lunedì 30 maggio 2022

Zelensky ha i giorni contati?

 

Date: 30 Maggio 2022

La notizia di oggi è che si sta preparando un colpo di stato in Ucraina per rovesciare Zelensky. Mentre una canea di imbecilli minaccia in continuazione una qualche escalation per intimorire la Russia – vuoi che sia la pazzesca idea di colpire la flotta di Mosca  nel Mar Nero o quella di concedere a Kiev sistemi di lancio multiplo di missili – senza comprendere che per la Russia si tratta di una questione esistenziale sulla quale non può cedere ribattendo colpo si colpo fino al livello nucleare, la realtà di quanto succede sul campo rende questi schiamazzi bellcosi un patetico coro rabbioso, ma rassegnato:  il disfacimento dell’esercito ucraino diventa sempre più evidente e non è più negabile nemmeno dalla più accanita propaganda.. Ma è qui che si scontrano due fazioni: la prima sostenuta dagli Usa e dai capi dell’esercito ucraino ( ammesso che sia una reale differenza) , dà ormai per scontata la perdita dei territori dell’est, dunque vorrebbe ritirare le truppe attorno al Donbass finché si è a tempo e riorganizzare una difesa ad ovest del  Dnieper anche per tentare di salvare Odessa ( che è una città russofona,) e dunque lo sbocco al mare dall’inglobamento nella Russia;  la seconda, capeggiata da Zelensky e dal suo governo, non vuole sentir parlare di cessioni territoriali e di ritirata, vuole invece sacrificare le ultime truppe addestrate per ritardare la spinta delle forze russe verso ovest. Si tratta di una visione scollegata alla realtà che si aggrappa alla speranza che nel frattempo accada qualcosa che rimescoli le carte in tavola, ma ormai  l’idea di una integrità territoriale dell’Ucraina è soltanto frutto di follia.  Essa è tramontata nel momento stesso in cui si è costretta la Russia ad intervenire.

I vertici militari sanno  bene che una volta esaurite le truppe all’est l’Ucraina rimarrebbe solo con pochi reparti e per giunta di serie b e quindi non sarebbe in grado di difendere efficacemente uno sbocco al mare anche con tutta la marea di armi che le arrivano, parte delle quale viene distrutta dai russi prima ancora che possano essere distribuite, mentre una notevole parte del rimanente viene immagazzinato per essere venduta ai migliori offerenti. A questo punto non si può escludere affatto che vi sia un colpo di stato militare, ovviamente telecomandato da Washington che faccia fuori Zelensky e le sue idee di resistenza ad oltranza, per poter così mettere in piedi vere trattative di pace su una base concreta. Certo a tutto questo si oppone la stessa mitizzazione che i media occidentali hanno fatto del personaggio per cui sarà difficile farlo ridiscendere dagli altari alla polvere., ma si sa che disponendo dell’intera potenza di fuoco dei media anche questo miracolo può essere fatto, tanto più che lo si potrebbe accusare di aver sacrificato migliaia di vite in una inutile resistenza. E in ogni caso al tragicomico può essere affibbiata la colpa della sconfitta.  Del resto già da due settimane o comunque dalla caduta delle catacombe naziste dell’Azovstal, circolano voci di possibili e clamorosi cambiamenti al vertice:  il dipartimento di stato americano per bocca dello stesso Antony Blinken ha cominciato a ipotizzare  una possibile sostituzione di Zelensky con il presidente del parlamento Ruslan Stefanchuk, nel caso che a Ze ” capiti qualcosa”. E siccome il peggio che gli possa capiate è perdere la fiducia del padrone è chiaro che qualcosa si sta preparando. Certamente Zelensky può cambiare idea e lasciar perdere le sue idee di resistenza al oltranza anche se sa che questo significherebbe la scomparsa dell’Ucraina come è stata conosciuta dal dopo guerra ad oggi, ma anche l’Europa non vede l’ora di sottrarsi a questa guerra una volta che essa si è rivelata perdente sotto ogni punto di vista e soprattutto da quello delle sanzioni che si stanno rivelando molto più punitive per chi le ha imposte che non per chi le subisce. Non è certo un caso se proprio ieri sia il cancelliere Scholz che Macron hanno avuto colloqui telefonici con Putin il quale li ha informati in dettaglio sullo sviluppo degli eventi nel contesto dell’operazione militare speciale in corso, osservando che le forze armate della Russia osservano rigorosamente le norme del diritto umanitario internazionale e ha insistito sull’importanza di aprire colloqui di pace a cui tuttavia il governo di Kiev si sottrae. 

