Per lavoro frequento
persone (fra
colleghi, fornitori e clienti) di formazione
medio alta (ingegneri, matematici, economisti) con i quali un approccio
razionale e sistematico alle situazioni dovrebbe rendere più facile la
soluzione dei problemi.
Se, infatti, 3+3 fa 6, questo è vero
d’inverno come d’estate
al nord come al sud
di giorno come di notte
e quindi, avendo e condividendo le stesse informazioni di base, si dovrebbe giungere alle stesse
conclusioni finali. Facile no?
Invece no. Mi rendo conto, senza riuscire mai ad
abituarmi, che esistono dei “trigger”
oscuri, degli elementi scatenanti
di fronte ai quali l’animale torna a
farsi padrone, ricacciando il raziocinio in un angolino. Così, lo zittisce senza dargli nessuna possibilità di replica – e la cosa ancora più
incredibile (e questo mi stupisce ogni volta, nonostante siano anni che mi sono
accorto di questa cosa) è che la
formazione “scientifica“, “razionale“, “illuminista” di queste persone, che
all’apparenza, in altre situazioni, è così arrogante, di fronte alle paure del subconscio si fa coniglio e scappa a gambe
levate senza neanche provare a ribattere.
Come detto più volte in queste pagine, e come anche
approfondito in 2 capitoli interi del corso Dimagrigione, questi meccanismi sono ben noti; o meglio,
sulla carta sono ben noti, perchè poi, nello specifico, se uno non riesce a scoprirli, continuerà
per tutta la vita a
· combattere contro il peso in eccesso,
· contro una situazione relazionale malata,
· contro qualche altra “malattia avversa“
senza rendersi conto di buttare energie contro i mulini a
vento, cioè contro i nemici sbagliati.
Se non vi è chiaro il meccanismo, un paio di esempi
possono aiutare.
Trupiano in un corso ci aveva fatto l’esempio della
saliva. “Cos’è che fate tutto il giorno senza problemi? – Deglutire saliva. –
Bene, se vi chiedesssi di riempire 2 dita di questo bicchiere della
vostra saliva , e poi di berla, cosa direste? (faccia schifata di tutti). – Ma
come, non vi ho mica chiesto di bere quella del vostro vicino di banco! La
vostra – quella che fino ad un secondo fa avete deglutito senza problemi!
Ecco un ottimo esempio di contrapposizione razionale-animale: la mente razionale dice che è la stessa cosa (cosa può essere cambiato da
dentro a fuori della bocca? Niente!); l’animale biologico identifica tutto ciò
che esce dalla bocca come vomito, quindi veleno che il corpo ha espulso per
salvarsi (fra parentesi: chi vince? L’animale, ovvio!)
Una donna vive con difficoltà che il suo uomo,
una volta alla settimana, per due ore, vada a fare assistenza ad un vicino
prossimo alla morte. Dal punto di vista razionale che problema c’è? Due ore non
sono un granchè, e poi è per un’opera buona, no? Eppure questo causa litigi,
incomprensioni, musi lunghi. Razionalmente,
può questa donna chiedere al marito di non andare? No, e infatti non lo fa. Ma
ci sta male.
Incomprensibile, se non si risale alla sua infanzia, e si scopre che, quando questa era ancora
in età prescolare, la sorellina più piccola era stata in fin di vita,
ricoverata in ospedale per oltre un mese e la mamma era scomparsa dalla
famiglia per assistere la sorellina malata. A questo punto è chiaro: il
marito, che per 2 ore alla settimana va ad assistere il vicino terminale, risveglia nel subcosciente di quella donna la paura dell’abbandono
vissuto da piccola. Giustificabile razionalmente? No. Ma se si tiene in conto
il contesto completo, tutto assume un significato diverso.
I colleghi razionali perchè mi solleticano queste
riflessioni?
Quando, per caso (giuro! Ormai ho abbandonato da tempo la
voglia di discutere o provare a convincere gli altri) capita il discorso ad
esempio su Luna 1969, e io guardo il
collega con la faccia divertita chiedendogli: “Ma tu ci credi veramente?” e la risposta, preoccupatissima, è “No, no, guarda lasciamo perdere per carità
cambiamo discorso” neanche gli avessi detto che ho visto sua moglie nei
bassifondi del porto di Genova, a che traumi pensare?
Io credo che il
sistema di indottrinamento abbia lavorato molto bene nel convincere le persone
che, se non sono allineate alla forma-pensiero generale, saranno tagliate fuori
dalla collettività. E questa paura, irreale ma fatta percepire come molto
concreta, riesce a spegnere anche le migliori e più sofisticate menti,
che in altri ambiti sono invece capaci di ragionamenti, deduzioni e
filosofeggiare di ben altro spessore.
Come ha detto David Icke: “La prigione più potente è la paura di quello che penseranno gli altri
di noi“.
E, saputo questo e rivoltatolo di 180 gradi: “la più grande conquista di libertà è
smettere di dare peso a quello che gli altri penseranno di noi!”
https://www.ingannati.it/2018/01/15/ancora-conscio-inconscio-razionale-ed-irrazionale-mente-pancia/
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Alcuni lo chiamano
il “lupo mannaro” perché è indomabile, mette scompiglio, azzittisce la mente,
annichilisce ogni reazione e ci trasforma in un animali selvaggi.
E’ l’inconscio
che quando “scatta” prende il
controllo del nostro corpo e della nostra mente consapevole e agisce per conto
proprio riconsegnandoci le redini dopo aver scatenato la sua ira lasciandoci spesso con l’amaro in bocca, pentiti di ciò che abbiamo fatto senza essere
riusciti a fermarci per tempo.
Perché succede questo? E’ normale? E’ anche questo
un messaggio da cogliere e da accogliere per trasmutarlo in qualcosa di migliore?
E’
essenziale
comprendere quando in noi si attiva il subconscio profondo che ci
spiazza togliendoci il comando ed indagare sul perché lo fa, perché di
solito ha le sue buone
ragioni e finché non verrà compreso la sua furia non si placherà.
Comprendere i raptus e gli improvvisi “blocchi”
subconsci ci permetterà di condurre la nostra vita verso una meta più serena,
più amata, più umana.
Marcello Salas
COMPRESSA-MENTE: Ancora su Conscio e Inconscio, Razionale ed Irrazi...