sabato 2 settembre 2017

Il momento migliore per celebrare – Osho



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 Man mano che conosci la vita, lentamente la tua consapevolezza cresce. E con l’aumento della consapevolezza, cominci a sentire che non sei il corpo. Sei dentro il corpo, ma non sei il corpo. Con l’ulteriore aumento della consapevolezza, cominci a sentire che non sei neppure la mente; sei dentro la mente, ma non la mente.

Piano piano ti stai avvicinando al tuo vero centro. E quel centro è semplice consapevolezza, da cui puoi osservare la tua mente, le tue emozioni, i pensieri, il corpo, la sofferenza, il piacere – ogni cosa. Ma sei un semplice osservatore, disidentificato da tutto il resto che stai osservando. Ora questo osservatore rimane a guardare, anche nel sonno. Il giorno in cui puoi percepire il tuo osservatore anche nel sonno, quel giorno saprai: adesso la morte è nient’altro che un sonno più lungo. Per il corpo è il sonno eterno, ma l’osservatore semplicemente prosegue oltre, entra in un altro grembo, in un altro corpo.

E questo movimento continua, questa trasmigrazione dell’anima continua finché la tua osservazione consapevole è assolutamente cristallina. Quando la fiamma è del tutto priva di fumo, allora scompari nell’universale, nell’esistenziale. Allora non vai più in un’altra casa: non ti occorre più un’altra casa, hai imparato la lezione. Era una scuola: passare da una casa a un’altra era passare da una classe all’altra. Ma un giorno ti laurei – diventi parte dell’esistenza.

Ecco perché noi celebriamo: perché non c’è morte alcuna. O l’uomo entra in una nuova casa – un buon motivo per celebrare – oppure l’uomo entra nell’esistenza eterna. Quello è il momento migliore per celebrare, ed è l’ultima volta per celebrare. E celebrare la morte ti aiuterà a comprendere che non c’è nulla nella vita di cui avere paura. Se la morte è una celebrazione, allora cos’altro può essere causa di paura? E se puoi celebrare la morte, hai raggiunto una maturità.  

Questo è possibile solo a coloro che vivono la vita come un festeggiamento, una celebrazione costante. In questo caso la morte non è il termine, ma solo un piccolo episodio per cambiare i tuoi vestiti, la tua casa, il tuo corpo. Ma tu rimani esattamente lo stesso per sempre – nulla cambia nel tuo essere intrinseco: dall’eternità all’eternità sei esattamente lo stesso.
Osho
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