Se a questo si aggiunge che persino dagli Usa è venuto il monito a non accelerare l’iter di ammissione dell’Ucraina nell’Ue e che persino Stoltenberg ha detto che la Nato non interverrà direttamente , si comincia a comprendere che probabilmente Zelensky ha i giorni contati e insieme a lui un assurdo tentativo di indebolire la Russia. A questo punto persino la conservazione di un piccolo tratto di costa da parte dell’Ucraina potrebbe essere spacciata per un vittoria occidentale: non è certo la cosa più assurda che ci hanno venduto da vent’anni a questa parte.

 https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/29/zelensky-ha-i-giorni-contati/

lunedì 23 maggio 2022

La guerra è finita ma non ce lo dicono

23/05/2022



lunedì 16 maggio 2022

Imminente la resa dell’Azovstal?


Date: 16 Maggio 2022

Girano insistenti voci secondo le quali sarebbe imminente la resa dei nazisti che si nascondono nei sotterranei dell’Azovstal. Questa mattina a quanto pare già un gruppo di 9 militari ucraini sarebbe uscito dalle catacombe chiedendo di aprire trattative per la resa dei commilitoni o per l’evacuazione dei feriti, almeno così ha affermato Alexander Khodakovsky, fondatore del Battaglione Vostok della Repubblica popolare di Donetsk. Benché da un punto di vista strettamente militare la resa dei nazisti che si sono asserragliati nei sotterranei dell’acciaieria di Mariupol, sia un fatto marginale, da un punto di vista simbolico costituirebbe un decisivo punto di svolta della guerra . Un po’ perché i caporioni nazisti rappresentano ciò che tiene ancora assieme i reparti  dell’esercito ucraino e la loro resa potrebbe innescare un “tutti a casa” fra le rimanti truppe che sopportano ormai perdite notevoli e i cui comandanti tendono ad abbandonare i loro soldati  sparire e ad andarsene, poi perché sulla “resistenza” dell’Azovstal, benché in realtà si risolva in un nascondersi dentro i sotterranei, si è investito molto per dimostrare la capacità ucraina di vincere e per inventarsi quotidianamente storie che attestano questa improbabile tesi. E infine  perché in quei sotterranei pare ci siano anche alti ufficiali della Nato che a questo punto non potrebbe dire che non c’entrava nulla e la loro presenza sarebbe la prova provata della tragica e sanguinosa provocazione portata alla Russia grazie all’alleanza atlantica. anzi a questo proposito parrebbe che si sia già arreso domenica ai Russi l’ammiraglio della Marina degli Stati Uniti Eric T . Olson. La foto in apertura l sembra ritrarre l’ammiraglio e a giudicare dalle foto del militare reperibili in rete sembrerebbe proprio lui. Insieme all’ammiraglio si sarebbero arresi anche  il tenente colonnello britannico John Bailey e 4 istruttori militari della NATO si sarebbero arresi alla Russia.

Forse il problema è che negli ultimi giorni il dipartimento di stato americano per bocca dello stesso Antony Blinken ha cominciato a ipotizzare  una possibile sostituzione di Zelensky con il presidente del parlamento Ruslan Stefanchuk, nel caso che a Ze ” capiti qualcosa”: un linguaggio apertamente mafioso per avvertire l’ex comico di  non prendere alcuna iniziativa per le trattative di pace. Insomma si potrebbe avere l’impressione che gli Usa, dopo aver utilizzato, pagato e armato il Settore destro e le sue appendici più fanatiche per fare il golpe di Maidan, tenere assieme un assurdo regime nazionalista  e infine per provocare la Russia alla guerra, oggi potrebbero pensare a scaricare i loro factotum ucraini. In questo senso è chiaro che gli uomini dell’Azov possono di fatto far crollare facilmente  la residua resistenza ucraina che di fatto si basa su gruppi di fanatici sparsi in tutti i reparti. In qualche modo gli uomini del sotterraneo hanno più da dire ai loro amici che ai loro nemici. Ormai tutti sanno che la Russia comunque si terrà l’est e la fascia marittima dell’Ucraina, vale a dire le regioni russofone. A chi converrebbe a questo punto una resistenza all’ultimo uomo con la prospettiva di una piccola ucraina governata direttamente da Washington ancor più di prima?

https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/16/imminente-la-resa-dellazovstal/

domenica 8 maggio 2022

UCRAINA Una normale giornata di guerra

 

