Sesso a 14 anni, le adolescenti raccontano: “Se non ti fai sverginare sei una sfigata”
Chiara spiega come funziona: “All’inizio della quarta ginnasio si fa la conta. Di solito, solo tre o quattro ragazze arrivano al liceo già sverginate. La regola è che bisogna liberarsene entro l’anno successivo. Per questo, a fine estate, ci sono un sacco di noi che vanno col primo che passa, giusto per non sforare i tempi. Perché a settembre si fa il bilancio”.
Chiara, capelli biondi alle spalle, occhi castani col mascara nero
sulle ciglia, stelline disegnate a penna sul polso, è una delle
pochissime ragazze della sua classe a essere ancora vergine. “Se sei una
persona sensibile, vivi molto male il fatto di non averla ancora data. È vero: se non sei carina, se non segui la moda, vieni un po’ emarginata.
Ma è il sesso l’unico argomento che tiene banco, l’unica carta
d’accesso per restare nel gruppo. O sai quello di cui parli, o ti
escludono per davvero. Ti trattano come una bambina, ti lasciano fuori dal gruppo, ti prendono sempre per il culo, come fossi una sfigata”.
I PRELIMINARI
Le regole sono semplici e, anche se non valgono per tutti, finisce che tutti le rispettano. Ai preliminari, spiega Chiara, non si dà alcun peso: “Se esci con un ragazzo per un paio di settimane, è normale fargli almeno una sega. Sì, lo racconti in classe, ma non è una gran notizia: nessuno si stupisce”. Non si diventa popolari nemmeno per il sesso orale: “Le mie amiche lo fanno spesso nei bagni delle discoteche, il sabato sera. Poi ci ridono su: ‘Tanto ero ubriaca’, dicono. Anche perché, quando si esce, si parte subito con i vodka-pesca o gli shot di rum e pera, quindi non ci vuole molto per perdere il controllo.
L’altra scusa è che si erano fumate tre o quattro canne, che erano ‘fatte’. Ma nessuna si pente, e pochissime si ricordano anche solo il nome del ragazzo a cui hanno fatto un pompino”.
Se si incontrano il weekend dopo, spiega, i due nemmeno si salutano. E
ancora, a scuola l’argomento non esalta un granché: “Una di quinta
ginnasio ha avuto un rapporto orale a tre prima di perdere la verginità,
per prepararsi, e il racconto non ha creato grande scalpore”. Poi, i
ragazzi sono gli unici a beneficiare dei preliminari: “Su di noi?
Figurati, i maschi non sanno nemmeno da che parte cominciare. Non ho mai
sentito parlare di sesso orale su una mia amica. Magari se esci con
quelli più grandi, ma dubito”.
IL SESSO
“Scopare è come fumare una sigaretta”. In che senso? “È una piccola trasgressione, nulla di più. Si fa per diventare grandi. Non che gli altri ti vedano poi diversamente, ma tu stessa proietti un’immagine più matura e di conseguenza entri nel gruppo più figo”.
All’inizio c’è la spinta delle amiche: “Per chi te la stai tenendo?
Guarda che se non la molli ti molla lui… E poi a qualcuno la dovrai pur dare,
o no?”. Chiara è molto carina, ha ai piedi stivaletti di cuoio, e
addosso una magliettina di Zara e una felpa blu col cappuccio. Potrebbe
avere 14 anni come 18. Parla di sesso come se, appunto, l’avesse
studiato meticolosamente a scuola, pur non avendolo ancora mai provato. E
descrive un mondo capovolto: “I ragazzi non ci pressano mai per andare a letto. Anzi, sono terrorizzati dal fare figuracce, perché non sanno bene cosa devono fare. Anche perché noi siamo cattive,
se uno se la cava male poi rischia che lo roviniamo. Sono le femmine –
spiega Chiara – a sentirsi in dovere di sverginarsi in fretta. E poi gli
uomini non hanno bisogno di insistere, perché le ragazze sono indemoniate”.
Quando decidi di farlo, lo annunci alle amiche: “Questo weekend ho deciso che scopo”. Poi c’è l’immancabile resoconto del lunedì: “Di solito dicono ‘mi hanno sfondata’, oppure ‘mi hanno aperta’”. Da quel momento in poi perdi l’inibizione:
“Una volta che l’hai data, la tua vita sessuale diventa super attiva.
Se sei a casa di un’amica e c’è un tipo carino, non è che te la meni. Gliela daisenza fare troppe storie. Il ragazzo neanche se l’aspetta, così lo stupisci”.
L’ORGASMO
Il sesso e il piacere non
hanno proprio nulla a che spartire, nelle storie che raccontano Chiara e
le sue amiche. L’obiettivo non è quello, e i ragazzi sono troppo inesperti. “A nessuna è mai piaciuto scopare. La prima volta fa stra-male, e anche le volte dopo, comunque, tutto è tranne che piacevole. Ripeto: non lo fai per venire, ma per liberarti di un peso. È una questione d’immagine, di status. Anche perché i ragazzi durano pochissimo”. Per quelle che decidono di affidarsi al primo fidanzato, il momento prescelto è quello di una gita fuori città: “Stai con uno da un paio di settimane e ti invita a passare il weekend da qualche parte? Gliela dai. Matematico”.
PANICO DEL LUNEDI’
Le precauzioni più usate, racconta Chiara, sono il preservativo e la pillola anticoncezionale.
Chi prende quest’ultima, di solito, ha già condiviso la propria vita
sessuale con i genitori. E le altre? “Non sai quanti lunedì mattina vedo
le mie amiche completamente in paranoia.
Il sabato erano strafatte e non riescono a ricordarsi se hanno usato il
preservativo o no. In più, non sanno chi è il ragazzo con cui hanno
scopato, oppure si vergognano a chiamarlo per chiedere. Quindi le più
furbe vanno in consultorio e prendono la pillola del giorno dopo – succede ogni due o tre mesi – e le altre aspettano e pregano che il ciclo arrivi”.
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