Gen 6, 2022 | Pensieri e parole

Stiamo calmi, state calmi. Ci stanno trattando come fossimo bambini, vogliono spaventarci e annichilirci, ancora di più di quanto hanno fatto finora. Parlano di obblighi e nuove regole senza neanche indicare quali sarebbero le conseguenze per chi le infrange. Gli basta buttare là qualche parola e usare determinati termini per raggiungere, ancora e di nuovo, il risultato che vogliono ottenere: impaurire i sudditi.

Hanno provato a convincerci in tutti i modi possibili a partecipare al loro esperimento, per il nostro bene – ci è stato detto – e per il bene della collettività. Proprio loro che del nostro bene e del bene della collettività non gliene è mai fregato nulla. Infatti, a riprova di questo, di fronte al nostro lecito rifiuto, scaturito da dubbi legittimi, ci hanno ricattato, minacciato, insultato, discriminato, perseguitato, isolato e terrorizzato. Sempre per il nostro bene – ci è stato detto – e per il bene della collettività.
Ma non esiste ricatto a fin di bene né tanto meno – a fin di bene – possono essere attuate le segregazioni, i soprusi, le vessazioni e ingiustizie che milioni di cittadini stanno subendo da 2 anni a questa parte.

Ci hanno imposto di sacrificare la nostra libertà in nome della sicurezza: era una cosa momentanea, ci è stato detto mentendo spudoratamente.
La nostra libertà è stata compromessa e la sicurezza resta un miraggio.

Tirano la corda, ogni giorno di più. Vogliono che si spezzi così da puntare il dito e strumentalizzare eventuali reazioni scomposte di dissenso, rendendo poi lecito l’uso di qualsiasi mezzo per sedare le proteste, anche la forza.

Ecco, perché la parola d’ordine ora più che mai è CALMA.
La calma dev’essere la nostra forza, insieme a una vigile quiete e una lucida serenità in contrapposizione all’agitazione, l’affanno, la disperazione, il nervosismo e l’ansia nelle quali vorrebbero farci sprofondare.

Riconosco un solo e unico obbligo nella mia vita ed è quello di vivere con onore. Non c’è ricatto, multa o restrizione che tenga. Né compromesso di alcun tipo con istituzioni o autorità che non rispettano i miei diritti. Sono pronto ad andare in prigione se questo è necessario a dare forma e concretezza a tali pensieri. E se dovesse capitare, ci andrò a testa alta e col sorriso sulle labbra, conscio che sono l’unico padrone del mio destino, del mio corpo e soprattutto della mia anima.

Resisto. Faccio rete. Disobbedisco.

https://www.matteogracis.it/la-parola-dordine-adesso-e-calma/