Date: 8 Maggio 2022

E’ giunto finalmente il comunicato ufficiale:   “Grazie a misure senza precedenti adottate dalla dirigenza della Federazione Russa, con la partecipazione attiva dei rappresentanti delle Nazioni Unite e del Comitato Internazionale della Croce Rossa, l’operazione umanitaria per evacuare i civili dallo stabilimento di Azovstal è ora completata”. Così i corridoi umanitari sono stati chiusi e nei sotterranei rimangono solo gli ultimi nazisti dell’ Azov e i loro compari della Nato, compresi pare ufficiali di alto livello. Sembra anche che un gruppo di 100o uomini sia uscito dalle segrete dello stabilimento con le bandiere bianche. Ora non c’è che da aspettare. E mentre l’Europa si sta rendendo ridicola non riuscendo nemmeno a trovare l’accordo sulle sanzioni che la porterebbero al suicidio, le truppe russe hanno conquistato importanti posizioni nell’area dove rimangono i testi dell’esercito di Kiev e gli ucraini sono stati duramente sconfitti a Popasna. inoltre vicino all’isola di Zmeinyi  solo nella giornata di ieri sono sono stati abbattiti  1 bombardiere ucraino Su-24, 1 caccia Su-27, 3 elicotteri Mi-8 con a bordo paracadutisti ed è stata affondata una nave per operazioni anfibie. Si è trattato di un’operazione ucraina per tentare di strappare un qualche successo per continuare nella favola della vittoria, ora che il tempo stringe. Ovviamente  la stampa occidentale accredita il colpo di mano ucraina e parla di mig russi danneggiati sull’isola,, una totale fantasia visto che essa è troppo piccola per ospitare una pista per caccia e pubblicando foto degli elicotteri ucraini abbattuti come se fossero russi.  Ma si sa ogni sconfitta ucraina diventa una sconfitta russa presso i narratori di Washington.  Questo per non parlare del martellamento di artiglieria sui reparti della sacca del Donbass  Insomma una giornata durissima per gli ucraini che sono ormai al lumicino. Tanto che un ufficiale di stato maggiore ucraino, catturato l’altro giorno, il colonnello Dmitry Kormyankov ha detto “L’Ucraina potrebbe fare concessioni per porre fine al conflitto, i punti principali sono un regime senza NATO e una garanzia di non aggressione” Parole sagge che potevano essere dette due o tre mesi, e che giungono troppo tardi, ma che dimostrano che gli ucraini sono guidati da gente fuori di testa

Dall’altra c’è la propaganda  della Nato e la guerra che colpisce i civili: per funestare la festa della vittoria che verrò celebrate domani con la tradizionale para sulla piazza rossa  gli ucraini hanno minato una diga del bacino idrico della centrale termica Kurakhovskaya ( https://t.me/mod_russia_en/1403 ) nel distretto di Pokrovskiy della Repubblica popolare di Donetsk, con l’intento di farla saltare, tanto hanno capito che lì non ritorneranno mai più. Il regime di Kiev ha inscenato inoltre l’ennesima operazione di falsa bandiera negli insediamenti di Seversk e Serebryanka della Repubblica popolare di Donetsk ( https://t.me/mod_russia_en/1402 ) per screditare le forze armate russe davanti alla comunità mondiale. Durante la provocazione, i combattenti dei battaglioni nazionalisti vestiti con uniformi russe e alla guida di veicoli blindati con il segno “Z” hanno sparato contro case private, hanno preso con la forza oggetti di valore e veicoli personali alle persone e hanno aggredito fisicamente i civili che hanno mostrato la minima resistenza. Insomma un a falsa bandiera che può essere creduta solo da imbecilli, gli stessi che danno credito agli innumerevoli affondamenti di navi russe di cui Kiev si vanta. Navi che naturalmente sono perfettamente in servizio. Di certo i russi non tremano di fronte a queste carognate di marca Nato, ma si rendono conto che l’alleanza  cercherà in tutti i modi una soluzione grazie alla quale potrà dare continue  punture di spillo all’orso russo: così il vicepresidente del parlamento  Pyotr Tolstoj, pronipote del celebre scrittore, ormai non più letto in occidente, ha detto chiaramente:  “L’operazione militare russa in Ucraina non si concluderà finché il Paese non sarà “completamente denazificato e smilitarizzato, così da non rappresentare più una minaccia per la Federazione Russa e non può essere trasformato in un anti-Russia, come l’Occidente ha cercato di fare in negli ultimi 30 anni. Penso che ci fermeremo una volta raggiunto il confine con la Polonia”. A questo punto, non è possibile fare di meno.

Frattanto diventa più chiaro che i paesi Nato stanno usando il conflitto in Ucraina per sbarazzarsi di armi obsolete e dismesse. La spazzatura viene portata in Ucraina, e poi i russi la distruggono: Bloomberg ha riferito che Kiev sta perdendo ogni giorno una fornitura di armi per una settimana . Im più comincia anche a venir fuori la pessima qualità ed efficacia di parecchi sistemi d’armi occidentali che in altre aeree con erano sufficientemente contrastate. Vadim Zholko, un soldato delle Forze armate ucraine catturato qualche giorno fa da rivelato: “I loro lanciagranate Javelin e NLAW, che erano molto pubblicizzati, si sono mostrati nella pratica come erano realmente. Ci sono stati accensioni irregolari. Di solito si riesce fa far partire solo un missile su quattro, quelli sparati  esplodono a cinquanta metri prima di raggiungere il bersaglio, oppure non funzionano affatto”. Ma si è anche scoperto che quando tutto va bene non riescono a penetrare le corazzature attive di carri russi. Insomma una figuraccia per quei patetici guerrafondai europei che tra l’altro hanno dato fondo ai loro arsenali e senza energia russa  non sarebbero in grado di rispristinarli.  

https://ilsimplicissimus2.com/2022/05/08/una-normale-giornata-di-guerra/