione.
Questa fioritura non ha nulla a che vedere con il potere, nulla a che fare con il denaro e i giochi politici: ha qualcosa a che fare unicamente con te, si tratta di un progredire dell’individuo.
Un seme deve viaggiare a lungo prima di fiorire. Questa pulsione è splendida: ti viene data dalla natura stessa. Ma la società, finora, è stata molto astuta; modifica, devia, distrae i tuoi istinti naturali in qualcosa di socialmente utile.
Questi sono i due aspetti che ti danno la sensazione che, ovunque ti trovi, manchi qualcosa: devi ottenere qualcosa, conseguire qualcosa, diventare un conquistatore, un arrampicatore.
Adesso ti occorre tutta la tua intelligenza per stabilire con chiarezza qual è la tua pulsione naturale, e qual è il condizionamento sociale: disfati del condizionamento sociale, è tutto pattume! Così che quella natura resti pura, incontaminata. E la natura è sempre individualistica.
Crescendo fiorirai: potresti diventare una rosa, qualcun altro potrebbe fiorire e diventare una margherita. Tu non sei superiore perché sei una rosa, lui non è inferiore perché è una margherita: entrambi siete giunti a fioritura, quella è la cosa importante; e quella fioritura darà un profondo appagamento.
Ogni frustrazione, ogni tensione scompare; su di te discende una profonda quiete, una pace che trascende ogni comprensione. Ma, come prima cosa, devi disfarti totalmente del pattume della società; altrimenti continuerà a distrarti.
Devi essere ricco, ma non facoltoso: la ricchezza è qualcos’altro. Un mendicante può essere ricco, e un imperatore può essere povero. La ricchezza è una qualità dell’essere.
Tratto da: The Transmission of the lamp
http://divinetools-raja.blogspot.it/2011/10/oshodisfati-del-condizionamento-sociale.html
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